Inizia la ricostruzione nei comuni delle marche colpiti dal sisma 2022: investimenti per oltre 450 milioni di euro

Inizia la ricostruzione nei comuni delle marche colpiti dal sisma 2022: investimenti per oltre 450 milioni di euro

la ricostruzione nei territori marchigiani colpiti dal terremoto 2022 parte con il decreto attuativo e la piattaforma gedisi, coinvolgendo 32 comuni e investimenti per oltre 450 milioni di euro tra privati e opere pubbliche
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La ricostruzione post-terremoto nelle Marche avanza con un decreto attuativo che destina oltre 450 milioni di euro a 32 comuni, coinvolgendo abitazioni private, infrastrutture pubbliche e edifici di valore culturale, grazie anche alla piattaforma digitale Gedisi per le richieste dei cittadini. - Gaeta.it

La ricostruzione nei territori marchigiani danneggiati dal terremoto del 2022 avanza con il primo decreto attuativo. I cittadini possono ora manifestare la volontà di riparare le proprie abitazioni tramite la piattaforma Gedisi, mentre le amministrazioni locali sono pronte a pianificare gli interventi sulle infrastrutture pubbliche. Il piano coinvolge 32 comuni del cratere e delle aree limitrofe, con una cifra complessiva di investimenti superiore ai 450 milioni. Scopriamo le tappe e i dettagli di questo importante progetto.

I primi passi della ricostruzione privata con la piattaforma gedisi

A partire da gennaio 2025, i proprietari delle abitazioni danneggiate dal sisma nelle marche possono presentare la manifestazione di volontà per la ricostruzione privata tramite Gedisi, la piattaforma ufficiale dedicata alla gestione delle pratiche post-terremoto. Questo strumento digitale rappresenta il primo passo per iniziare la riparazione degli immobili, facilitando la comunicazione con le autorità preposte.

L’uso di Gedisi consente ai cittadini di compilare e inviare la richiesta in modo chiaro e veloce, favorendo un monitoraggio preciso delle domande. La scadenza fissata per presentare queste manifestazioni è il 30 settembre 2025. Si stima che le richieste riguarderanno circa 230 interventi, con un budget complessivo previsto di 177 milioni di euro dedicati al patrimonio abitativo privato.

Le parole del commissario straordinario alla ricostruzione

Il commissario straordinario alla ricostruzione, Guido Castelli, ha evidenziato che con questa piattaforma si evita di ripetere gli errori del passato, grazie a un processo snello e trasparente. Il testo unico sulla ricostruzione privata, in vigore dopo il sisma, insieme alla cooperazione tra enti locali e governo, offre le basi per avviare senza ritardi la riparazione degli edifici residenziali.

Interventi pubblici: dai documenti di indirizzo ai lavori concreti

Parallelamente alle iniziative per le abitazioni private, i soggetti attuatori pubblici hanno il compito di elaborare i documenti di indirizzo per la progettazione dei lavori su strutture pubbliche e infrastrutture colpite dal terremoto. Questi documenti forniscono le linee guida fondamentali per avviare i cantieri e programmare gli interventi con criteri chiari.

L’obiettivo è procedere con circa 150 lavori negli edifici pubblici e nelle opere condivise, per un valore complessivo di 280 milioni di euro. I progetti riguardano scuole, strutture sanitarie, edifici amministrativi e infrastrutture stradali, fondamentali per riportare la normalità nei territori colpiti.

Edifici di culto e valore culturale

Tra queste aree figurano anche circa 59 edifici di culto di proprietà ecclesiastica, che necessitano di restauro e messa in sicurezza, dato l’alto valore culturale e sociale che rappresentano. La regione marchigiana, coordinata dal presidente Francesco Acquaroli, ha sottolineato l’importanza di questo piano, descritto come “una risposta chiara e concreta per le comunità.”

Il territorio coinvolto e l’entità degli investimenti previsti

Il programma interessa 32 comuni marchigiani, tra quelli inseriti nel cratere sismico e nelle zone esterne alla fascia principale di danno. Nel cratere sono inclusi comuni come Ancona, Fano e Pesaro, centri con un forte impatto dal sisma e una grande necessità di ripresa. Altri 29 comuni si trovano nell’area extra-cratere, da Ascoli Piceno fino a Urbino, zone che presenteranno interventi mirati in base alla gravità dei danni.

Il piano complessivo prevede investimenti pari a 458,6 milioni di euro. La suddivisione vede 177 milioni per le abitazioni private, 280 milioni destinati a opere pubbliche e interventi infrastrutturali, ai quali si aggiungono i lavori sugli edifici ecclesiastici.

Decreto e avvio dei lavori

La messa in moto di queste risorse segue il decreto attuativo firmato dall’ufficio speciale per la ricostruzione, a seguito dell’accordo tra governo, regione e commissario Castelli. Questo passo segna l’inizio ufficiale di un processo atteso da anni, che mira a riportare sicurezza e funzionalità nei comuni colpiti dal sisma, dando sollievo sia alle famiglie sia alle comunità locali.

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