La scomparsa di papa francesco lunedì ha suscitato reazioni in tutto il mondo, inclusa israel. È emerso nei giorni scorsi un dibattito riguardo alla posizione dello Stato di israel nel manifestare rispetto e partecipazione ufficiale per la scomparsa del pontefice, noto per il suo impegno contro l’antisemitismo. Yaron Sideman, ambasciatore di israel presso la Santa Sede, ha chiarito in un’intervista tutte le questioni che circolano intorno alla reazione del governo israeliano alla morte di papa francesco. Il momento scelto per le esequie, coincidente con lo shabbat, spiega molte delle incomprensioni riguardanti la rappresentanza ufficiale israeliana nel rito funebre.
L’ambasciatore di israel chiarisce il rispetto per papa francesco
Yaron Sideman ha affrontato direttamente le critiche e le supposizioni secondo cui israel avrebbe ignorato la morte di papa francesco. Nella sua intervista al Corriere della Sera, Sideman sottolinea il profondo rispetto che il suo paese nutre per il pontefice, particolarmente per la sua posizione contro l’antisemitismo, un tema sempre delicato e centrale tra le relazioni israelo-vaticane. L’ambasciatore spiega che la convinzione di un silenzio israeliano è legata a interpretazioni errate della posizione ufficiale.
Sideman ribadisce che le esequie di papa francesco si svolgono di sabato, lo shabbat, cioè il giorno sacro per il popolo ebraico. Durante questa giornata vige il divieto per i rappresentanti ufficiali israeliani di svolgere attività professionali o istituzionali. Per questo motivo non si è vista una presenza israeliana durante le cerimonie funebri, ma ci sono precise istruzioni perché sia garantita la partecipazione al rito. Sideman afferma di aver ricevuto indicazioni ufficiali per essere presente alle esequie, gesto che testimonia la volontà dello Stato di manifestare le proprie condoglianze e il rispetto verso papa francesco.
Il ruolo dello shabbat nel rispetto delle tradizioni
Lo shabbat rappresenta un momento di particolare osservanza religiosa per israel, e questo ha inciso sulla modalità con cui è stata gestita la partecipazione ufficiale. Le limitazioni imposte dal giorno sacro spiegano perché non si è avuto un coinvolgimento pubblico tradizionale da parte delle autorità israeliane.
Il valore simbolico della partecipazione israeliana durante lo shabbat
Le esequie di papa francesco si svolgono in una giornata particolare per israel: lo shabbat è una festività che impone riposo e astensione da attività pubbliche e governative. Questo dettaglio ha generato equivoci circa la partecipazione o meno di rappresentanti ufficiali. Yaron Sideman ha spiegato che la natura sacra di questo giorno limita le azioni ufficiali, pur non compromettendo il valore simbolico di un gesto come quello di partecipare alle esequie.
Lo Stato di israel ha prontamente dato disposizioni per garantire che la sua presenza fosse comunque segnata. Il fatto che un ambasciatore ufficiale partecipi a un evento così rilevante, nonostante le restrizioni, indica la sensibilità e la volontà di mantenere un dialogo aperto con la Santa Sede. L’ambasciatore ha confermato che la sua presenza, richiesta in modo esplicito, è stata voluta proprio per sottolineare l’importanza attribuita alla morte del pontefice.
In questo contesto appare chiaro che la distanza apparente non corrisponde a un disinteresse o mancato rispetto, ma nasce da una precisa scelta di rispetto per le usanze religiose di israel, che convivono con la volontà di omaggiare papa francesco.
Come il gesto israeliano è stato interpretato
La partecipazione offerta da Yaron Sideman è stata interpretata come un segnale forte di rispetto, che supera la semplice presenza fisica, riconoscendo il valore del pontefice sia spirituale sia diplomatico.
Il messaggio di condoglianze del premier netanyahu e il dialogo con la comunità cattolica
Parallelamente alla dichiarazione dell’ambasciatore israeliano, il primo ministro Benjamin Netanyahu ha affidato a un post su X un messaggio di cordoglio rivolto alla comunità cattolica per la morte di papa francesco. Nel messaggio, netto e diretto, Netanyahu manifesta “profondo rispetto” e si dice solidale con quanti piangono la scomparsa di un leader che, secondo la leadership israeliana, rappresentava un ponte di dialogo e rispetto.
Questa comunicazione ufficiale sancisce la posizione del governo israeliano e vuole riportare l’attenzione sul rapporto di rispetto reciproco tra i due paesi, nonostante alcune difficoltà storiche. Netanyahu ha evidenziato quanto fosse importante per israel riconoscere il ruolo di papa francesco, soprattutto per il suo impegno nel combattere i pregiudizi antiebraici.
Il messaggio arriva dopo giorni di speculazioni e commenti, confermando che israele ha scelto una modalità discreta ma formale per esprimere cordoglio, nel pieno rispetto delle sue tradizioni religiose e istituzionali.
La comunicazione ufficiale e il suo significato
Il post di Netanyahu su X è stato uno strumento per comunicare efficacemente che, pur con discrezione, israel intende mantenere aperto un dialogo di rispetto e collaborazione con il mondo cattolico.
Lo stato di israele e la santa sede: relazioni in un momento di lutto internazionale
Le dichiarazioni dell’ambasciatore e il messaggio di Netanyahu mostrano il delicato equilibrio tra il rispetto delle leggi religiose e la volontà di conservare un dialogo aperto con la Santa Sede. Israele non ha evitato di esprimere vicinanza durante un evento che coinvolge milioni di fedeli nel mondo cattolico e si dimostra attento ai gesti diplomatici anche nei momenti più difficili.
La posizione espressa da Sideman e dal governo israeliano offre una chiave per interpretare le reazioni osservate da tutto il mondo. Lo shabbat ha influenzato la presenza fisica durante le cerimonie, ma non ha impedito la trasmissione di messaggi e di momenti di rispetto, riconoscendo il significato di papa francesco all’interno delle relazioni internazionali. Questi elementi aiutano a comprendere come lo Stato di israel gestisca eventi globali, rispettando le sue radici culturali ma mantenendo anche contatti diplomatici importanti.
Un equilibrio tra fede e diplomazia
La gestione da parte di israel in questa circostanza esprime la difficoltà e al contempo la necessità di coniugare tradizioni religiose profonde con le esigenze di una politica estera attenta e rispettosa.