Un investimento significativo di circa 90 milioni di euro è in cantiere per lo stabilimento Stellantis di Melfi, destinato a migliorare l’efficienza energetica e a ridurre le emissioni di CO2. Tuttavia, i sindacati metalmeccanici non si limitano a salutare positivamente questo intervento: in una nota congiunta, Fim Fiom, Uilm, Fismic, Uglm e Aqcf hanno messo in evidenza l’importanza delle garanzie occupazionali e delle prospettive per il futuro del polo industriale. Le preoccupazioni emergono sulla scia delle scelte politiche relative al settore automotive e dei significativi tagli alle risorse.
Il progetto per l’impianto di biogas e fotovoltaico
Durante un incontro con la direzione dello stabilimento, i rappresentanti sindacali hanno discusso dettagliatamente il progetto che prevede l’installazione di un impianto di biogas e pannelli fotovoltaici. L’obiettivo è quello di adottare fonti di energia rinnovabile all’interno dell’impianto, contribuendo così a un abbattimento dei costi energetici. Nonostante i benefici apparentemente positivi, i sindacati hanno chiesto che gli investimenti siano accompagnati da garanzie concrete per i lavoratori. La preoccupazione principale è rivolta alla possibile destabilizzazione del mercato del lavoro nella regione di Melfi.
I sindacati hanno rivolto un appello alla direzione aziendale affinché venga organizzato un incontro dedicato a discutere lo stato di avanzamento dell’implementazione dei nuovi modelli e delle prospettive occupazionali. Non si può ignorare, infatti, che ogni cambio di strategia produttiva possa avere ripercussioni sul personale alle dipendenze di Stellantis e sull’indotto economico locale.
Le preoccupazioni legate ai tagli del Governo
La nota congiunta delle sigle sindacali non si è limitata a trattare i singoli progetti industriali, ma ha anche incluso una dura critica alle scelte del Governo riguardo al settore automotive. Con un annuncio che prevede un abbattimento dell’80% delle risorse destinate a questo comparto, i rappresentanti dei lavoratori hanno espresso un forte disagio. La riduzione delle risorse destinate al settore automobilistico pone interrogativi sulla sostenibilità economica delle aziende del settore e sulla loro capacità di affrontare il futuro.
I sindacati hanno ribadito la necessità di un incontro a Palazzo Chigi, per avviare un dibattito serio e costruttivo sulle problematiche affrontate, come evidenziato durante lo sciopero del 18 ottobre. Si tratta di una questione che tocca il cuore dell’economia locale, e che merita un’attenzione speciale da parte delle istituzioni.
La richiesta di un accordo complessivo
A fronte delle sfide e delle incertezze, i sindacati hanno chiamato a raccolta tutte le parti interessate, dalle istituzioni all’azienda, per trovare una sintesi. La richiesta è chiara: giungere a un accordo che salvaguardi il polo industriale di Melfi, tutelando i lavoratori di Stellantis e sostenendo il tessuto economico locale, compresi l’indotto, la logistica e i servizi.
L’unità di intenti tra i diversi attori sociali è vista come un passo fondamentale per affrontare le avversità economiche che potrebbero derivare dalla crisi del settore. Coinvolgere i lavoratori e le loro rappresentanze è un modo per garantire che le decisioni aziendali siano sostenibili non solo sul piano economico, ma anche sociale. Un dialogo aperto e costruttivo è l’unica via per promuovere la crescita e il benessere collettivo in un momento di grande incertezza.
Ultimo aggiornamento il 29 Ottobre 2024 da Sofia Greco