ING: il rapporto sull’edilizia in Europa svela crescita e difficoltà nei vari Paesi

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ING: il rapporto sull'edilizia in Europa svela crescita e difficoltà nei vari Paesi - Gaeta.it

In un contesto di sfide e opportunità, la banca olandese ING ha reso pubbliche le sue stime sul settore edilizio europeo. Secondo il rapporto, il 2023 vedrà una contrazione significativa dei volumi di costruzione, ma si prevede un ritorno alla crescita nel prossimo anno. L'analisi offre una visione dettagliata di come i diversi Paesi europei si stanno comportando all'interno di questo panorama complesso.

Fluttuazioni negli indicatori di costruzione

Previsioni negative per il 2023

Il report di ING evidenzia una prospettiva negativa per il settore dell'edilizia nell'Unione Europea, prevedendo una riduzione dei volumi di costruzione pari all'1,5% rispetto all'anno precedente. Questo dato è stato rivisto a ribasso rispetto alle precedenti stime, che ipotizzavano una contrazione dello 0,5%. La revisione si giustifica con il recentissimo aggiornamento dei dati Eurostat, i quali hanno portato a una correzione delle stime di crescita per il 2023, ora fissate all'1,4% rispetto allo 0,1% inizialmente previsto.

La crescente incertezza ha costretto gli investitori a riconsiderare i loro piani, specialmente in un contesto di aumento dei prezzi delle abitazioni. Tuttavia, nonostante il quadro attuale di contrazione, indicatori come un incremento nei permessi di costruzione e un crescente prezzo delle case potrebbero segnalare un'inversione di tendenza per il prossimo futuro. La produzione di materiali da costruzione ha anche mostrato segni di una possibile ripresa, giungendo al punto più basso di produzione.

Ritorno all'ottimismo?

Pur in un panorama di difficoltà, ci sono segnali di ottimismo che emergono. Banche, costruttori e analisti internazionali iniziano a notare la ripresa della domanda nel settore delle ristrutturazioni e degli investimenti infrastrutturali. Tra i sottosettori che potrebbero beneficiare di questa ripresa ci sono quelli legati all'efficienza energetica e alla sostenibilità, che continuano a guadagnare terreno ben oltre le incertezze economiche del momento.

Problematiche specifiche in alcuni Paesi chiave

Germania: calo e pessimismo

In Germania, il settore delle costruzioni ha registrato un calo del 2,6% nel secondo trimestre del 2023, invertendo la tendenza al rialzo osservata all'inizio dell'anno. Gli imprenditori tedeschi si mostrano particolarmente pessimisti, e le emissioni di licenze edilizie sembrano essere in costante declino. Nonostante ciò, l'investimento in infrastrutture salvaguarda parte del settore, fornendo opportunità di crescita nell'ambito dell'ingegneria civile e delle infrastrutture digitali. Benefici mirati, quindi, possono nascere da un futuro investimento nei lavori stradali e in altre opere infrastrutturali.

Francia: stagnazione e sfide a lungo termine

In Francia, il calo stimato della produzione edilizia di circa l'1% non sorprende, poiché il settore non ha ancora recuperato dalla debole performance dell'anno precedente. La lentezza nell'emissione di nuove licenze edilizie e una diminuzione dei prezzi delle case hanno ulteriormente complicato la situazione. Questi fattori influenzano negativamente le possibilità di nuove costruzioni e lasciano il mercato immobiliare francese in una fase di stagnazione.

Dinamiche positive nei paesi denotati di crescita

Paesi Bassi e Spagna: segni di ripresa

Un'altra storia emerge nei Paesi Bassi, dove i permessi di costruzione iniziano a guadagnare slancio insieme a un incremento delle vendite nel mercato immobiliare. Questo segnale indica una ripresa rispetto ai recenti anni di stagnazione, ma anche qui si prevede una contrazione del 3% nel settore della produzione edilizia a causa di vendite sotto pressione.

La Spagna ha mostrato un aumento del 4,5% nel settore delle costruzioni lo scorso anno, ma ha vissuto un periodo di stabilizzazione nei primi sei mesi del 2023. Nonostante dati e numeri promettenti, le imprese del settore affrontano ancora notevoli difficoltà. Positivi sono gli effetti degli investimenti previsti da parte del fondo di recupero dell'Unione Europea, che offrono una prospettiva di crescita per il 2024 e il 2025.

Ultimo aggiornamento il 7 Settembre 2024 da Marco Mintillo

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