La recente candidatura di Karla Sofía Gascón agli Oscar come migliore attrice protagonista ha scatenato una serie di polemiche a causa di alcuni post delle sue pagine social, risalenti al 2020 e 2021, di natura razzista e islamofoba. La star di “Emilia Pérez” è stata al centro di un acceso dibattito, con i post che, sebbene non più visibili, sono stati documentati da Variety. Queste dichiarazioni hanno riacceso la discussione sulla rappresentazione e sulla diversità nel mondo del cinema.
Post controversi e accuse di razzismo
Nel novembre 2020, Gascón ha pubblicato un post in cui esprimeva preoccupazioni riguardo a un apparente aumento della popolazione musulmana in Spagna. La sua affermazione riguardava le donne musulmane che la stella diceva di notare frequentemente vicino alla scuola di sua figlia, sostenendo che il prossimo anno sarebbe stato necessario insegnare arabo anziché inglese. Questo commento ha suscitato molte reazioni negative poiché, per alcuni critici, evidenziava una certa xenofobia e un’incomprensione riguardo alla pluralità culturale.
In un altro post del 2021, Gascón ha dichiarato che l’Islam non rispetta i diritti umani e ha suggerito che le religioni, incluso il cattolicesimo, dovrebbero essere vietate se non rispettano questi diritti. Questi commenti sono stati percepiti come aggressivi e divisivi, alimentando ulteriormente le critiche contro di lei. Gascón ha anche utilizzato il suo profilo social per commentare le tensioni razziali negli USA, in particolare riferendosi alla morte di George Floyd. Ha definito Floyd “un truffatore tossicodipendente“, un’affermazione che ha suscitato indignazione per la sua crudezza e banalizzazione di un tema delicato come la brutalità della polizia.
Le critiche all’Academy e il contesto dell’industria cinematografica
Nel contesto della cerimonia degli Oscar 2021, Gascón ha espresso il suo disappunto riguardo al fatto che l’Academy dava sempre più spazio a film indipendenti e a opere che abbracciano temi sociali. Il premio per il miglior film, andato a “Nomadland“, aveva destato in lei una certa irritazione. Sul suo profilo social, ha scritto che le ultime edizioni degli Oscar sembravano più simili a manifestazioni del movimento Black Lives Matter piuttosto che a celebrazioni del cinema. Utilizzando riferimenti a eventi significativi come l’8M, la giornata internazionale delle donne, ha criticato l’apparente enfasi sulle questioni di giustizia sociale piuttosto che sul cinema stesso.
Le sue affermazioni non solo hanno scatenato reazioni sul web, ma hanno anche messo in discussione il suo status all’interno dell’industria cinematografica. Data la sua posizione di prima attrice apertamente trans proposta per un Oscar, le sue parole hanno assunto un peso enorme nella conversazione più ampia sulle diversità e le inclusività nell’arte visiva.
Interventi recenti e attacco alle campagne contro di lei
Nei giorni scorsi, Gascón è tornata a parlare in un’intervista con un giornale brasiliano, criticando le campagne di diffamazione che ha affermato di subire. Ha segnalato che alcune persone associate alla sua concorrente, Fernanda Torres, stanno cercando di danneggiare la sua immagine e quella del film “Emilia Pérez“. Ha chiarito di non aver mai parlato negativamente su Torres, puntualizzando che tali attacchi dicono più sulla rivalità tra i due film che sulla sua performance.
Le recenti polemiche intorno a Gascón non fanno altro che evidenziare le complessità delle discussioni sul razzismo e la rappresentanza nel mondo del cinema. La sua candidatura, ora immersa in un clima di controversie, pone interrogativi sul futuro della diversità negli Oscar e su come le personalità pubbliche gestiscono le proprie opinioni in un’era di maggiore consapevolezza sociale. Queste tematiche, unite al talento di Gascón, continueranno a essere di grande rilevanza non solo per il suo destino personale, ma anche per l’industria cinematografica in generale.
Ultimo aggiornamento il 30 Gennaio 2025 da Sara Gatti