Inter e Milan: il silenzio degli ultras dopo il maxi blitz contro gli atti illeciti

Inter e Milan: il silenzio degli ultras dopo il maxi blitz contro gli atti illeciti

Cinque ultras interrogati nell’ambito di un’inchiesta su relazioni illecite e violenza nel calcio, dopo 19 arresti a Milano. Il procuratore avvia dialogo con Inter e Milan per prevenire futuri atti illeciti.
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Inter e Milan: il silenzio degli ultras dopo il maxi blitz contro gli atti illeciti - Gaeta.it

Nella giornata odierna, sono stati interrogati cinque ultras nell’ambito di un’inchiesta che ha avuto un inizio clamoroso lunedì con l’esecuzione di 19 misure cautelari. Durante l’interrogatorio, si è adottata la stessa strategia di non rispondere già vista negli otto arrestati interrogati ieri. Il giudice per le indagini preliminari di Milano, Domenico Santoro, ha assistito a questa scelta di silenzio da parte degli indagati, tra cui spiccano nomi noti nel panorama delle curve calcistiche milanesi.

Il maxi blitz e gli arresti

L’operazione condotta dalla Procura di Milano ha messo in luce la rete di relazioni illecite tra alcuni membri delle curve ultras e attività criminali legate a estorsioni e traffico di influenze. Gli arresti, che hanno coinvolto un totale di 19 soggetti, rappresentano un passo significativo per combattere il fenomeno della violenza nel calcio e i legami tra ultras e affari sporchi. Oltre ai citati Marco Ferdico e Luca Lucci, che hanno ricoperto ruoli di leadership nelle rispettive curve , sono stati presi in custodia anche Mauro Nepi, Francesco Intagliata e Matteo Norrito.

Il blitz è stato accolto con clamore non solo nelle città di Milano e Inter, ma ha anche aperto un dibattito su come gestire la presenza degli ultras nelle fasi cruciali delle competizioni sportive. Le misure adottate dalla magistratura sembrano aver preso piede nel tentativo di rimuovere una parte di quella cultura violenta che storicamente pervade le gradinate dei principali stadi italiani.

Interrogatori e futuri sviluppi

Oggi sono stati ascoltati cinque ultras, ma la situazione non si ferma qui. Altri tre ultras che sono stati arrestati sono attesi al giudice domani. Questo marasma processuale si amplia anche a tre persone ai domiciliari, una delle quali è Gherardo Zaccagni, un imprenditore attivo nel settore dei parcheggi, il cui coinvolgimento potrebbe rivelare ulteriori connessioni tra i gruppi ultras e la sfera economica legata al calcio.

Il silenzio mantenuto dai principali indagati, tuttavia, solleva interrogativi sulla direzione che prenderà l’inchiesta. È evidente che il timore di pesa legali o di ritorsioni potrebbe spingere gli ultras a rimanere sulle proprie posizioni, in attesa di sviluppi favorevoli o di strategie legali più solide. La tensione resta palpabile, visto che la presenza di avvocati e legali rappresenta una strategia difensiva molto ben organizzata.

L’incontro tra il procuratore e i legali

In un contesto più ampio, è emerso che il procuratore di Milano, Marcello Viola, ha avviato un dialogo con i legali delle due squadre di Milano, Inter e Milan. Questo incontro fa parte di un procedimento di prevenzione finalizzato a spezzare definitivamente i legami tra gli ultras e le rispettive dirigenze sportive. Mantiene il suo valore simbolico, data la storicità dei rapporti tra i gruppi ultras e le società calcistiche.

Sebbene i due club non siano indagati, la loro collaborazione con le autorità potrebbe rivelarsi fondamentale per prevenire futuri atti illeciti. Tuttavia, si specifica che non ci sono scadenze o tempistiche predeterminate per il processo in corso. L’obiettivo, come chiarito da Viola, è quello di garantire che nessun legame possa esistere tra gli ultras e attività criminali che influenzano il mondo del calcio, proteggendo così l’integrità delle competizioni e la sicurezza degli stadi.

La strumentazione giuridica sembra quindi attivarsi per creare un fronte unito contro la violenza e il crimine, abbracciando una visione di rinnovamento e sicurezza nel panorama calcistico milanese.

Ultimo aggiornamento il 3 Ottobre 2024 da Donatella Ercolano

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