La Guardia di Finanza di Savona ha avviato un’inchiesta su un noto moto blogger e travel influencer, accusato di non aver dichiarato oltre 100mila euro di ricavi al fisco tra il 2019 e il 2024. La figura, seguita da circa 140mila follower sui social e con milioni di visualizzazioni, ha costruito il suo successo condividendo esperienze di viaggio ‘on the road’ e offrendo consigli pratici a chi ama viaggiare in moto. Tuttavia, dietro il suo profilo di successo, ci sarebbero omissioni significative riguardanti i redditi percepiti.
Il profilo dell’influencer e i suoi guadagni
Il soggetto in questione ha saputo ritagliarsi uno spazio di rilievo nel mondo del motociclismo, grazie alla sua capacità di connettersi con un pubblico appassionato. Con contenuti accattivanti e storie personali, è diventato un punto di riferimento per molti motociclisti. Tuttavia, la sua ascesa professionale ha sollevato interrogativi sulla regolarità dei suoi guadagni. Nonostante le ingenti somme incassate, non avrebbe mai riportato al fisco compensi derivanti dalle sue attività di influencer, che rientrano nella categoria dei redditi da lavoro autonomo.
La fonte principale dei ricavi non dichiarati sembra essere rappresentata da royalties e commissioni provenienti da piattaforme digitali. Questi importi sono frutto della monetizzazione dei contenuti creati, che includono video e post sponsorizzati. Oltre a questi, sono emerse donazioni effettuate dai suoi follower, che testimoniano l’interesse e il supporto del pubblico. In aggiunta, il blogger avrebbe ricevuto anche prestazioni ‘in natura’: vari operatori del settore dei motoveicoli gli hanno fornito veicoli e accessori gratuitamente, in cambio di recensioni positive e visibilità sui suoi canali social.
I metodi di sponsorizzazione e le pratiche commerciali
L’influencer ha messo in atto strategie di sponsorizzazione che hanno suscitato l’attenzione delle autorità fiscali. Le aziende del settore motoveicoli hanno collaborato con lui condizionando, in alcune occasioni, le recensioni ai prodotti forniti. Inoltre, il blogger ha promosso codici sconto, che permettevano ai suoi follower di acquistare beni ottenendo peculiari vantaggi, i cui guadagni venivano a lui attribuiti in base al numero di vendite generate. Questo modus operandi ha sollevato interrogativi sull’adempimento degli obblighi fiscali, soprattutto considerando l’ammontare delle somme non dichiarate.
La Guardia di Finanza ha avviato attività di investigazione per accertare la dinamica di questi affari, non solo per l’ammontare dei guadagni ma anche per la modalità di interazione commerciale con le aziende. Le piattaforme social, dove si esprime la maggior parte della sua attività , possono incorrere in responsabilità nel caso in cui non vengano rispettate le normative fiscali e pubblicitarie.
Le conseguenze delle investigazioni fiscali
L’inchiesta della Guardia di Finanza rappresenta un passo significativo in un ambito sempre più vigilato dalle autorità fiscali: quello degli influencer e del marketing digitale. Le indagini fiscali come quella attuale sottolineano l’importanza della trasparenza rispetto alla dichiarazione dei redditi, specialmente in un settore in rapida crescita come quello del social media marketing. Le conseguenze per l’influencer potrebbero essere severe, con potenziali sanzioni e richieste di recupero delle imposte evase.
In un contesto dove sempre più professionisti del web si trovano a dover gestire ricavi anche elevati, la necessità di una corretta gestione fiscale diviene prioritaria. Le azioni intraprese dalla Guardia di Finanza potrebbero quindi fungere da monito per molti, facendo emergere la necessità di regole chiare in un settore in continua espansione e con un pubblico sempre più vasto e variegato.
Ultimo aggiornamento il 7 Febbraio 2025 da Laura Rossi