Intesa Sanpaolo ha recentemente siglato un importante protocollo di collaborazione con il Ministero dell’Interno italiano, in particolare con il dipartimento per le Libertà Civili e l’Immigrazione. Questa intesa si propone di realizzare un modello di misurazione per valutare il valore di mercato delle opere d’arte, dei beni archivistici e librari, appartenenti a 862 chiese, gestite dal Fondo Edifici di Culto . L’iniziativa segna un passo significativo nella valorizzazione del patrimonio culturale nazionale, oltre a rafforzare l’impegno della banca nel settore culturale.
L’importanza della valorizzazione del patrimonio culturale
Il patrimonio delle 862 chiese in questione è distribuito su tutto il territorio italiano e non è solamente una risorsa per i praticanti del culto, ma rappresenta anche un’attrazione per i turisti. Questo patrimonio è spesso oggetto di prestiti a istituzioni culturali sia nazionali che internazionali, il che sottolinea la sua rilevanza nel panorama culturale italiano. La valorizzazione di queste opere non solo permette una gestione più efficiente dei beni, ma stimola anche opportunità economiche e turistiche che possono contribuire allo sviluppo delle comunità locali.
Grazie a questo protocollo, Intesa Sanpaolo porterà la propria esperienza nel settore, fornendo supporto per la creazione di metodologie di valutazione. L’obiettivo è quello di stabilire un valore equo per queste opere, che permette una loro corretta gestione e una maggiore trasparenza nei rapporti con il pubblico e con le istituzioni culturali.
Un cambio di paradigma nella valorizzazione delle opere d’arte
Guidato da Guido Guerzoni dell’Università Bocconi, lo studio avrà un forte focus sulle modalità di gestione e sulle ripercussioni economiche legate alla valorizzazione di questi beni. Questo approccio innovativo è il risultato di precedenti esperienze della banca, come quella avvenuta nel 2017, quando Intesa Sanpaolo è stata la prima istituzione in Italia a condurre una operazione di rideterminazione del valore di mercato per ben 3.500 opere d’arte di pregio, una pratica ribadita con aggiornamenti regolari ogni tre anni.
Questa esperienza avrà un ruolo chiave nel nuovo protocollo, poiché fornirà le basi per valutare e gestire un patrimonio che, seppur spesso trascurato, ha un potenziale culturale ed economico enorme. La presenza di esperti come Michele Coppola, executive director arte, cultura e beni storici di Intesa Sanpaolo, e Guido Guerzoni stesso, garantirà un’analisi critica e un approccio professionale nel corso della progettazione e implementazione delle strategie di valorizzazione.
Firmatari e protagonisti dell’accordo
Il documento è stato firmato da Stefano Lucchini, chief institutional affairs and external communication officer di Intesa Sanpaolo, e da Laura Lega, capo dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione, alla presenza di importanti figure del settore. Tra questi, il Prefetto Alessandro Tortorella, direttore centrale per gli Affari dei culti e per la gestione del Fondo Edifici di Culto, e Michele Coppola, già citato, che evidenziano la sinergia tra il settore pubblico e privato nel perseguire obiettivi comuni per la cultura italiana.
Questo protocollo rappresenta non solo un accordo tra Intesa Sanpaolo e il Ministero dell’Interno, ma un vero e proprio impegno collettivo per la salvaguardia e la valorizzazione del nostro patrimonio culturale. Tale azione mira a creare un impatto positivo sulla società e sull’economia italiana, ravvivando l’interesse verso le ricchezze storiche e artistiche del nostro paese.
Ultimo aggiornamento il 19 Dicembre 2024 da Sara Gatti