Grossi cambiamenti nel calcolo dell’Isee previsti dalla Legge di Bilancio stanno creando confusione aumentando la possibilità di fare errori
L’ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente) è uno strumento importante che serve a determinare l’accesso a molti benefici e agevolazioni pubbliche, come bonus, sconti o contributi statali. In poche parole rende chiaro e conciso la situazione economica, come dice la parola stessa di una famiglia o di una singola persona e viene calcolata prendendo in considerazione diversi fattori come prima di tutto i redditi, le eventuali proprietà e anche i risparmi e tutte lei informazioni sul nucleo familiare, come il numero dei componenti, l’età ecc. ecc.
Insomma, in un pezzo di carta, che poi si riduce ad una cifra c’è l’intera vita di un gruppo di persone che vivono sotto lo stesso tetto e del loro valore economico all’interno della società e che va ad indicare se queste persone abbiano il diritto o meno e la necessità di avere un sostegno.
Vien da sé che l’ISEE è un documento importante e che se è basso permette di accedere alle varie agevolazioni e di queste, in base a quanto è bassa la cifra, ottenerne le più alte. Al contrari se l’ISEE è alto si si rischia di non poter usufruire di certe prestazioni o di ricevere meno contributi. Proprio per questo motivo è essenziale che l’ISEE sia calcolato in modo accurato. Cosa succede quando non è così?
Le novità potrebbero generare errori: massima attenzione
Recentemente ci sono stati problemi nel calcolo dell’ISEE che stanno creando confusione. Il calcolo dell’ISEE serve anche per ricevere l’Assegno Unico che da qualche anno è andato a sostituire ormai gli estinti assegni familiari per i figli e il coniuge a carico. Da diritto per il dipendente che era negli anni precedenti (perchè veniva inserito in automatico nella busta paga) è passato ad essere un aiuto economico erogato dall’INPS destinato alle famiglie con figli fino a 21 anni (o senza limite di età per figli disabili).
L’Assegno Unico serve anche per ottenere il Bonus asilo nido o il Bonus nuove nascite, o almeno era così fino a qualche tempo fa. La nuova legge di bilancio ha stabilito che, per usufruire di queste agevolazioni, da quest’anno, l’Assegno unico deve essere escluso dal calcolo ISEE. Tuttavia L’INPS non ha ancora ricevuto i decreti attuativi che permettono di applicare queste modifiche. Per ora, l’Assegno unico è ancora conteggiato, il che porta molte famiglie a vedere un ISEE più alto del previsto.
Ma il caos non finisce qui: sono state annunciate altre modifiche che però non sono ancora operative, come la non inclusione nell’ISEE i titoli di Stato, i libretti postali e i buoni fruttiferi fino a 50.000 euro. Ma anche in questo caso mancano i decreti attuativi per applicare questa regola, quindi vengono ancora calcolati nell’indicatore.
Cosa significa per le famiglie? Le famiglie si trovano in difficoltà perché aspettano da mesi queste modifiche, ma per ora:
– L’Assegno unico continua a incidere sull’ISEE.
– Titoli di Stato e risparmi fino a 50.000 euro non sono ancora esclusi.
Prima o poi queste regole saranno applicate, ma fino a quel momento chi richiede l’ISEE potrebbe ritrovarsi con un valore più alto del previsto, con conseguenze sull’accesso a bonus e agevolazioni.