Il rapporto dell’Ispettorato Generale delle Finanze del Portogallo rivela gravi irregolarità nella privatizzazione di TAP, l’ex compagnia aerea di bandiera, avvenuta nel 2015. Le nuove scoperte non solo evidenziano possibili favoritismi, ma pongono interrogativi sulla trasparenza e sull’integrità delle politiche governative del tempo. Un’analisi approfondita del documento, oggi sotto l’attenzione della Procura della Repubblica, suggerisce che il percorso di privatizzazione potrebbe essere stato macchiato da gravi conflitti di interesse, mancanza di responsabilità e pratiche commerciali potenzialmente illecite.
Manovre finanziarie e presunti conflitti di interesse
Il prestito di Airbus e la garanzia di TAP
Il caso inizia con il presunto prestito di 226 milioni di dollari concesso da Airbus al consorzio guidato da David Neelman, ex CEO di Jet Blue. Questo prestito era finalizzato all’acquisto di 53 aeromobili, e nel contesto della transazione, TAP ha agito come garante. Questa configurazione ha destato preoccupazione tra gli ispettori, poiché contravviene alle normative in vigore, le quali vietano di utilizzare capitali e garanzie aziendali per l’acquisto di beni o servizi da terzi. Secondo l’Igf, questo aspetto della transazione potrebbe influenzare significativamente la legittimità dell’acquisizione.
Il rapporto mette in evidenza come l’importo del prestito di Dgn Corporation, parte della transazione, coincida esattamente con l’ammontare della penale che TAP avrebbe dovuto affrontare in caso di inadempienza, sollevando così dubbi su una potenziale relazione causale tra l’operazione finanziaria e i contratti per l’acquisto degli aeromobili. La precisazione di queste condizioni commerciali ha portato l’Igf a chiedere una revisione approfondita di tutte le pratiche amministrative coinvolte.
Coinvolgimento delle autorità e del governo
Il rapporto dell’Igf non si limita a mettere in discussione i dettagli dell’operazione, ma menziona anche che le autorità nazionali, tra cui Parpública e i ministeri coinvolti, erano a conoscenza delle pratiche adottate durante la privatizzazione. È importante notare che all’epoca della transazione, il Ministero delle Finanze era guidato da Maria Luís Albuquerque, attualmente designata come commissaria europea, e il Ministero delle Infrastrutture da Miguel Pinto Luz, ora sotto scrutinio per il suo ruolo nella privatizzazione di TAP nel 2015.
Gli ascoltatori delle autorità portoghesi sono stati critici nei confronti di questi funzionari, suggerendo che la loro precedente esperienza possa essere compromessa dai recenti sviluppi. La situazione è ulteriormente complicata dall’attuale richiesta da parte del governo di inviare il rapporto alla Procura della Repubblica per ulteriori indagini e chiarimenti.
L’opposizione politica chiede trasparenza
Critiche e interrogazioni al governo
Le reazioni dall’opposizione non si sono fatte attendere. Partido Socialista e altre forze politiche hanno immediatamente chiesto spiegazioni riguardo al coinvolgimento di Miguel Pinto Luz e Maria Luís Albuquerque, sostenendo che la loro presenza nel governo potrebbe minare la fiducia dei cittadini. Alexandra Leitão, capogruppo del Partito Socialista, ha sollevato interrogativi sulla competenza di Pinto Luz nella gestione della privatizzazione di TAP, alla luce dei dubbi che circondano la vendita effettuata nel 2015.
Il Partito Socialista ha annunciato intenzioni di chiedere un’interrogazione in aula, sottolineando come la mancanza di trasparenza e i sospetti di irregolarità possano nuocere alla reputazione del governo e influenzare negativamente l’opinione pubblica. Questo clima di sfiducia ha condotto i partiti di opposizione a unire le forze per richiedere un intervento legislativo e un’inchiesta formale da parte della magistratura.
Accuse di “pasticcio” progettuale
Le critiche non provengono solo dalla sinistra. Anche i partiti di destra, come Chega, hanno sollevato accuse di “pasticcio” in relazione alla privatizzazione di TAP, imputando al Premier Luís Montenegro una responsabilità diretta per aver mantenuto nel governo figure centralmente coinvolte in questa controversa vendita. La richiesta di rimozione di Pinto Luz dal processo di riprivatizzazione si è ampliata anche ad altri soggetti coinvolti, sottolineando la gravità delle accuse e la necessità di garantire un’indagine imparziale.
Sospetti di pratiche commerciali irregolari
Il pagamento ai dirigenti di TAP
L’Igf ha anche rilevato che, durante il periodo di parzializzazione della compagnia, la remunerazione dei dirigenti, tra cui Neelman, Pedrosa e David Pedrosa, è avvenuta tramite un contratto di servizio “simulato”. Questa manovra, il cui obiettivo apparente era di evitare responsabilità fiscali, ha portato l’Igf a classificare l’operazione come irregolare. Complessivamente, le somme assegnate ai tre amministratori ammontano a circa 4,3 milioni di euro, un importo significativo che ha acceso ulteriormente il dibattito sulla trasparenza delle pratiche commerciali adottate da TAP e dai suoi gestori.
L’utilizzo di contratti simulati per il pagamento dei compensi ha sollevato questioni etiche e legali che non possono essere ignorate. La connessione tra i dirigenti e le pratiche potenzialmente illecite richiama l’attenzione su un clamoroso difetto di governance all’interno dell’azienda e potrebbe avere ripercussioni legali sia per le persone coinvolte che per la compagnia stessa.
Le scoperte del rapporto dell’Igf rappresentano uno snodo cruciale per il futuro della TAP e offrono uno spaccato significativo sullo stato attuale delle politiche governative in Portogallo, evidenziando urgentemente la necessità di maggiore supervisione e responsabilità nelle istituzioni pubbliche.