Un evento imperdibile si prepara a illuminare Modena nel mese di settembre: il Dig Festival 2024, festival internazionale di giornalismo investigativo, è giunto alla sua decima edizione. Dal 18 al 22 settembre, la città emiliana ospiterà oltre cento eventi, tra talk, proiezioni di documentari, workshop, mostre d’arte e concerti. Un appuntamento che culminerà con l’assegnazione dei prestigiosi Dog Awards 2024 e del Dog Pitch, evento che mette in risalto nuovi progetti di journalism.
L’importanza di ‘J’accuse’ nel contesto attuale
L’espressione ‘J’accuse’ ha radici storiche profonde, utilizzata per la prima volta da Émile Zola in una lettera aperta al Presidente della Repubblica francese nel 1898. Con questa frase, Zola denunciava pubblicamente l’ingiustizia che subiva l’ufficiale Alfred Dreyfus, ingiustamente accusato di tradimento. Oggi, l’uso di questo termine nel titolo del Dig Festival 2024 si propone di rendere omaggio a tutti i giornalisti che affrontano con coraggio situazioni pericolose, avendo a cuore la verità e il bene comune.
Il festival è organizzato dall’associazione senza scopo di lucro Dig Documentari Inchieste Giornalismi Ets, che punta a riaffermare il ruolo cruciale del giornalismo in una società democratica. A un tempo celebrativo e riflessivo, ‘J’accuse’ invita a una presa di coscienza sull’importanza del giornalismo investigativo nelle attuali crisi globali, specialmente in contesti bellici e di ingiustizia come quelli che coinvolgono i territori palestinesi e più in generale il Medio Oriente. Attraverso la presentazione di storie, esperienze e ricerche, il festival intende stimolare una riflessione profonda sul potere e le responsabilità dei reporter.
Ospiti di prestigio e programmi variegati
Il Festival vedrà la partecipazione di ospiti di straordinario valore culturale e professionale. Ad aprire le danze ci sarà Francesca Albanese, relatrice speciale delle Nazioni Unite sui territori palestinesi occupati, seguita da personalità di spicco come Nino Di Matteo, magistrato antimafia noto per il suo impegno nella lotta contro la criminalità organizzata. Tra gli illustri ospiti, anche Meron Rapoport, figura di riferimento nel giornalismo israeliano, e Mona Shtaya, attivista e ricercatrice palestinese.
Il programma ricco e variegato includerà numerosi workshop e tavole rotonde, dove esperti e professionisti del settore si confronteranno su tematiche fondamentali. Ci si attende l’intervento della data journalist statunitense, Julia Angwin, vincitrice di un Premio Pulitzer, che offrirà spunti interessanti sulla relazione tra dati, narrazione e giustizia sociale.
Inoltre, sarà interessante assistere alla presenza di una folta schiera di reporter e autori, tra cui Eddi Marcucci, Francesca Coin, e tanti altri noti giornalisti. Con una varietà di eventi concepiti per stimolare dialogo e confronto, la X edizione del Dig Festival rappresenta non solo un’opportunità per apprendere, ma anche un forte richiamo alla mobilitazione a favore del giornalismo di qualità.
L’eredità del giornalismo nel mondo contemporaneo
L’assegnazione dei Dog Awards 2024 e del Dog Pitch rappresenta un momento chiave del festival, sottolineando il valore dell’innovazione nel campo del giornalismo investigativo. I premi verranno attribuiti a progetti e iniziative che non solo informano, ma anche sfidano il potere e portano alla luce ingiustizie altrimenti dimenticate. La ricorrenza del tema ‘J’accuse’ funge da monito sul potere del giornalismo contemporaneo, invitando i professionisti a prendersi carico delle verità scomode e a sfidare le strutture di potere quando necessario.
Il Dig Festival 2024 si propone quindi come un importante punto di riferimento per una riflessione profonda sulla funzione del giornalismo nella democrazia moderna. In un’era in cui le informazioni scorrono a gran velocità e la disinformazione è all’ordine del giorno, l’evento di Modena si pone l’obiettivo di difendere la verità e i valori democratici, attraverso il racconto di storie di grande rilevanza sociale e culturale. La celebrazione di questi principi è particolarmente significativa per i giornalisti che operano in contesti di guerra e crisi, molti dei quali hanno perso la vita mentre cercavano di portare alla luce verità nascoste.