Isar Aerospace e il lancio esplosivo dello Spectrum: un evento storico per l'Europa

Isar Aerospace e il lancio esplosivo dello Spectrum: un evento storico per l’Europa

Isar Aerospace ha tentato il lancio del razzo Spectrum dal centro spaziale di Andøya, ma l’operazione si è conclusa tragicamente con un’esplosione, segnando un record per il lancio più a nord in Europa.
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Isar Aerospace e il lancio esplosivo dello Spectrum: un evento storico per l'Europa - Gaeta.it

Oggi, 30 marzo 2025, Isar Aerospace ha effettuato un tentativo di lancio che si è rivelato significativo, ma purtroppo drammatico. Il lanciatore Spectrum, dopo un’attesa di sei anni di sviluppo, è partito dal centro spaziale di Andøya, nella Norvegia settentrionale, ma l’esito non è stato quello sperato: il razzo è esploso. Questo evento rappresenta il lancio più a nord mai effettuato nell’Europa continentale, superando il record precedente stabilito dal Cosmodromo militare russo di Plesetsk nel 1959.

Il razzo Spectrum: caratteristiche e obiettivi

Il razzo Spectrum di Isar Aerospace è arrivato al suo primo volo dopo un lungo processo di sviluppo, che ha visto il coinvolgimento di ingegneri e esperti del settore. La struttura del razzo è principalmente realizzata con materiali compositi in carbonio, il che consente di ottimizzare il peso e la resistenza. A questo si aggiungono componenti metalliche ad alte prestazioni per quanto riguarda i motori, molti dei quali sono realizzati attraverso la stampa 3D.

Pur non essendo progettato per essere riutilizzabile, Spectrum mira a introdurre soluzioni innovative che possano abbattere i costi e aumentare la frequenza dei lanci. Con due stadi e un’altezza di 28 metri e un diametro di due metri, il razzo è in grado di gestire carichi utili fino a 1.000 kg in orbita terrestre bassa e fino a 700 kg in orbita eliosincrona . Questa capacità posiziona Spectrum nella fascia alta dei lanciatori per satelliti piccoli, a confronto con il razzo Alpha della Firefly Aerospace e in un contesto di superiorità rispetto all’Electron di Rocket Lab.

La propulsione è garantita da ben nove motori Aquila nel primo stadio, mentre il secondo stadio è spinto da un singolo motore Aquila dotato di un ugello ottimizzato per il vuoto. La scelta del motore Aquila è interessante: sviluppato internamente, utilizza una miscela di propano e ossigeno liquido, selezionata per il suo alto rapporto tra impulso specifico e densità. Il propano offre inoltre vantaggi ecologici, risultando più pulito rispetto ad altri carburanti e permettendo una maggiore compattezza del razzo rispetto ai suoi rivali.

Il centro spaziale di Andøya: storia e importanza

Il centro spaziale di Andøya, situato nell’omonima isola dell’arcipelago delle Vesteralen, ha visto la luce nel 1962 ed è gestito per il 90% dal Ministero Norvegese per il commercio e l’industria e per il 10% dalla compagnia Kongsberg Defence & Aerospace. Questa struttura ha ospitato circa 1.200 lanci nel corso della sua storia, costituendo un importante punto di riferimento per la sperimentazione di razzi-sonda suborbitali. Il primo lancio effettuato da Andøya si è svolto il 18 agosto 1962, segnando l’inizio di una lunga tradizione di attività aerospaziali.

La sua posizione geografica lo rende un luogo strategico per i lanci verso il nord, in particolare per i razzi che puntano a operazioni in orbite polari. Il centro è progettato per supportare una vasta gamma di missioni scientifiche e commerciali, contribuendo in modo significativo al progresso della ricerca spaziale e all’innovazione tecnologica.

L’episodio odierno segna una pagina della storia di Andøya, che continua ad affermarsi come un punto di riferimento nel panorama dei lanci spaziali in Europa. Nonostante l’esito del lancio odierno, l’infrastruttura e le capacità di questo centro rimangono un asset importante per il futuro dell’industria spaziale norvegese e continentale.

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