Inflazione 2024: aumenta il prezzo dell’olio d’oliva e altri beni essenziali pesano sulle famiglie

Inflazione 2024: aumenta il prezzo dell’olio d’oliva e altri beni essenziali pesano sulle famiglie

Nel 2024, l’inflazione in Italia segna un +1%, ma i rincari superano il 30% per beni come olio d’oliva e pacchetti vacanza, mentre alcuni prezzi calano, offrendo un parziale sollievo.
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Inflazione 2024: aumenta il prezzo dell’olio d’oliva e altri beni essenziali pesano sulle famiglie - Gaeta.it

Il 2024 si presenta con un’inflazione che, sebbene sia scesa al +1%, continua a colpire duramente il bilancio delle famiglie italiane. Diverse voci del paniere Istat mostrano aumenti significativi, tanto che i consumatori si trovano a fare i conti con rincari che toccano anche più del 30%. Un’analisi dettagliata realizzata dal Codacons fornisce una visione chiara e precisa dell’andamento dei prezzi, evidenziando le differenze tra beni in aumento e quelli in calo.

Rincari significativi nei beni di consumo

L’analisi di Codacons rivela che alcune categorie di beni hanno registrato significativi aumenti di prezzo nel 2024. Il prodotto che ha subito il rincaro più marcato è senza dubbio l’olio d’oliva, il cui costo medio è aumentato del 30% rispetto all’anno precedente. Questo incremento è seguito dai pacchetti vacanza nazionali, che sono aumentati del 16,6%, e dai supporti per registrazioni audio e video, che hanno visto un rialzo del 10,7%. Anche i gioielli non sono esenti da rincari, registrando un incremento oltre il 10%.

Le manifestazioni sportive hanno visto un aumento dei biglietti del 9,8%, e la frutta con nocciolo, come albicocche e pesche, ha visto una crescita dei prezzi simile. Anche le assicurazioni per le abitazioni sono aumentate del 9,3%. I servizi ricreativi e sportivi hanno visto crescere i loro costi dell’8,8%, mentre i servizi di alloggio in strutture alternative, come bed & breakfast, hanno avuto un incremento del 7,3%. Questa situazione mette a dura prova il potere d’acquisto delle famiglie italiane, costringendole a rivedere le proprie spese quotidiane.

Prezzi in calo: le eccezioni al rialzo

Non tutte le voci osservate hanno registrato un incremento dei prezzi. Anzi, alcune categorie hanno visto un calo significativo. Tra i beni in discesa spiccano l’energia elettrica sul mercato libero, che ha visto un abbassamento del 25,7%, e l’energia sul mercato tutelato, con un calo del 24,2%. Questi dati offrono un certo sollievo ai consumatori, rimasti scottati dai rincari precedenti che avevano caratterizzato gli anni passati, specialmente il biennio 2022-2023.

Altri articoli con segni meno evidenti includono gli apparecchi per la telefonia mobile, il cui prezzo è sceso del 17,4%, e l’olio di semi, che mostra un abbassamento del 13,2%. Anche i computer portatili e tablet hanno visto prezzi più contenuti, con un ribasso dell’11,9%, mentre il gas naturale è sceso dell’11,6%. Queste riduzioni rappresentano una boccata d’aria per gli italiani, dato il contrasto con gli incrementi registrati in altre categorie.

Un confronto triennale: bollette e viaggi più cari

Guardando oltre l’anno passato, il panorama dei prezzi negli ultimi tre anni offre un quadro inquietante per alcuni settori. L’energia elettrica sul mercato libero ha visto un incremento complessivo del 108,2% dal 2022 al 2024, rendendola la voce con il rialzo più significativo. I biglietti per i voli europei seguono da vicino, con un incremento del 99,5%, mentre per quelli internazionali si arriva a +89,6%.

L’olio d’oliva, oltre al rincaro annuale, ha visto un aumento complessivo del 72,7% in tre anni. Anche i voli nazionali e il gas naturale hanno avuto rincari notevoli, rispettivamente del 56,3% e del 55,7%. A fianco di questi aumenti, anche i costi di base come riso, zucchero e burro mostrano incrementi considerevoli, con possibilità che continuino a colpire le famiglie italiane nei mesi a venire.

Guardando ai dati, si evidenziano anche i beni che hanno subito cali significativi. Ad esempio, gli apparecchi per la ricezione e riproduzione di immagini e suoni hanno privatamente visto un decremento del 36,4%, e l’andamento negativo si estende anche a smartphone e dispositivi simili, con un abbassamento del 29,5%. Queste cifre parlano chiaro e pongono interrogativi su come le dinamiche di mercato influenzino le tasche dei consumatori italiani in un contesto di inflazione.

Ultimo aggiornamento il 19 Gennaio 2025 da Donatella Ercolano

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