Interrogazione della deputata Ascari: preoccupazioni su matrimonio minorile a Latina

Interrogazione della deputata Ascari: preoccupazioni su matrimonio minorile a Latina

La deputata Stefania Ascari solleva preoccupazioni su un matrimonio forzato di una bimba di 12 anni, chiedendo chiarimenti ai ministri sulla protezione dei minori e l’efficacia delle misure adottate.
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Interrogazione della deputata Ascari: preoccupazioni su matrimonio minorile a Latina - Gaeta.it

In un episodio che ha sollevato una serie di interrogativi sulla protezione dei minori in Italia, la deputata Stefania Ascari del Movimento 5 Stelle ha presentato un’interrogazione ai ministri della Giustizia, dell’Interno e delle Pari Opportunità. La questione riguarda una bimba di 12 anni che sarebbe stata costretta a sposare un ragazzino, con un contesto allarmante che coinvolge anche la criminalità organizzata. La parlamentare ha espresso forte preoccupazione per questa situazione, inserendola in un contesto di violenza sessuale e sfruttamento, elementi che richiedono un’attenta riflessione da parte delle istituzioni competenti.

Il caso del matrimonio minorile e la violenza sessuale

La vicenda, emersa da un’inchiesta del Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Latina su un traffico di stupefacenti, ha posto in luce non solo il matrimonio forzato ma anche gravi preoccupazioni legate a fenomeni di violenza sessuale e gravidanza interrotta. Ascari ha sottolineato che l’ordinamento italiano vieta espressamente il matrimonio ai minori di 16 anni, ma si tratta di una norma spesso ignorata in contesti di violenza e sfruttamento. Questo tipo di situazioni, spiega la parlamentare, rappresentano una minaccia concreta per la sicurezza e il benessere delle bambine.

L’episodio ha portato a interrogarsi su quanto le istituzioni siano preparate a prevenire tali casi e quali misure siano efficaci per garantire la sicurezza dei minori. Spesso, queste violazioni dei diritti fondamentali delle bambine sfuggono al controllo delle autorità, evidenziando così l’urgenza di azioni più incisive.

Le richieste di chiarimento dei ministri

In un contesto così complesso, Ascari ha chiesto ai ministri Nordio, Piantedosi e Roccella di fornire chiarimenti su diverse questioni. In particolare, ha sollecitato informazioni riguardo le misure di protezione adottate per la minore coinvolta nel caso, chiedendo se siano stati attivati percorsi specifici da parte dei servizi sociali. È essenziale che questa bambina riceva il supporto necessario e venga protetta da ulteriori abusi.

Ascari ha anche sollevato interrogativi sulla frequenza della bambina alla scuola dell’obbligo: è importante sapere se questo aspetto sia stato trascurato. La mancanza di istruzione è spesso un segnale di allerta in casi di sfruttamento, e segnalazioni tempestive possono prevenire il verificarsi di tali tragedie. Inoltre, ha chiesto se l’ospedale San Leonardo di Castellammare di Stabia abbia informato le autorità competenti riguardo l’operazione di asportazione del feto, che, data l’età della ragazza, è da considerarsi violenza.

Il ruolo delle autorità locali nella protezione dei minori

Il coinvolgimento delle autorità locali è cruciale per garantire un’efficace protezione dei minori. Ascari ha enfatizzato la necessità di verificare eventuali omissioni da parte delle istituzioni, evidenziando l’importanza di rafforzare i controlli per evitare il ripetersi di situazioni simili. Le istituzioni devono non solo intervenire in situazioni già compromesse ma anche agire con misure preventive per dissuadere l’emergere di tali abusi.

L’interrogazione di Ascari riflette un appello per una maggiore responsabilità istituzionale nel campo della protezione dei minori. L’attenzione deve essere puntata verso la creazione di un ambiente sicuro e protettivo per le bambine, dove il rispetto dei diritti umani sia garantito e tutelato.

La sensibilizzazione su temi così delicati è necessaria affinché non si ripetano più episodi che ledono la dignità e la vita di chi è più vulnerabile. La risposta delle autorità sarà fondamentale non solo per questo caso specifico ma per l’intera collettività, ponendo l’accento sulla necessità di un’azione congiunta e determinata contro la violenza e lo sfruttamento.

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