L’agrifood abruzzese si presenta come un connubio di tradizione e innovazione in un dibattito che ha avuto luogo il 15 aprile all’Università degli Studi di Teramo. L’evento, intitolato “Radici di gusto: l’Abruzzo del Made in Italy tra tradizione e innovazione”, ha coinvolto imprenditori, studenti e studiosi attenti a valorizzare le risorse enogastronomiche locali. Questo incontro si inserisce nella celebrazione della Giornata Nazionale del Made in Italy, riconoscendo l’importanza dell’agrifood come un settore di punta del Made in Italy e Made in Abruzzo.
L’obiettivo dell’incontro
L’incontro, organizzato dalla Sezione Agroalimentare di Confindustria Abruzzo Medio Adriatico, è nato con l’intento di celebrare e promuovere il patrimonio agroalimentare abruzzese. La collaborazione con l’Università degli Studi di Teramo ha permesso di ospitare discussioni mirate alla valorizzazione del settore, sempre più integrato con le moderne tecnologie. Imprenditori e studiosi hanno condiviso idee su come la tradizione culinaria possa evolversi per adattarsi ai mercati globali, mantenendo al contempo la sua identità.
Durante l’evento, gli interventi di figure chiave come Dario Compagnone e William Di Carlo hanno evidenziato la sinergia tra Confindustria e le istituzioni locali, sottolineando l’importanza di far conoscere i prodotti tipici e il valore dell’innovazione. La giornata ha messo in luce non solo il potenziale commerciale, ma anche il significato culturale della cucina abruzzese.
L’importanza del contributo scientifico
L’evento ha ricevuto anche un notevole contributo scientifico, grazie all’intervento di Fernando Filipponi, del Musée du Louvre, che ha discusso del progetto “Teramo a tavola, una cucina italiana”. Questo progetto ambizioso mira a riscoprire e valorizzare le tradizioni culinarie della città di Teramo, molte delle quali ancora tramandate oralmente. L’importanza di raccogliere e restaurare queste storie culinarie è cruciale per assicurare che le future generazioni possano apprezzare il patrimonio gastronomico regionale.
La ricerca storica e d’archivio è un tassello fondamentale per il progetto, dato che le tradizioni gastronomiche rappresentano una parte essenziale della cultura locale. La conservazione di ricette e tecniche culinarie antiche può fungere da ponte tra passato e presente, aiutando il settore ad adattarsi senza perdere la propria essenza.
Le prospettive del settore agroalimentare
Il settore agroalimentare abruzzese si distingue per la sua varietà e il suo potenziale di export. Luigi Nigliato, presidente della Sezione Agroalimentare di Confindustria, ha sottolineato che l’Abruzzo detiene il titolo di “Regione Verde” a livello europeo. Luigi Di Giosaffatte, direttore generale di Confindustria, ha confermato che nel 2024 il settore ha visto un incremento del 23% nelle esportazioni. Questo successo è attribuibile all’abilità degli imprenditori locali nel combinare tradizione e modernità, creando prodotti di alta qualità per il mercato globale.
Esempi pratici di innovazione non mancano. Martino Domenichini, di Amadori, e Stefania Bosco, di Storiche Cantine Bosco Nestore, hanno condiviso come le aziende stiano investendo in tecnologie all’avanguardia per migliorare l’efficienza produttiva, mantenendo nel contempo il rispetto per l’ambiente e le tradizioni. L’adozione di strumenti tecnologici può migliorare ogni fase del processo, dalla produzione al packaging, senza compromettere l’autenticità del prodotto.
Sostenibilità e nuovi mercati
La sostenibilità è un tema centrale nel panorama agroalimentare. Angelo Menozzi, AD di Menozzi De Rosa, ha illustrato come la sua azienda stia riducendo il consumo di energia e risorse idriche, utilizzando pannelli solari e sistemi di riciclo. Pratiche sostenibili non solo permettono di ridurre i costi, ma contribuiscono anche a rafforzare l’immagine del prodotto sul mercato.
Un altro punto di rilevanza è legato alle opportunità presentate dalla crisi dei dazi, in particolare per il settore vitivinicolo. Sandro Spella, presidente di Citra Vini, ha evidenziato che vi è una crescente domanda di vini dealcolati in nuovi mercati, come il Medio Oriente e l’Africa. La capacità di adattarsi a queste nuove esigenze è cruciale per la prosperità dell’industria.
Il coinvolgimento delle nuove generazioni
La manifestazione ha anche lanciato il contest “Saperi e sapori: i menù della tradizione in chiave moderna”, rivolta agli studenti degli istituti alberghieri delle province di Chieti, Pescara e Teramo. Questa iniziativa punta a incentivare i giovani a sperimentare con le ricette tradizionali abruzzesi, mescolando innovazione e cultura. Gli alunni hanno partecipato attivamente, portando un frescò entusiasmo all’incontro e rendendo omaggio al patrimonio gastronomico locale.
In un periodo in cui il futuro dell’agroalimentare è al centro delle discussioni, l’evento del 15 aprile ha rappresentato un’importante opportunità per riflettere su come tradizione e innovazione possano coesistere e prosperare insieme nel settore.