Intercultura: un viaggio di 70 anni tra scambi culturali e formazione di cittadini globali

Intercultura: un viaggio di 70 anni tra scambi culturali e formazione di cittadini globali

Intercultura, fondata nel 1955, promuove scambi culturali tra giovani di oltre 60 paesi, favorendo pace e comprensione reciproca attraverso programmi di studio all’estero e l’inclusione sociale.
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Intercultura: un viaggio di 70 anni tra scambi culturali e formazione di cittadini globali - Gaeta.it

Intercultura è un’associazione che, dal 1955, ha segnato un’importante evoluzione negli scambi culturali tra giovani di tutto il mondo. Nata dall’idea di promuovere incontri internazionali, questa organizzazione ha creato una rete che collega più di 60 paesi e ha come obiettivo principale la diffusione di ideali di pace e comprensione reciproca. Gli scambi avvengono non solo attraverso programmi di studio all’estero, ma anche sostenendo l’inclusione e la cittadinanza globale, promuovendo una società più aperta e consapevole.

Le origini di Intercultura in Italia

Intercultura ha radici che risalgono agli anni successivi alla Seconda guerra mondiale. Un gruppo di volontari, spinti dalle esperienze interculturali vissute all’estero, ha dato vita a scambi tra giovani italiani e stranieri. I primi programmi risalgono agli anni ’50, quando l’ambasciata statunitense avviò i primi scambi di studenti. È nel 1955 che, guidati da Alfonso Damiani, l’associazione viene ufficialmente costituita in Italia, segnando un passaggio cruciale per la promozione delle relazioni interculturali.

Nel 1977, l’associazione cambia nome in Intercultura, sottolineando un’evoluzione nei suoi obiettivi. Non si concentra più solo sugli scambi studenteschi, ma abbraccia un concetto più ampio di educazione interculturale. Questo approccio mira a formare individui capaci di contribuire attivamente alla costruzione di un mondo più pacifico e solidale, evidenziando l’importanza della comprensione tra diverse culture.

L’impatto degli scambi culturali

Negli ultimi settant’anni, Intercultura ha promosso opportunità di studio all’estero per circa 55.000 studenti italiani, mentre 33.000 giovani provenienti da diverse nazioni sono stati accolti in famiglie italiane. Gli scambi sono avvenuti verso una vasta gamma di mete: dall’Europa dell’Est all’America Latina, dall’Asia alle tradizionali destinazioni anglofone e dell’Europa occidentale. Negli ultimi 30 anni, Intercultura ha potuto fornire a due terzi degli studenti borse di studio, un supporto fondamentale per affiancare i ragazzi nel loro percorso di crescita personale e formativa.

Questi scambi non solo ampliano le conoscenze linguistiche e culturali degli studenti, ma li aiutano a sviluppare competenze indispensabili per affrontare le sfide globali. Essi imparano a guardare il mondo con occhi nuovi, a riflettere sulla loro identità in un contesto internazionale e ad acquisire una maggiore consapevolezza sulla diversità.

Il ruolo dei volontari

Attualmente, Intercultura può contare su 5.500 volontari distribuiti in 160 città italiane. Questi individui dedicano il loro tempo e le loro energie per accogliere e guidare i ragazzi durante il loro soggiorno in Italia o all’estero. I volontari non solo forniscono supporto logistico, ma sono anche figure importanti nella creazione di un ambiente familiare e accogliente, facilitando l’integrazione dei giovani ospiti nella comunità locale.

Il compito dei volontari va oltre il semplice accompagnamento dei ragazzi. Si tratta di educatori che promuovono l’interculturalità come un valore essenziale, sensibilizzando le famiglie e le scuole sull’importanza della cittadinanza globale e della responsabilità civica. Grazie al loro impegno, Intercultura riesce a trasformare delle esperienze di studio in reali occasioni di crescita e sviluppo personale.

Le sfide per il futuro

Intercultura ha costruito, nel corso della sua lunga storia, un patrimonio significativo di esperienze e competenze nel campo degli scambi internazionali. Il segretario generale, Andrea Franzoi, ha evidenziato l’importanza di questi scambi in un contesto globale che sta vivendo sfide sempre più complesse. Con l’emergere di nazionalismi e tensioni geopolitiche, è fondamentale rendere visibile il valore della pace, della comprensione e del dialogo.

Le sfide attuali chiedono a chi lavora nell’ambito interculturale di non perdere di vista l’obiettivo primario: costruire un mondo in cui la diversità sia vista come ricchezza e non come un ostacolo. Mantenere aperti i canali di comunicazione e favorire il rispetto tra le culture diventa una necessità per affrontare le crisi globali e per garantire un futuro di pace e solidarietà per le nuove generazioni.

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