In attesa del suo attesissimo debutto al Festival di Venezia, “M – Il figlio del secolo” si prepara a suscitare dibattito e interesse. La serie, una collaborazione tra Sky e Fremantle, è tratta dal primo romanzo della trilogia bestseller di Antonio Scurati, che esplora l’ascesa di Benito Mussolini. In una lunga intervista, il regista Joe Wright e l’autore Scurati approfondiscono le sfide e le intenzioni creative alla base di questo progetto, che si propone di analizzare un capitolo cruciale della storia europea.
La trama e le ambizioni della serie
Un’interpretazione audace della figura di Mussolini
La serie “M – Il figlio del secolo” si fonda sul primo romanzo documentario di Antonio Scurati, che ha riscosso un notevole successo, vendendo oltre 600mila copie in tutto il mondo. La narrazione si concentrerà sugli eventi che hanno portato Mussolini al potere, evidenziando la sua capacità di attrarre seguaci e di manipolare l’opinione pubblica. Durante l’intervista, Wright e Scurati riflettono su come, nei momenti di maggiore energia propulsiva, il pubblico possa essere sedotto dalla personalità magnetica del politico. “Quello che volevamo offrire è una rappresentazione complessa di Mussolini, che vada oltre la mera demonizzazione”, afferma Wright.
Riflessioni sulla responsabilità storica
Profondamente preoccupati dalle possibili reazioni alla serie, Wright e Scurati mettono in guardia contro la semplice etichettatura di Mussolini come mostro. Scurati sostiene che, per comprendere veramente il fascismo, è necessario affrontare il fatto che la società italiana ha in parte accolto e partecipato a quel regime. “Dobbiamo sentirci responsabili di quel capitolo della nostra storia”, dichiara Scurati, il quale sottolinea che le storie delle vittime non possono più costituire l’unico punto di vista per analizzare le radici del fascismo.
L’impatto culturale e le sfide di una narrazione storica
Un racconto che sfida le convenzioni
L’ambizione della serie non si limita a descrivere eventi storici, ma intende provocare lo spettatore a interrogarsi sulla bellezza e il fascino di un’ideologia pericolosa. Wright descrive la serie come una combinazione eclettica ispirata a film come “Scarface” e opere che riflettono sulla cultura rave degli anni ’90, per immergere il pubblico in una narrazione che mesca fatti storici e suggestioni visive forti.
La rappresentazione di Mussolini
Nel ruolo di Mussolini troviamo Luca Marinelli, che offre una performance intensa, avvicinando il pubblico al leader fascista attraverso un’interazione diretta. Marinelli rompe la quarta parete fin dalle prime scene, incitando il pubblico a unirsi alla causa. Il regista desidera che gli spettatori non solo osservino, ma si sentano coinvolti, creatori di un’esperienza immersiva che non lascia indifferenti. “Seguitemi, mi amerete anche voi. Vi farò diventare fascisti”, sono le parole che aprono il sipario su una serie che promette di essere tanto affascinante quanto sconvolgente.
Attesa e reazioni al Festival di Venezia
Un debutto atteso da critici e pubblico
La serie verrà presentata per la prima volta alla 81esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, dove ci si aspetta un’accoglienza mista e fortemente dibattuta. Le tematiche affrontate, unite alla provocatorietà del soggetto, hanno già suscitato opinioni contrastanti. È probabile che la serie riesca a toccare nervi scoperti e a stimolare discussioni accese tra gli spettatori, rendendola un evento imperdibile del festival.
Prospettive per il pubblico
Il pubblico dovrà attendere l’inizio del prossimo anno per vedere “M – Il figlio del secolo” su Sky e Now. Se la serie riescirà a stimolare una riflessione profonda sull’eredità storica del fascismo e sul modo in cui la società contemporanea affronta questo passato, rappresenterà un’importante aggiunta alla narrazione culturale italiana. Wright e Scurati si dichiarano pronti ad affrontare le possibili controverse discussioni che la serie potrebbe generare, consapevoli della responsabilità che porta con sé la rappresentazione di un periodo tanto complesso e controverso della storia d’Italia.
Ultimo aggiornamento il 17 Agosto 2024 da Elisabetta Cina