A Bologna, le autorità locali hanno avviato questa mattina le operazioni di ripristino dei muri laterali della Basilica di San Petronio. Questo intervento si rende necessario dopo che, durante una manifestazione avvenuta sabato sera, gruppi antagonisti hanno imbrattato il monumento con scritte contro le forze dell’ordine. La protesta chiedeva giustizia per Ramy, un giovane di 19 anni, tragicamente deceduto in un incidente di inseguimento con i carabinieri a Milano.
Il vandalismo e le scritte inadeguate
Le scritte apparse sulla basilica bolognese non sono passate inosservate. Utilizzando vernice, i manifestanti hanno tracciato messaggi provocatori, tra cui l’acronimo “Acab“, un’espressione nota per il suo significato anti-poliziesco. Altre frasi inneggiavano alla vendetta per la morte di Ramy, contribuendo a un’atmosfera di conflitto e tensione sociale. Questa azione ha suscitato una forte reazione sia da parte delle autorità comunali sia della comunità religiosa.
Il marmo della basilica, recentemente ristrutturato, ha subito danni significativi, il che ha portato il sindaco Matteo Lepore a dichiarare che la situazione è “particolarmente impattante“. Ha sottolineato l’urgenza di un intervento per rimuovere le scritte e ha annunciato che l’amministrazione comunale si sarebbe occupata dei lavori di pulizia. Inoltre, ha fatto sapere che verrà presentata una denuncia nei confronti degli autori del gesto, non appena le indagini li identificheranno.
La reazione del sindaco e delle autorità religiose
Il sindaco Lepore ha infatti confermato l’intenzione di tutelare i monumenti storici della città e di far rispettare la legalità . Le sue dichiarazioni non hanno tardato a suscitare reazioni, con molti cittadini che si sono detti indignati per l’atto vandalico, considerato una mancanza di rispetto non solo per la basilica, ma anche per il patrimonio culturale di Bologna.
Anche la figura di monsignor Andrea Caniato, che officiava nella Cattedrale di San Pietro, ha preso posizione. Ha utilizzato i social media per evidenziare che, a differenza di altre strutture religiose, la Basilica di San Petronio è stata gravemente danneggiata e ha definito l’atto di vandalismo come “uno sfregio“. La sua dichiarazione è un invito alla riflessione, sottolineando la gravità della situazione e la necessità di preservare i luoghi di culto e i simboli culturali della città .
Il ritorno alla normalità e gli interventi previsti
In risposta al vandalismo, l’amministrazione di Bologna ha immediatamente pianificato un’azione di recupero e restauro. Gli interventi di pulizia sono stati avviati con la collaborazione di esperti restauratori che garantiranno che le operazioni rispettino le caratteristiche storiche e artistiche del sito. La Basilica di San Petronio, una delle più grandi chiese gotiche d’Europa, è simbolo della cultura bolognese e attira ogni anno migliaia di visitatori, rendendo ancor più urgente il ripristino del suo aspetto originale.
Il processo di recupero si affianca a un’approfondita riflessione a livello sociale e politico, volta a evitare il ripetersi di episodi simili. Le decisioni dell’amministrazione comunale di perseguire gli autori degli atti vandalici rappresentano un fondamentale passo verso il rafforzamento della sicurezza e della legalità in una città storicamente aperta al dialogo, ma che oggi deve confrontarsi con nuove sfide e tensioni sociali.
L’auspicio è che la situazione possa normalizzarsi rapidamente, consentendo alla comunità di ritrovare un senso di sicurezza e di rispetto verso i propri simboli culturali.
Ultimo aggiornamento il 15 Gennaio 2025 da Elisabetta Cina