Kieran Culkin, noto per il suo ruolo nella serie “Succession”, si prepara a sbarcare sul grande schermo con il suo nuovo film “A Real Pain”. Il progetto, scritto e diretto da Jesse Eisenberg, ha già sollevato notevoli aspettative tra i fan e gli esperti del settore. Quest’articolo esplora il percorso dell’attore verso questo ruolo e le sfide affrontate durante le riprese.
La scelta del copione e le sfide professionali
Culkin ha letto la sceneggiatura di “A Real Pain” poco prima di completare l’ultima stagione di “Succession”, riuscendo a vedere subito le potenzialità del suo personaggio, Benji Kaplan. L’attore racconta di essersi immedesimato immediatamente nel ruolo di un quarantenne carismatico ma vulnerabile, evidenziando quanto fosse ben scritto il copione. “Era tutto così ben congegnato”, afferma, aggiungendo che è stato semplice dire di sì al progetto.
Tuttavia, i tempi di produzione non sono stati dei migliori. Le riprese di “Succession” si sono concluse con un ritardo di due mesi, mettendo Culkin di fronte alla necessità di prendersi un’interruzione dalla sua famiglia. Dovendo rispettare la sua regola di non stare lontano più di otto giorni dalla moglie e dai suoi due figli piccoli, l’attore pensava di dover rifiutare. È tornato, però, sulle sue decisioni, accettando di girare per 25 giorni in Polonia. Questo colpo di scena si è rivelato significativo, facendo evolvere la sua carriera in maniera inaspettata.
Il personaggio di Benji e il legame con la storia
Nel film, Benji Kaplan è descritto come una figura dalla personalità complessa e dinamica. È caratterizzato da una fragilità che risalta attraverso i suoi repentini cambi d’umore e la sua mancanza di direzione nella vita. Kieran Culkin considera questo personaggio come una sfida stimolante, poiché richiede una certa elasticità emotiva. Durante le riprese, ha cercato di mantenere una spontaneità che potesse riflettere le molteplici sfumature di Benji.
Eisenberg, oltre a dirigere, interpreta anche il ruolo di David, cugino di Benji. Il loro rapporto è teso e carico di emozioni, rappresentando una dualità di personalità e di esperienze di vita. Entrambi i personaggi sono legati non solo da una relazione familiare ma anche dal peso della memoria storica, dato che il dolore del titolo si ricollega alle esperienze traumatiche vissute dalla loro nonna durante l’Olocausto.
Dinamiche di lavoro e approccio all’interpretazione
Un aspetto interessante del film è l’interazione tra Culkin e Eisenberg durante le riprese. Quest’ultimo, alle sue prime esperienze come regista, manifestava un certo grado di apprensione e di impegno nel trasmettere la visione del film. Culkin racconta come Eisenberg si recasse nel suo camper, spaventato e preoccupato per il buon esito delle scene, chiedendo se fosse pronto per la giornata di lavoro.
Culkin, dal canto suo, ha scelto un approccio più rilassato, preferendo non avere il copione a portata di mano e affidando la sua interpretazione a un’improvvisazione controllata. Questa dinamica ha portato a un interscambio di tensioni tra i due, risultando in una rappresentazione autentica e cruda dei loro personaggi sullo schermo.
Nonostante le sfide, Culkin riconosce il talento di Eisenberg e il suo efficace lavoro di regia, dimostrando come le tensioni createsi nel processo abbiano potuto far emergere aspetti significativi della narrazione e dei personaggi.
Il film “A Real Pain”, con la sua celebrazione di legami familiari complessi e la riflessione su traumi storici, si profila come un’opera che promette di regalare una lettura profonda e coinvolgente. Culkin, sempre in crescita nel suo percorso artistico, si prepara a un’altra avventura nel mondo della recitazione.
Ultimo aggiornamento il 5 Gennaio 2025 da Sara Gatti