In seguito al sisma che ha colpito Ischia il 21 agosto 2017 e ai successivi eventi sfavorevoli, il complesso piano di ricostruzione e delocalizzazione degli immobili in aree vulnerabili richiederà un investimento di circa 1,3 miliardi di euro. Giovanni Legnini, commissario straordinario per la riparazione e la ripresa economica dell’isola, ha presentato questi dati durante un’audizione nelle commissioni Bilancio e Ambiente della Camera, in cui si discuteva un decreto urgente in merito alla gestione delle emergenze.
L’importanza della ricostruzione post-sisma
I recenti eventi sismici hanno messo in evidenza la vulnerabilità delle strutture architettoniche e delle infrastrutture sull’isola. Le opere di ricostruzione non si limitano solo alla ristrutturazione delle abitazioni danneggiate, ma comprendono anche la delocalizzazione di immobili situati in zone a rischio. Queste azioni sono essenziali non solo per garantire la sicurezza delle persone ma anche per promuovere la ripresa economica dell’intera area, messa a dura prova dal terremoto e dalle frane successive.
Legnini ha spiegato che il costo totale delle operazioni di ripristino è calcolato in 1,3 miliardi di euro, una cifra considerevole che solleva interrogativi sulla sostenibilità finanziaria di tali interventi. Il commissario ha sottolineato che finora sono stati stanziati 235 milioni, rendendo evidente che la somma necessaria per portare a termine il piano di ricostruzione supera il miliardo di euro. Questo implica un lungo processo pluriennale per garantire la copertura finanziaria necessaria.
Il futuro delle opere pubbliche sull’isola
La gestione efficace delle opere di ricostruzione riveste un’importanza cruciale per il futuro delle comunità colpite. Legnini ha evidenziato che, nonostante l’impegno della struttura commissariale, ci sono timori legati alla tempistica e alle sufficienti risorse disponibili. Egli ha avvertito che, una volta esaurite le risorse attualmente a disposizione, ci si potrebbe trovare di fronte a ritardi significativi o addirittura a un blocco completo dei lavori.
La situazione si complica ulteriormente con l’estensione della competenza della struttura commissariale ad altri comuni isolani che hanno subito danni, seppur in misura minore. Ciò richiede una pianificazione attenta e una gestione oculata delle risorse, per assicurare che tutti i territori colpiti possano ricevere il supporto necessario.
Misure urgenti e piani di investimento
Per affrontare l’emergenza e garantire un rapido intervento, sono state discusse misure urgenti nel contesto del disegno di legge di conversione del decreto numero 208 del 31 dicembre 2024. Queste misure si concentrano sull’implementazione di un piano nazionale di ripresa e resilienza, mirato a sostenere le aree colpite.
La sfida principale è garantire una distribuzione equa dei fondi disponibili, evitando che situazioni di emergenza come quella di Ischia possano diventare ricorrenti senza un piano chiaro e sostenibile. La continuità nelle opere di ricostruzione è fondamentale, non solo per restituire un senso di normalità ai residenti, ma anche per preservare il patrimonio culturale e sociale della regione.
Rimanere vigili e attivi nella gestione delle risorse destinate alla ricostruzione sarà determinante per il rilancio economico e sociale dell’isola di Ischia, a lungo termine.
Ultimo aggiornamento il 21 Gennaio 2025 da Sara Gatti