La silent trilogy di Juho Kuosmanen, regista finlandese noto per il film scompartimento n° 6, arriva nei cinema italiani dal 5 maggio grazie alla distribuzione della Cineteca di Bologna. Questa serie di tre film muti rappresenta un esperimento contemporaneo che combina la tradizione del cinema muto con un approccio innovativo, puntando sulla performance sonora dal vivo durante la proiezione.
Il concept e la genesi della silent trilogy
La silent trilogy nasce da un progetto di Kuosmanen che vuole riportare in vita il cinema muto attraverso un’esperienza immersiva. Ambientata nella sua città natale, Kokkola, questa trilogia si caratterizza per l’assenza di dialoghi registrati: tutti i suoni vengono creati dal vivo mentre il film scorre sullo schermo, offrendo un legame diretto tra immagini e suono.
I tre episodi della trilogia
Il primo episodio, “romu-mattila e la donna bellissima” del 2012, segue la vicenda di un vedovo che perde ogni cosa e decide di liberarsi dei suoi averi per trasferirsi in Svezia. La sua scelta segna l’inizio di un racconto introspettivo sul distacco e il cambiamento. Il secondo film, “i distillatori” , è una rilettura ironica del primo film finlandese del 1907, oggi perduto, che esplora temi di tradizione e memoria attraverso un tono leggero ma critico. Il terzo atto, “un lontano pianeta” , si sposta verso la fantascienza, narrando una favola sulla fine del mondo e i tentativi degli ultimi sopravvissuti di fronte all’inevitabile.
L’idea di affiancare immagini mute a una performance sonora dal vivo richiama un approccio antico ma rivisitato alla luce delle tecnologie e sensibilità odierne. Il progetto è stato concepito per coinvolgere lo spettatore in un’esplorazione del cinema muto come forma d’arte ancora capace di suscitare emozioni e riflessioni profonde.
Juho kuosmanen e il suo impatto sul cinema europeo
Juho Kuosmanen si è fatto notare a livello internazionale con scompartimento n° 6, road movie ambientato nell’Artico premiato al festival di Cannes e candidato ai Golden Globes. La sua cifra come autore si basa su storie di personaggi fragili e marginali, raccontate con delicatezza e uno sguardo attento, tra realismo e ironia.
I suoi lavori precedenti mostrano questa sensibilità in modo chiaro: “the painting sellers” racconta situazioni intime con un approccio sobrio, mentre “la vera storia di olli mäki” usa il bianco e nero per sovvertire i classici del genere boxe. Il confronto con la tradizione di Aki Kaurismäki è evidente, sia nella scelta di temi sia nello stile narrativo scarno ma efficace.
La silent trilogy si inserisce in questo percorso, ma rappresenta anche una sfida nuova per Kuosmanen: recuperare il linguaggio dimenticato del cinema muto e adattarlo a un pubblico contemporaneo. Il lavoro su questa trilogia testimonia l’interesse del regista per la storia del cinema e il desiderio di farlo rivivere in forme alternative.
La dimensione innovativa
“L’interesse di Kuosmanen per la storia del cinema e il desiderio di farlo rivivere in forme alternative” emerge chiaramente nella trilogia, che combina elementi tradizionali con una sensibilità contemporanea.
Presentazione in italia e ruolo della cineteca di bologna
La distribuzione della silent trilogy è affidata alla Cineteca di Bologna, che la propone nell’ambito del progetto “il cinema ritrovato. al cinema”. La scelta della Cineteca di lanciarlo nelle sale italiane dimostra l’attenzione verso opere che rinnovano il rapporto con le origini del cinema e lo fanno con un’attenzione al pubblico contemporaneo.
Gian Luca Farinelli, direttore della Cineteca, ha sottolineato la capacità di Kuosmanen di mettere in scena un cinema moderno che parla d’oggi ma riesce a recuperare forme espressive dimenticate, rendendo la trilogia un evento al crocevia tra tradizione e attualità filmica.
La proiezione con suono dal vivo aggiunge una dimensione che va oltre la semplice visione passiva, coinvolgendo emotivamente e sensorialmente gli spettatori. In un’epoca dominata dai suoni prodotti digitalmente e dai dialoghi serrati, la silent trilogy offre un ritorno a un’esperienza più viscerale e immediata.
Mantenere viva la memoria cinematografica
Questa iniziativa della Cineteca contribuisce a mantenere viva la memoria delle tecniche cinematografiche del passato e a stimolare un dialogo con le generazioni nuove, facendo emergere la forza narrativa delle immagini prive di parola ma piene di significato.