L’agricoltura italiana si sta evolvendo grazie a nuove varietà di frutta che rispondono a esigenze di mercato e cambiamenti climatici. Il kiwi supplì, recentemente studiato a Sermoneta, emerge come una scelta interessante per gli agricoltori, grazie alle sue caratteristiche uniche e alla sua resistenza alle malattie. Questa varietà si distingue non solo per le sue prestazioni agronomiche superiori, ma anche per la capacità di sopportare condizioni avverse.
Caratteristiche genetiche del kiwi supplì
Il kiwi supplì si distingue per un profilo genetico unico, che ha catturato l’attenzione degli actinidicoltori. I ricercatori hanno osservato come questa varietà possieda numerosi punti di forza, tra cui la resistenza alle malattie comuni, in particolare alla moria del kiwi. Questa patologia ha messo a dura prova diverse cultivar tradizionali, compromettendo la produzione in molte aree. Al contrario, il kiwi supplì ha dimostrato una straordinaria resilienza, mantenendo una produttività costante anche in anni difficili.
Uno degli aspetti più apprezzabili di questa varietà è la sua sicurezza per i consumatori: a differenza di altre varietà di kiwi, il supplì non risulta allergenico, un fattore sempre più importante per il mercato. Con queste caratteristiche, il kiwi supplì potrebbe diventare un’importante risorsa per il settore agricolo, evocando l’idea di un’idoneità per l’uso come portainnesto, ruolo attualmente in fase di studio.
Adattabilità alle variazioni climatiche
La capacità del kiwi supplì di adattarsi ai cambiamenti climatici rappresenta un vantaggio significativo rispetto ad altre varietà. La pianta madre, trasferita a Sermoneta due anni fa, ha mostrato risultati sorprendenti, producendo ben cento frutti nel secondo anno di coltivazione. Questa crescita vigorosa testimoniata dai frutti, insieme alla resistenza agli stress ambientali, è un chiaro segnale della potenziale diffusione del kiwi supplì in diverse regioni.
Particolarmente interessante è la tolleranza della pianta alle basse temperature. Questo aspetto riveste particolare importanza per la coltivazione in territori caratterizzati da rigidi inverni. Non subendo danni dalla carenza di ore di freddo, il kiwi supplì si adatta bene a zone geografiche diverse, consentendo agli agricoltori di espandere le aree di coltivazione.
Produzione e qualità del kiwi supplì
Nel 2023, la pianta madre è stata trasferita in un nuovo sito a Sermoneta e la sua produzione è iniziata nel 2024. Durante la raccolta autunnale, sono stati analizzati 84 frutti, evidenziando una dimensione prevalentemente favorevole per il mercato. Di questi frutti, 72 hanno superato la soglia commerciale minima di 70 grammi, con il 15% di scarto, un risultato che testimonia l’alta qualità della produzione.
La suddivisione dei frutti in base alla pezzatura ha mostrato numeri molto promettenti: 26 frutti oltre i 100 grammi, compresi 2 frutti che hanno superato i 120 grammi. Questo dimostra che il kiwi supplì non solo si adatta alle condizioni di coltivazione, ma offre anche frutti di grande valore commerciale.
Oltre alla pianta madre, sono stati creati quattro innesti nel 2023. Uno di questi, nonostante la giovane età e la mancanza di particolare cura agronomica, ha già prodotto 400 frutti. Questo fenomeno è incoraggiante e suggerisce che l’innesto del kiwi supplì potrebbe essere una strategia vincente per ampliare la produzione.
Prospettive future per il kiwi supplì
Alla luce dei risultati ottenuti nel 2024, sono previsti ulteriori innesti di kiwi supplì a Sermoneta, al fine di aumentare la produzione e ampliare la sua diffusione nel mercato. Questa varietà non solo si sta rivelando un’alternativa promettente nel settore dell’actinidicoltura, ma offre anche agli agricoltori una chance di diversificare i propri raccolti, affrontando le sfide climatiche e di salute delle piante.
La continua ricerca e gli studi attuali stanno portando a comprendere meglio le potenzialità di questa cultivar, con l’obiettivo di ottenere risultati ancora più soddisfacenti nel prossimo futuro. Con queste premesse, il kiwi supplì è pronto a far parlare di sé nel mercato frutticolo italiano, confermando la sua posizione come un prodotto di alta qualità e affidabilità.