C’è una montagna avvolta nel fascino del mistero che si presenta come un luogo di forte attrazione per i tesori che nasconde. Ecco dove si trova.
Luogo di straordinaria bellezza naturale e ricco di storia, esiste un promontorio, famoso per le sue tre imponenti fenditure. Non è solo una meraviglia panoramica, ma un vero e proprio itinerario di scoperta che racconta storie di fede, leggende e tradizioni popolari. Ogni anno, numerosi turisti visitano questo sito, attratti dalla sua unicità e dal profondo significato culturale che racchiude.
Si tratta della Montagna Spaccata, situata a Gaeta, che insieme alla Grotta del Turco è un luogo di bellezza naturale, ma rappresenta anche un intreccio affascinante di storia, fede e leggende che continuano a ispirare e affascinare chiunque vi si avventuri.
Alla scoperta della Montagna Spaccata e della Grotta del Turco
Al centro della Montagna Spaccata si erge il Santuario della SS. Trinità, una struttura che risale all’XI secolo e rappresenta un importante punto di riferimento spirituale. Questo luogo sacro ha visto il passaggio di numerosi pontefici e figure illustri, come Papa Pio IX e San Bernardino da Siena. Ogni anno, i pellegrini si recano qui per pregare e riflettere, attratti dalla storia e dal significato religioso di questo santuario.
L’architettura del santuario è un mix di stili che riflette le diverse epoche storiche. All’interno, i visitatori possono ammirare affreschi e opere d’arte che raccontano la storia della fede e della devozione. Inoltre, lungo le pareti della roccia che circondano il santuario, si trovano riquadri in maiolica risalenti al 1849, che rappresentano le postazioni della Via Crucis. Questi riquadri, attribuiti a San Bernardino, contengono versi poetici del noto drammaturgo Metastasio, aggiungendo un ulteriore strato di profondità spirituale al luogo.

Uno dei racconti più affascinanti associati alla Montagna Spaccata riguarda San Filippo Neri, che si dice abbia trovato rifugio in questa zona. Si narra che il santo si ritirasse spesso in meditazione in un giaciglio di pietra, noto come “Il letto di San Filippo Neri“. Questo luogo di preghiera ha un’atmosfera mistica che invita alla contemplazione, rendendolo un punto di interesse per i fedeli e per coloro attratti dalle storie di santi e tradizioni religiose.
Un altro punto chiave da visitare è la misteriosa Grotta del Turco, situata lungo il percorso verso la parte più profonda della montagna. Questa grotta è intrisa di leggende che la collegano a eventi storici e religiosi significativi. Secondo la tradizione, il suo nome deriva da un evento leggendario avvenuto durante la morte di Cristo, quando si dice che si squarciò il velo del tempio di Gerusalemme. La grotta è anche associata a una credenza popolare riguardante un marinaio turco, scettico sulla sacralità del luogo, che avrebbe lasciato un’impronta della sua mano sulla roccia. La leggenda narra che, toccando il suolo con la mano, la roccia si sarebbe liquefatta, lasciando l’impronta visibile fino ad oggi.
Lungo la scalinata che conduce alla grotta, i visitatori possono notare una scritta in latino, accompagnata dall’inquietante impronta della mano. Questo racconto ha attratto l’immaginazione di molti, trasformando la Grotta del Turco in un simbolo di meraviglia e mistero. La storia del marinaio turco è stata rielaborata nel corso dei secoli, diventando parte integrante della cultura locale e attirando visitatori desiderosi di scoprire il legame tra storia e leggenda.