Inquinamento atmosferico in Europa: nuovi dati rivelano il rischio sanitario per le città

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Inquinamento atmosferico in Europa: nuovi dati rivelano il rischio sanitario per le città - Gaeta.it

La qualità dell'aria continua a rappresentare un grave problema di salute pubblica in Europa, secondo l’ultimo report dell'Agenzia europea dell'ambiente. Le analisi recenti esaminano i livelli di particolato fine e mettono in evidenza che una significativa parte della popolazione urbana vive in condizioni non ottimali, nonostante i progressi fatti negli ultimi trent'anni. Le informazioni raccolte hanno permesso di stilare una classifica delle città europee in base ai loro livelli di inquinamento.

La situazione dell'inquinamento atmosferico in Europa

Dati e impatto sulla salute

L'Agenzia europea dell'ambiente ha chiarito che l'inquinamento atmosferico si mantiene come il principale pericolo ambientale per la salute dei cittadini europei. Nonostante l'adozione di misure di riduzione dell'inquinamento, molte aree urbane mostrano ancora livelli significativi di inquinamento atmosferico, con un impressionante tre quarti della popolazione europea residente in città esposti a tali condizioni. Le patologie legate all'esposizione a particolato fine, come il PM2,5, influenzano negativamente la vita di milioni di cittadini, contribuendo a un incremento delle malattie respiratorie e cardiovascolari e a una riduzione dell'aspettativa di vita.

Il monitoraggio della qualità dell'aria

L'Europa si avvale di una rete di monitoraggio della qualità dell'aria tra le più complete a livello globale. Recenti rapporti hanno sfruttato dati ottenuti da circa 500 stazioni di monitoraggio dislocate in vari Stati membri dell'area economica europea. I dati per il biennio 2022-2023 sono pertanto cruciali per comprendere come e dove l'inquinamento atmosferico resta un problema. Questi monitoraggi forniscono informazioni preziose per i responsabili delle politiche pubbliche nella lotta contro l'inquinamento e per la salvaguardia della salute pubblica.

Città europee con la migliore e peggiore qualità dell'aria

Le città più "pulite"

Secondo i risultati dell'Agenzia, Uppsala e Umeå, in Svezia, occupano rispettivamente il primo e il secondo posto tra le città con il minore tasso di PM2,5. Anche Faro, in Portogallo, e Reykjavik, in Islanda, si distinguono in questa classifica come luoghi con una qualità dell'aria ottimale. Nel contesto delle linee guida fornite dall'Organizzazione Mondiale della Sanità, solo 13 città in Europa hanno registrato valori medi di particolato fine al di sotto della raccomandazione di 5 μg/m³, una cifra considerata sicura per l'esposizione a lungo termine.

Le città più inquinate

Al contrario, Slavonski Brod in Croazia è risultata la città con il peggior livello di inquinamento, raggiungendo i 26,5 μg/m³ di PM2,5, un dato che supera non solo il limite annuale stabilito dall'Unione Europea di 25 μg/m³, ma è anche cinque volte superiore alle linee guida dell'OMS. Following best practices, Nowy Sacz in Polonia si colloca al secondo posto per inquinamento, seguita da città italiane come Cremona, Vicenza, Padova, Venezia e Piacenza, tutte con valori preoccupanti per la qualità dell'aria.

La situazione in Italia e le città più critiche

Le città italiane nel contesto europeo

Un'analisi più approfondita rivela che, tra le 61 città monitorate dall’Agenzia europea dell'ambiente, Sassari si posiziona al 21° posto per la migliore qualità dell'aria, mentre Cremona è all'ultimo posto a livello nazionale, occupando il 370° posto nella graduatoria totale. Gli altri centri italiani che mostrano valori accettabili di PM2,5 si attestano su livelli discreti, come Livorno, Savona e Battipaglia. Tuttavia, molti centri urbani italiani sono ben al di sopra della soglia di sicurezza.

Inquinamento nelle città italiane

Milan, con 19,7 μg/m³ di PM2,5, e altre città come Treviso e Brescia presentano dati allarmanti, pesando sulla salute pubblica locale. Il monitoraggio di queste sostanze è fondamentale per informare le politiche pubbliche, con l'obiettivo di ridurre l'esposizione dei cittadini a polveri sottili nocive.

Le iniziative dell'UE per la qualità dell'aria

Il Green Deal e l'inquinamento zero

Nel contesto del Green Deal europeo, l'Unione Europea ha intrapreso un piano d'azione che mira a ridurre i decessi prematuri dovuti all'inquinamento atmosferico. L'obiettivo fissato è raggiungere una riduzione del 55% rispetto ai livelli del 2005 entro il 2030 e garantire l'assenza di impatti duraturi sulla salute degli europei entro il 2050. Tali misure pongono un forte accento sulla salute pubblica e la sostenibilità ambientale.

Aggiornamento degli standard di qualità dell'aria

All'inizio di quest'anno, le istituzioni europee hanno concordato un aggiornamento delle norme relative alla qualità dell'aria. Questi aggiornamenti comprendono misure per allineare le normative europee alle linee guida dell'OMS. Nel corso del 2023, l'Agenzia europea dell'ambiente prevede di condividere ulteriori dati sull'impatto dell'inquinamento sull'ambiente e sulla salute pubblica, fornendo così un quadro più chiaro di come affrontare tale sfida.

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