La rassegna “Krisis – nelle periferie dell’esistenza” si sta rivelando un palcoscenico dove cultura, arte e attualità si intrecciano, creando uno spazio di riflessione e condivisione. A pochi giorni dall’inizio del conflitto tra ISRAELE e HAMAS, gli eventi proseguono a Itri, dimostrando la resilienza della comunità attraverso il potere del cinema e delle arti performative. La serata di giovedì ha confermato la capacità della rassegna di attrarre pubblico, nonostante le incertezze climatiche, con un sold out annunciato.
La serata inaugurale: danza e cinema si incontrano
L’esibizione della scuola “DanceArt”
La rassegna ha preso il via con un’affascinante esibizione degli allievi della scuola “DanceArt” di Itri. L’arte della danza ha portato sul palco un’esperienza emotiva intensa, che ha catturato il pubblico presente. I giovani ballerini, attraverso i loro movimenti, hanno saputo raccontare storie di vita, ricerca di identità e di umanità in un contesto di crisi. La presentazione è stata accolta calorosamente, rispecchiando la connessione che la danza può stabilire con le emozioni e le esperienze di un pubblico variegato.
L’analisi del film “Valzer non Baskir”
A seguire, il critico cinematografico Marco Grossi e la professoressa Donatella Del Bove hanno guidato una discussione approfondita riguardo al film “Valzer non Baskir” di Ari Folman. Il film, che esplora le memorie disturbanti della guerra in Libano nel 1982, ha reso palpabile il dolore e la confusione che molti veterani devono affrontare. Il regista narra la sua personale lotta interiore, che si manifesta attraverso la visione ricorrente di una muta di cani. Questi animali simboleggiano le anime perdute e le atrocità che il protagonista ha dovuto affrontare in guerra, creando così un legame emotivo profondo con lo spettatore.
Il ricordo della guerra: un viaggio nella memoria
La ricerca della verità interiore
Il film di Folman non si limita a raccontare eventi storici; si immerge nella complessità della psiche umana. Ari, il protagonista, intraprende un viaggio di scoperta per affrontare i suoi traumi del passato. La narrazione rende visibile il contrasto tra i ricordi dolorosi e il desiderio di verità. La scelta di intervistare i suoi ex commilitoni diventa un mezzo per affrontare le ombre della guerra e, al contempo, per riprendere in mano la propria vita. La ricerca della verità si trasforma in un percorso di guarigione, un tema universale che risuona in tutte le guerre.
L’importanza della memoria storica
Il tentativo di Ari di ricostruire i frammenti di un passato traumatico assume un significato più ampio in un contesto di crisi contemporanea. La memoria storica diventa un elemento cruciale per comprendere il presente. Attraverso la riflessione sulle esperienze di guerra e sul peso della responsabilità, Folman invita il pubblico a interrogarsi sulla fragilità della vita e sul costo umano dei conflitti. Questa narrazione emotiva solleva domande provocatorie e spinge a considerare le conseguenze delle azioni passate, rendendo il film un’importante risorsa educativa e sociale.
Il finale di Krisis 2023: un incontro di voci e idee
L’atteso evento del 4 settembre
L’ultima serata di Krisis 2023 promette di essere un evento straordinario, arricchito dalla presenza di ospiti di rilievo come Matteo Garrone, regista del film “Io capitano“, candidato per il premio Oscar 2024. L’incontro con Garrone segnerà un momento di riflessione sull’arte come strumento di cambiamento sociale e come mezzo per affrontare tematiche attuali, comprese quelle legate ai migranti e ai conflitti globali.
Imprenditoria e impegno sociale
L’evento sarà impreziosito dalla partecipazione di Vito Fiorino, Giusto delle Nazioni, e di Vincenzo Addessi, armatori di Itri, dimostrando come l’impegno culturale e sociale possa unirsi per affrontare le sfide contemporanee. L’incontro, che include riferimenti al progetto “La Vela latina per la pace“, testimonia l’importanza della cooperazione tra arte e imprenditoria nella costruzione di una società più consapevole e solidale.
L’edizione di Krisis 2023 si conferma così come un’importante piattaforma di dialogo e riflessione, capace di stimolare il confronto su temi di rilevanza sociale e culturale, nell’ambito di un contesto spesso difficile e travagliato.
Ultimo aggiornamento il 30 Agosto 2024 da Marco Mintillo