Un’interessante novità si è recentemente concretizzata a Roma, presso l’ASP Sant’Alessio-Margherita di Savoia. Questa struttura accreditata dalla Regione ha aperto una “Black Box“, una stanza completamente buia, progettata per fornire ai non vedenti l’opportunità di vivere un’esperienza di inclusione sociale unica. Questa iniziativa, intitolata “Sensazioni al buio: un viaggio nei sapori del territorio del Lazio“, mira a combinare l’offerta di prodotti locali di alta qualità con attività sensoriali che stimolano i sensi al di là della vista.
L’esperienza sensoriale nella Black Box
All’interno della Black Box, i partecipanti sono stati immersi in un ambiente completamente oscurato. I visitatori hanno potuto degustare alcuni prodotti tipici del Lazio, tra cui oli extravergine di oliva, erbe aromatiche e mieli. Protagonisti di questa esperienza sono stati produttori locali come l’Azienda agricola Aroma, Di Lazzari e Oasi delle Api. Gli assaggiatori, tra cui personale non vedente, hanno guidato i partecipanti attraverso un percorso sensoriale, permettendo loro di esplorare le diverse caratteristiche gustative di ciascun prodotto.
Durante l’evento, sono stati serviti oli extravergine di varietà Canino e Rosciola. I visitatori hanno potuto anche assaporare varie erbe aromatiche, come maggiorana e timo, e mieli tipici come l’eucalipto della Pianura Pontina e millefiori. L’oscura natura della Black Box ha consentito ai partecipanti di concentrarsi esclusivamente su gusto, olfatto e tatto, intensificando la loro esperienza e permettendo di apprezzare appieno le sfumature e le complessità di ogni prodotto.
L’importanza dell’inclusione sociale
Massimo Canu, direttore generale dell’ASP Sant’Alessio, ha espresso l’importanza di iniziative come questa per la promozione dell’integrazione tra i residenti dell’istituto e il pubblico esterno. Ha sottolineato come eventi di questo tipo possano rafforzare l’inclusione sociale, creando occasioni di interazione tra persone con disabilità visive e visitatori. Grazie alla gestione dell’evento da parte di personale non vedente, i partecipanti hanno potuto riconoscere le sfumature dei prodotti attraverso tecniche di degustazione specifiche. Questo approccio ha dimostrato che le persone non vedenti possono avere un ruolo attivo e significativo non solo nella degustazione, ma anche nella guida e nell’insegnamento delle tecniche sensoriali.
L’iniziativa ha avuto anche il merito di rompere barriere e pregiudizi legati alla disabilità visiva, dimostrando come le persone non vedenti possano eccellere in contesti legati all’enogastronomia, suggerendo nuovi modi di interazione e di approccio con il cibo e il vino.
La storicità dell’istituto e il suo significato
La Black Box non rappresenta solo un’innovazione nell’ambito del servizio ai disabili visivi, ma è anche un’opportunità per far conoscere la lunga storia dell’ASP Sant’Alessio-Margherita di Savoia. Fondato 157 anni fa per iniziativa di Papa Pio IX, l’istituto è stato creato per il ricovero e l’educazione dei bambini ciechi dello Stato Pontificio. Grazie alla guida dei padri somaschi, è diventato un referente essenziale per l’educazione dei non vedenti, offrendo l’insegnamento della musica e l’apprendimento della lingua scritta con il metodo Braille.
Nel corso degli anni, la struttura ha attraversato numerose trasformazioni, ottenendo il riconoscimento come ente morale e diventando un’istituzione pubblica di assistenza e beneficenza. Infine, nel 2020, ha assunto la forma attuale di ASP, continuando a offrire servizi di cura e riabilitazione. Questa storicità non solo arricchisce il valore dell’istituto, ma anche l’importanza dell’inclusione e dell’educazione per le persone con disabilità visive, un tema sempre attuale e cruciale nella società moderna.
Ultimo aggiornamento il 5 Gennaio 2025 da Elisabetta Cina