Il lungo interrogatorio del governatore ligure Giovanni Toti, ai domiciliari per corruzione, si è protratto per ben 8 ore. A partire dalle 11 del mattino, Toti ha risposto alle domande dei pm titolari dell’inchiesta che ha scosso la politica locale, respingendo categoricamente tutte le accuse mosse nei suoi confronti. Durante l’interrogatorio, Toti ha consegnato agli inquirenti una memoria di 17 pagine, sottolineando che nella sua carriera politica ha sempre perseguìto l’interesse pubblico come obiettivo primario e ultimo.
La difesa dell’interesse pubblico
Nella memoria consegnata ai pm, il governatore Toti ha ribadito con forza che l’interesse pubblico è stato sempre al centro della sua azione politica. Ha sottolineato che ogni euro speso è stato finalizzato alla politica e ha respinto con fermezza l’accusa di aver favorito alcune imprese a discapito del bene comune. Toti ha dichiarato che tutte le imprese sono state trattate con la stessa attenzione e che ogni sua azione è stata ispirata dalla volontà di tutelare l’interesse collettivo e promuoverne il progresso.
Trasparenza e coerenza
Il governatore ligure ha messo in luce il suo impegno per garantire massima trasparenza e coerenza nelle sue attività politiche. Ha sottolineato di non aver mai fatto pressioni o favorito alcuno e che ogni euro utilizzato per la politica è stato destinato a fini pubblici, senza generare alcun arricchimento personale o utilità per sé o per terzi. Toti ha evidenziato l’importanza di separare con chiarezza le attività economiche legate alla politica da quelle private, utilizzando conti dedicati e strumenti tracciabili.
La difesa contro le accuse
Il governatore ligustico ha difeso con vigore le sue azioni, affermando che non ha mai intromesso nelle decisioni degli enti preposti e che ha sempre operato nel rispetto delle regole e delle procedure stabilite. Ha respinto le accuse legate ai bonifici effettuati, sottolineando che ogni movimento di denaro è stato rendicontato e pubblicizzato in conformità con la legge. Toti ha chiarito che il suo impegno a sostenere iniziative economiche è stato sempre finalizzato al bene della Liguria e ha garantito che ogni contributo ricevuto è stato destinato esclusivamente a fini politici, senza generare vantaggi personali né per sé né per i membri del suo partito.
Questioni portuali e piani regolatori
Nell’ambito delle questioni portuali, Toti ha evidenziato che tutte le proposte riguardanti il porto sono state elaborate dagli uffici competenti senza la sua diretta partecipazione. Ha ribadito che il suo intervento è stato finalizzato a promuovere l’interesse pubblico e che non ha favorito alcun soggetto in modo discriminatorio. Inoltre, ha respinto le accuse riguardanti il voto di scambio, specificando che il sostegno ricevuto dalla comunità Riesina non ha influenzato il risultato elettorale in modo significativo.
Il lungo interrogatorio di Giovanni Toti ha evidenziato la sua ferma difesa contro le accuse di corruzione e favoritismo. Il governatore ligure ha ribadito con convinzione il suo impegno per l’interesse pubblico e la trasparenza nelle sue attività politiche. Ha chiarito che ogni sua azione è stata volta al progresso e al benessere della Liguria, respingendo categoricamente ogni accusa di comportamento illecito. La sua testimonianza ha gettato luce sui fatti contestati e ha evidenziato la coerenza e l’onestà del suo operato.
Ultimo aggiornamento il 24 Maggio 2024 da Donatella Ercolano