Ismail Haniyeh, figura di spicco di Hamas, è morto in un raid mirato a Teheran. La sua vita è stata segnata da una lunga militanza politica e militare all’interno del movimento palestinese, iniziata nei suoi anni universitari. Haniyeh è stato un leader controverso e rispettato, noto tanto per il suo forte impegno nella resistenza palestinese quanto per i dibattiti sulla sua prassi pragmatica e le relazioni con altre fazioni.
Gli inizi di una carriera politica
Origini e formazione
Nato nel 1963 nel campo profughi di Shati, a Gaza, Ismail Haniyeh ha vissuto l’occupazione egiziana della Striscia. Cresciuto in un contesto difficile, ha frequentato le scuole gestite dall’UNRWA, l’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati, prima di intraprendere gli studi universitari presso l’Università islamica di Gaza, dove si è laureato in lingua e letteratura araba. Durante la sua gioventù, Haniyeh ha iniziato a impegnarsi attivamente nei gruppi politici che avrebbero poi dato vita a Hamas, fondato nel 1987 durante la Prima Intifada.
L’ingresso in Hamas
Haniyeh si è unito formalmente a Hamas sin dalla sua creazione, formando una stretta alleanza con il suo fondatore, Ahmed Yassin. Questa collaborazione è divenuta fondamentale quando Haniyeh ha ricoperto diversi ruoli di leadership all’interno del movimento, anche dopo il suo arresto e la detenzione avvenuta nel corso degli anni ’80 e all’inizio degli anni ’90.
La leadership durante gli anni critici
Prima esperienza di governo
Tra il 2006 e il 2007, dopo la vittoria di Hamas nelle elezioni parlamentari, Haniyeh è stato nominato Primo Ministro palestinese. Tuttavia, la sua leadership è stata messa in discussione quando, nel 2007, la frazione Fatah ha perso il controllo della Striscia di Gaza. Il presidente dell’Autorità palestinese, Mahmoud Abbas, ha dichiarato che il governo di unità si era sciolto e ha passato il potere a un nuovo esecutivo, provocando forti critiche da parte di Hamas, che ha continuato a considerare Haniyeh il legittimo Primo Ministro.
Ruolo chiave nella resistenza
Negli anni successivi, Haniyeh ha continuato a svolgere un ruolo centrale nella conduzione delle operazioni di Hamas, diventando capo dell’organizzazione a Gaza tra il 2014 e il 2017. La sua leadership ha incluso missioni diplomatiche e incontri significativi, come quello con la guida suprema iraniana, Ali Khamenei, nel 2017.
Esilio e vita internazionale
Fuga a Doha
Nel 2019, Haniyeh ha lasciato Gaza per rifugiarsi in Qatar, dove ha vissuto in esilio. Qui ha affinato la sua immagine come leader politico di Hamas a livello internazionale, viaggiando frequentemente tra Turchia, Iran e altri paesi arabi per consolidare le relazioni diplomatiche e sostenere gli interessi del gruppo palestinese.
Pratica pragmatica
Considerato un politico pragmatico, Haniyeh ha cercato di gestire le tensioni interne a Hamas, mantenendo i legami con esponenti della linea dura, come Yahya Sinwar, che ha avuto un ruolo chiave negli attacchi contro Israele. Nonostante i tentativi di negoziare cessate il fuoco, è emersa una divisione di opinioni all’interno del movimento, rendendo la sua posizione delicata.
Le perdite personali e la situazione attuale
Famiglia colpita dalla violenza
La vita di Haniyeh è stata segnata da profonde perdite familiari. Con l’intensificarsi del conflitto in corso, ha visto decine dei suoi familiari cadere vittime delle operazioni militari israeliane. Tra le perdite più significative, tre dei suoi figli, Hazem, Amir e Mohammad, sono stati uccisi in un bombardamento nel campo di Shati, un fatto che ha evidenziato l’impatto devastante della guerra. Haniyeh ha dichiarato che circa 60 membri della sua famiglia sono stati colpiti dalla violenza.
Ultimi sviluppi e la nuova era della politica di Hamas
La morte di Ismail Haniyeh rappresenta non solo una significativa perdita per Hamas ma anche un cambiamento nell’equilibrio politico all’interno del movimento. Con la sua lunga carriera caratterizzata da alti e bassi, Haniyeh rimarrà un simbolo della lotta palestinese e della complessità della situazione in Medio Oriente. Il futuro di Hamas e della Striscia di Gaza ora si trova a un bivio, mentre il gruppo affronta nuove sfide nel contesto di un conflitto in continua evoluzione.