Investire nella salute: la Regione Emilia-Romagna richiede risorse per ridurre le liste d'attesa

Investire nella salute: la Regione Emilia-Romagna richiede risorse per ridurre le liste d’attesa

L’assessore alla Sanità dell’Emilia-Romagna, Massimo Fabi, chiede fondi aggiuntivi per ridurre le liste d’attesa e migliorare l’efficienza del sistema sanitario regionale. Risultati recenti mostrano progressi, ma servono ulteriori risorse.
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L'assessore alla Sanità dell'Emilia-Romagna, Massimo Fabi, ha sottolineato l'urgenza di ottenere fondi specifici per affrontare le liste d'attesa nel settore sanitario. Durante una conferenza, ha evidenziato che le risorse attuali non sono sufficienti e ha chiesto al ministro della Salute, Orazio Schillaci, un impegno maggiore. Nonostante alcuni progressi, come l'82% delle prime - Gaeta.it

L’assessore alla Sanità della Regione Emilia-Romagna, Massimo Fabi, ha evidenziato l’importanza di ottenere fondi specifici per affrontare il problema delle liste d’attesa nel settore sanitario. Durante una recente conferenza stampa, Fabi ha commentato i dati provenienti dalla cooperazione tra le cardiochirurgie del Policlinico Sant’Orsola di Bologna e dell’Ospedale Maggiore di Parma. Il tema dei tempi d’attesa è emerso come prioritario sia per la regione che per il ministro della Salute, Orazio Schillaci.

Un appello al ministro della Salute

Massimo Fabi ha chiarito che è fondamentale avere a disposizione risorse dedicate e aggiuntive per poter affrontare in modo efficace il problema delle liste d’attesa. “Al ministro Schillaci, con cui abbiamo comunque un buon rapporto, diciamo che servono risorse dedicate e aggiuntive,” ha affermato l’assessore. Fabi ha ricordato che le attuali misure di finanziamento non sono sufficienti, poiché, nell’ultimo documento economico-finanziario, è stata persa la specifica destinazione delle risorse per abbattere i tempi d’attesa.

Nonostante il finanziamento ordinario includa risorse destinate a questo scopo, Fabi ha evidenziato come manchi un obiettivo chiaro e specifico da parte del ministero. In particolare, ha fatto riferimento al fatto che, fino all’anno scorso, la Regione Emilia-Romagna riceveva oltre 38 milioni di euro per abbattere le liste d’attesa, ma negli ultimi anni i fondi non sono stati incrementati. “Noi ne abbiamo utilizzati più di 50, abbiamo incrementato in maniera significativa l’offerta nell’ambito della medicina specialistica ambulatoriale,” ha affermato Fabi, sottolineando la necessità di ulteriori finanziamenti.

Risultati incoraggianti, ma non basta

Fabi ha anche messo in evidenza i progressi recenti del sistema sanitario regionale, soprattutto in relazione alle prime visite in medicina specialistica ambulatoriale. “L’82% delle prime visite rientra negli standard,” ha dichiarato, riferendosi a un miglioramento rispetto agli anni precedenti. Tuttavia, ha anche precisato che, nonostante questi risultati siano un segnale positivo, non sono sufficienti. “Noi non siamo soddisfatti di questo, ma rappresenta un miglioramento sensibile.”

In riferimento agli appuntamenti di diagnostica, il dato è altrettanto promettente, con il 90% che rientra negli standard previsti. Ciò indica una crescente capacità di risposta da parte del sistema sanitario, ma Fabi ha insistito sul fatto che serve ancora un impegno maggiore per ottenere risultati ottimali.

La sfida delle liste d’attesa in Emilia-Romagna

La questione delle liste d’attesa rappresenta una sfida significativa in Emilia-Romagna e in tutta Italia. Le persone in attesa di visite specialistiche possono trovarsi a dover affrontare ore di attesa, e un accesso limitato ai servizi sanitari può influenzare negativamente la qualità della vita. L’assessore Fabi ha ribadito che migliorare i tempi d’attesa è una priorità, non solo per il benessere dei cittadini, ma anche per garantire un sistema sanitario efficiente e reattivo.

La Regione Emilia-Romagna ha messo in atto diverse misure per cercare di affrontare questi problemi. Il fatto che il Ministero della Salute sia consapevole della situazione è un passo in avanti, ma l’assessore Fabi stressa ancora una volta l’urgenza di ulteriori risorse, senza le quali ogni tentativo di miglioramento rischia di essere limitato. L’interazione costante con il Ministero è cruciale per il futuro della sanità pubblica in Emilia-Romagna.

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