Innovativa magnetoencefalografia al San Camillo di Venezia: una risorsa esclusiva per la sanità regionale

L’IRCCS San Camillo di Venezia introduce un avanzato macchinario di magnetoencefalografia, migliorando la diagnosi delle patologie neurologiche e promuovendo la ricerca neuroscientifica nella regione del Nordest.
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Innovativa magnetoencefalografia al San Camillo di Venezia: una risorsa esclusiva per la sanità regionale - Gaeta.it

L’IRCCS San Camillo di Venezia è uno dei pochi centri in Italia a disporre di un avanzato macchinario di magnetoencefalografia , in grado di monitorare i campi magnetici cerebrali. Questo importante strumento, presentato nel corso di un seminario dedicato alle scienze della vita, rappresenta un passo avanti significativo nella ricerca e nella diagnosi delle patologie neurologiche.

Caratteristiche e funzionalità della magnetoencefalografia

Il macchinario di magnetoencefalografia presente presso l’IRCCS San Camillo è l’unico nella regione del Nordest, rendendolo un punto di riferimento per la neurodiagnostica non solo a livello locale ma anche nazionale. La MEG si distingue per la sua capacità di misurare le variazioni nei campi magnetici generati dall’attività elettrica dei neuroni. A differenza dell’elettroencefalogramma , che registra l’attività elettrica attraverso elettrodi posizionati sulla superficie del cuoio capelluto, la MEG offre una risoluzione spaziale notevolmente superiore. Questo consente ai ricercatori di identificare con maggiore precisione quali aree del cervello producono i segnali misurati dai sensori.

Durante il seminario svoltosi presso la Scuola Grande di San Giovanni Evangelista a Venezia, il vicedirettore scientifico dell’IRCCS, Giorgio Arcara, ha sottolineato l’importanza della tecnologia MEG nel panorama della ricerca neuroscientifica. Le sue applicazioni possono variare da studi avanzati sulla cognizione a diagnosi più tempestive per patologie neurodegenerative. Grazie alla capacità della MEG di fornire informazioni dettagliate sul funzionamento cerebrale, è possibile identificare potenziali ‘predittori’ di declino cognitivo in fase iniziale, aprendo la strada a interventi preventivi e terapie mirate.

La MEG come risorsa per la rete sanitaria regionale

Il seminario ha anche evidenziato l’importanza della MEG come risorsa a servizio dell’intero sistema sanitario regionale. Il prof. Pierluigi Nicotera, esperto riconosciuto nel campo della morte cellulare neuronale, ha messo in evidenza la necessità di creare reti e sinergie tra i vari centri di eccellenza per massimizzare l’impatto di questa tecnologia. La MEG, essendo un macchinario costoso e complesso da gestire, richiede un approccio coordinato tra diversi istituti di ricerca e ospedali.

La proposta di utilizzare la MEG all’interno di una rete sanitaria strutturata rappresenta un’opportunità per garantire accesso a tecnologie avanzate anche in aree geografiche meno servite. Attraverso collaborazioni e scambi di conoscenze, i benefici della MEG potrebbero estendersi a un numero significativamente maggiore di pazienti, contribuendo al miglioramento delle diagnosi e delle terapie in ambito neurologico nella regione.

Prospettive future e ricerche in corso

La ricerca sulla magnetoencefalografia è in costante evoluzione, con numerosi studi attualmente in corso. Il potenziale della MEG non si limita solo alla diagnosi, ma si estende anche alla comprensione dei meccanismi cerebrali alla base di diverse condizioni neurologiche. I dati raccolti tramite MEG possono fornire indicazioni cruciali per progettare studi clinici e interventi terapeutici più efficaci.

Le osservazioni sulle oscillazioni cerebrali registrate dalla MEG stanno portando a nuove scoperte riguardanti le malattie neurodegenerative e le disfunzioni cognitive. Questa tecnologia offre ora la possibilità di esplorare aree del cervello che precedentemente risultavano difficili da studiare, aprendo la strada a nuove conoscenze che potrebbero influenzare significativamente il trattamento e la gestione di condizioni come l’Alzheimer e altre patologie correlate.

Il futuro della magnetoencefalografia al San Camillo di Venezia si delinea promettente, con l’obiettivo di proseguire nella ricerca e nell’applicazione clinica di questa tecnologia all’avanguardia.

Ultimo aggiornamento il 27 Settembre 2024 da Marco Mintillo

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