A Innsbruck, in Austria, è scattato oggi il processo che vede coinvolta la madre dell’ex magnate tyroliano René Benko, in relazione alla gestione di due fondazioni a lei intestate. Le autorità accusano il 37enne di aver sottratto beni attraverso un utilizzo improprio di queste strutture, che, secondo quanto riportato, avrebbero invece operato sotto il suo diretto controllo. Le fondazioni coinvolte, la Laura Stiftung e la Ingbe Stiftung, rappresentano un nodo cruciale della vicenda: vengono definite dalla stampa austriaca come la “cassaforte” personale di Benko.
Le accuse contro René Benko e la sua famiglia
Il caso ha preso piede a seguito di enormi difficoltà finanziarie che hanno colpito la sua azienda, Signa. A gestire la causa è il curatore fallimentare Andreas Grabenweger, il quale sostiene che la madre di Benko, una donna di 73 anni, sia stata usata come prestanome nelle operazioni riguardanti le fondazioni. Secondo l’accusa, queste istituzioni benefiche non avrebbero allertato gli organi competenti sulla reale origine dei fondi, che si presume derivino da guadagni illeciti.
I legali della difesa sostengono invece che la madre di Benko abbia avuto un ruolo legittimo nella gestione delle fondazioni e che la sua attività non presenti irregolarità. La controversia giuridica ruota attorno alla questione di chi realmente controllasse i beni. Le autorità sono particolarmente interessate alla scorsa stagione estiva, quando Benko, in base a Forbes, aveva un patrimonio stimato in 5,5 miliardi di euro.
Le fondazioni nel mirino delle autorità
La Laura Stiftung e la Ingbe Stiftung, sebbene registrate come enti di beneficenza, hanno assunto contorni controversi nel mondo del business. La Laura Stiftung è situata a Innsbruck, mentre la Ingbe Stiftung ha sede a Vaduz, nel Liechtenstein, noto per il suo regime fiscale favorevole. Queste fondazioni hanno ricevuto un’attenzione crescente, sia da parte del pubblico che delle istituzioni finanziarie, poiché le loro attività sembravano andare ben oltre le normali pratiche di beneficenza.
Il processo legale potrebbe allungarsi nel tempo: esperti giuridici stimano che potrebbero volerci anni per raggiungere una risoluzione definitiva. Il dibattimento si concentrerà sull’evidenza delle operazioni e sul ruolo di ciascun individuo coinvolto, con la possibilità di chiamare in causa ulteriori elementi e testimonianze che potrebbero rivelarsi cruciali per il futuro delle fondazioni e, potenzialmente, per la figura di René Benko stesso.
La situazione rende palese come le istituzioni e le normative legate alle fondazioni stiano aumentando l’attenzione su pratiche di gestione e controllo dei patrimoni, specialmente quando si tratta di figure di spicco nel mondo degli affari. La rete di alleanze e le complicazioni legali potrebbero amplificare ulteriormente la complessità di questa vicenda che, per ora, si mantiene sospesa tra giustizia e interessi economici.
Ultimo aggiornamento il 30 Gennaio 2025 da Elisabetta Cina