Nella cornice di un evento organizzato da Oxfam, incentrato sulla lotta alle disuguaglianze e sulle politiche di welfare, l’economista premio Nobel Joseph Stiglitz ha espresso le sue preoccupazioni riguardo alle recenti dichiarazioni di Donald Trump. A Roma, Stiglitz ha parlato della necessità per l’Europa di adottare una risposta ferma e strategica alle minacce economiche che provengono dall’ex presidente americano, indicando la sua visione sulla questione dei dazi.
La figura di Trump: un bullo nell’arena politica
Donald Trump è descritto da Stiglitz come un “bullo“. Questa definizione non è casuale; l’economista sottolinea come i bulli tendano a prevalere sui più deboli. Il comportamento di Trump, secondo Stiglitz, è contraddittorio e imprevedibile, arricchendo il suo profilo di complessità. Nonostante per molti possa apparire un bluff, Stiglitz avverte che i dazi promessi da Trump devono essere presi seriamente. Tuttavia, il Nobel per l’Economia suggerisce che l’Europa non debba temere la pressione e le provocazioni, ma piuttosto affrontarle con determinazione.
Stiglitz ricorda che Trump ha già mostrato segni di incoerenza in passato. La sua mancanza di una visione a lungo termine, sia in politica che in economia, ha generato situazioni caotiche sia durante il primo mandato sia nelle prime settimane del secondo. Questo porta a una riflessione sul fatto che, per affrontare un personaggio come Trump, l’Europa deve mostrare una risposta evidente e risoluta.
La necessità di una risposta strategica dell’Europa
Rispondere a Trump non significa solo opporsi ai suoi attacchi. Secondo Stiglitz, l’Europa dovrebbe elaborare una strategia di dazi che vada oltre la semplice reazione, puntando a influenzare in modo mirato gli elettori repubblicani che sostengono l’ex presidente. L’economista suggerisce che il sistema di dazi non dovrebbe né danneggiare l’economia europea né essere una mera ritorsione. Al contrario, dovrebbe mirare a colpire quegli Stati americani che maggiormente beneficiano della difesa delle politiche isolazioniste e protezioniste di Trump.
Questa strategia potrebbe includere la proposta di mantenere i dazi su livelli equivalenti a quelli imposti dagli Stati Uniti sull’Europa, ma con una differenza fondamentale: rendere le conseguenze delle politiche di Trump particolarmente pesanti per gli Stati americani più colpiti. Così facendo, si creerebbero delle avversità economiche nei territori repubblicani, costringendo una riflessione all’interno del partito e tra i suoi sostenitori.
Un futuro incerto: le preoccupazioni per la stabilità economica
I timori di Stiglitz non sono solo di carattere politico, ma si estendono anche a questioni di stabilità economica. Le sue parole riflettono un’ansia condivisa tra economisti e analisti sul possibile futuro delle relazioni transatlantiche e sull’impatto di eventuali scontri commerciali. La valutazione di un’apparente debolezza sull’altra sponda dell’oceano potrebbe incoraggiare Trump a spingersi oltre, rendendo le sue azioni imprevedibili e potenzialmente devastanti per l’economia globale.
Il messaggio di Stiglitz è chiaro: l’Europa deve agire non solo nel contesto dei dazi, ma comprendere che una reazione forte e intelligente rappresenta una vera opportunità per riaffermare il proprio ruolo sulla scena mondiale. Mostrare una risposta compatta non solo dimostrerebbe forza e unità, ma potrebbe anche incitare una riflessione seria in seno agli Stati Uniti sulla direzione politica e economica da intraprendere.
In questa fase storica, l’Europa è chiamata a non essere un semplice spettatore, ma a diventare protagonista in uno scenario sempre più complesso e incerto.