Un progetto ambizioso è in atto lungo la costa romagnola, coinvolgendo i comuni di Bellaria-Igea Marina, Gatteo e Cesenatico. Grazie a finanziamenti provenienti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza , è stato avviato un intervento di ricarica e consolidamento delle scogliere, un’azione cruciale per la sicurezza e la protezione del litorale che si estende per 13 chilometri. Con un investimento superiore ai 3,2 milioni di euro, l’Agenzia regionale per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile è impegnata a ripristinare le barriere difensive della costa, danneggiate dall’erosione e dal tempo.
L’importanza della ricarica delle scogliere
Il progetto di ricarica prevede il posizionamento di oltre 50.000 tonnellate di massi calcarei, scelti con cura per garantire la stabilità e l’efficacia delle barriere. Questo lavoro non solo contribuisce a mantenere le linee costiere, ma svolge anche un ruolo fondamentale nella salvaguardia dell’ecosistema marino locale. Le scogliere forniscono un habitat importante per varie specie marine, contribuendo alla biodiversità della zona. Inoltre, una litoranea ben mantenuta è essenziale per il turismo, settore chiave per l’economia della Romagna, soprattutto in vista della stagione estiva.
Il sommovimento dei sedimentari marini e delle correnti costiere richiede un monitoraggio e un intervento costanti. Queste operazioni preventivamente programmate hanno l’obiettivo di ridurre i danni derivanti dalle tempeste e dall’innalzamento del livello del mare, situazioni sempre più frequenti a causa dei cambiamenti climatici. Prestare attenzione al ripristino delle scogliere si traduce in una protezione diretta per le infrastrutture costiere, resort e attività economiche che si basano sul turismo balneare.
Le fasi dei lavori di ripristino
I lavori di riqualificazione sono iniziati nella primavera dello scorso anno ma sono stati temporaneamente sospesi durante la stagione balneare per ridurre l’impatto sulle attività turistiche. Le fasi operative sono riprese tra ottobre e febbraio, un momento strategico per portare avanti gli interventi senza interferire con la stagione turistica. Per il trasporto dei massi calcarei, si sono utilizzate grandi chiatte, trainate da rimorchiatori provenienti dalla Croazia, un processo che richiama l’attenzione sulla logistica complessa richiesta per tali progetti.
Il moto pontone “Fernando”, lungo 52 metri e di proprietà della ditta che esegue i lavori, ha giocato un ruolo chiave nella posa in opera dei massi. Questa attrezzatura specialistica permette una precisione notevole nella riprofilatura delle scogliere, un aspetto cruciale per la durabilità delle infrastrutture. I tecnici specializzati seguono attentamente ciascuna fase, assicurandosi che venga rispettato il piano di progetto e che le scogliere siano ricaricate secondo le specifiche tecniche necessarie.
Sostenibilità e futuro delle barriere costiere
Oltre alla mera protezione contro le onde e l’erosione, questo progetto rappresenta un passo verso la sostenibilità ambientale della costa. È fondamentale non solo riparare i danni già esistenti, ma anche garantire che gli habitat naturali non vengano compromessi. Le scogliere sono esposte a condizioni ambientali estreme e devono essere progettate e mantenute in modo da resistere a queste forze.
Il progetto riflette un approccio lungimirante, centrato sulla salvaguardia dell’ambiente marino e sulla sicurezza delle comunità costiere. Investire nella ricostruzione delle scogliere è un modo per garantire un futuro per il turismo balneare e per le economie locali, e rappresenta un modello che potrebbe essere replicato in altre aree vulnerabili. La realizzazione di questi lavori permette di pensare a un litorale sicuro, attrattivo e sostenibile, fondamentale per il benessere delle popolazioni locali.