La rete dei patronati italiani si trova al centro di un dibattito cruciale riguardo alla sua riforma. Michele Pagliaro, presidente dell’INCA CGIL, ha espresso preoccupazioni e aspettative in merito alle recenti dichiarazioni del senatore Durigon e alla situazione attuale dei servizi offerti. Con un occhio attento alle sfide tecnologiche e alle novità normative, Pagliaro sottolinea il ruolo fondamentale dei patronati nella tutela dei diritti dei cittadini, evidenziando anche le carenze dell’attuale sistema.
L’importanza della rete di prossimità
La funzione dei patronati in un contesto sociale complesso
Michele Pagliaro, presidente dell’INCA, ha sottolineato come i patronati rappresentino una rete di prossimità fondamentale per i cittadini italiani. Queste strutture fisiche, a differenza dei servizi virtuali, permettono un accesso diretto e immediato ai diritti e alle tutele previdenziali e assistenziali. Pagliaro ha ricordato che, nonostante l’innovazione tecnologica, le istituzioni pubbliche, complice un significativo abbattimento degli investimenti in personale, sono percepite come distanti dai cittadini.
Nel momento in cui si parla di riforma, è essenziale considerare come i patronati abbiano, nel corso degli anni, costruito un rapporto di fiducia con la collettività. Questa vicinanza è necessaria per affrontare le sfide quotidiane che molte persone si trovano a fronteggiare, specialmente in un contesto in cui le pensioni e le giustificazioni assistenziali sembrano ridursi.
Il blocco della riforma e le problematiche attuali
Pagliaro ha messo in evidenza la necessità di un intervento normativo, richiamando le parole del senatore Durigon, che a fine 2023 aveva promesso un cambiamento significativo nella legge che regola i patronati. Tuttavia, da allora, non si sono mai realizzati progressi concreti. Le aspettative riguardo alla semplificazione del sistema sono rimaste insoddisfatte, creando una situazione di immobilismo.
Con il passare del tempo, i controlli da parte degli ispettori su ogni singola pratica richiedono un notevole dispendio di tempo e risorse. Pagliaro suggerisce che un maggiore utilizzo della tecnologia potrebbe ridurre questi oneri e migliorare l’efficienza dei servizi. La mancanza di aggiornamenti legislativi rischia di fiaccare il lavoro dei patronati, rendendoli meno capaci di offrire supporto ai cittadini.
L’emergenza Covid e l’adattamento del sistema
L’agilità dei patronati durante la pandemia
Durante l’emergenza Covid, i patronati, e in particolare l’INCA, hanno dimostrato di essere in grado di adattarsi repentinamente alle nuove circostanze. Pagliaro sottolinea che, nonostante moltissime istituzioni pubbliche abbiano chiuso i loro sportelli, i patronati sono riusciti a garantire servizi essenziali grazie all’introduzione del “mandato di patrocinio telematico”. Questo approccio ha permesso al patronato di essere al fianco dei cittadini in un momento di grande difficoltà.
La flessibilità e la capacità di risposta rapida a problemi emergenti hanno rappresentato un punto di forza per i patronati. Pagliaro ha anche riportato dati positivi sugli accessi ai servizi da parte dei cittadini durante la pandemia, sottolineando come la rete sia stata in grado di rispondere a milioni di richieste, mostrando un impegno costante per la comunità.
Rinnovamento degli accordi e innovazione tecnologica
Con la pandemia che sembra ora alle spalle, l’INCA sta lavorando al rinnovamento degli accordi con enti fondamentali come l’INPS e l’INAIL. Questi protocolli, rinnovati dopo oltre un decennio, pongono al centro l’innovazione tecnologica, allineandosi ai nuovi bisogni dei cittadini e alle esigenze di un mercato del lavoro in continua evoluzione.
Pagliaro ha evidenziato come, nonostante la transizione digitale possa rappresentare una sfida, può anche diventare un’opportunità per migliorare i servizi e aumentarne l’efficacia. La rete dei patronati, inclusa l’INCA, è pronta a collaborare con gli enti locali come l’ANCI e la Conferenza delle Regioni per costruire un percorso comune verso un futuro più inclusivo e accessibile.
La situazione delle tutele previdenziali e assistenziali
Dati preoccupanti sulle pensioni in Italia
Nonostante la tenacia della rete dei patronati, le statistiche sulle pensioni in Italia destano preoccupazione. Pagliaro ha evidenziato un calo significativo nel numero delle pensioni, con un decremento di oltre 38.000 unità rispetto all’anno precedente. Questa situazione si traduce in una riduzione dell’importo degli assegni, facendo emergere la necessità di una riforma previdenziale in grado di soddisfare le domande di una popolazione sempre più in difficoltà.
Il sistema contributivo ha ulteriormente amplificato il problema, con un valore medio degli assegni che ha subito una contrazione del 16%. È fondamentale che si prenda atto di questa condizione e che si avvii un dibattito serio sulla sostenibilità del sistema pensionistico.
Un’assistenza sociale in deterioramento
Anche il settore dell’assistenza presenta sfide enormi. Durante la fase del reddito di cittadinanza, gli investimenti sono stati ragguardevoli, ma oggi, con l’introduzione dell’ADI, si rileva un netto abbattimento dei fondi disponibili per garantire efficaci sostegni alle fasce più deboli della popolazione. Pagliaro ha evidenziato come questa riduzione di risorse si traduca in misure non sufficienti a far fronte alle reali necessità dei cittadini.
Il cambiamento nel panorama assistenziale è evidente: oggi il paese sembra essere in una condizione di scollamento tra le politiche sociali e il reale bisogno della sua popolazione. La sfida per il sistema dei patronati è quindi quella di continuare a garantire un supporto significativo, senza disperdere il valore di una rete di prossimità tanto preziosa.