L’ esplosione di una stella collegata ai virus terrestri , studio inaf 2025

L’ esplosione di una stella collegata ai virus terrestri , studio inaf 2025

Il lago Tanganica ha registrato un aumento di virus 2,5 milioni di anni fa, probabilmente causato da una supernova vicina che ha irradiato la Terra con raggi cosmici, influenzando l’evoluzione biologica nella Rift Valley.
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Uno studio dell'Università della California rivela che un’esplosione di supernova avvenuta 2,5 milioni di anni fa ha irradiato il lago Tanganica con raggi cosmici, causando mutazioni genetiche e un aumento della diversità virale nell’ecosistema acquatico. - Gaeta.it

Il lago tanganica, uno dei più grandi laghi d’acqua dolce al mondo, nasconde tracce di un fenomeno cosmico che ha lasciato il segno su forme di vita antiche. Circa 2,5 milioni di anni fa, il numero di virus che attaccavano i pesci di quel lago cresceva in modo repentino. Scienziati dell’università della California a Santa Cruz hanno trovato una possibile spiegazione in un’esplosione stellare lontana, una supernova, che avrebbe irradiato il nostro pianeta con una tempesta di raggi cosmici. Lo studio unisce indizi geologici, chimici e astronomici per ricostruire quel periodo cruciale.

Il lago Tanganica e le sue caratteristiche ambientali

Il lago tanganica si estende per oltre 645 chilometri lungo la Rift Valley dell’Africa orientale. È il lago più profondo del continente e contiene circa il 16% dell’acqua dolce totale disponibile sulla Terra. Le sue acque ospitano una grandissima varietà di specie animali, in particolare pesci, molti dei quali sono endemici e legati a questo ambiente unico. Nel passato remoto, come dimostrano sedimentazioni e fossili, il lago ha subito cambiamenti ambientali e biologici importanti, tra cui fluttuazioni climatiche e variazioni nei livelli dell’acqua.

Un ambiente geologicamente dinamico

Questa area è anche una zona sismica e vulcanica, con la Rift Valley che segna la divisione delle placche tettoniche africane somala e nubiana. L’attività geologica ha modellato il territorio e influito sugli habitat acquatici. Capire quello che accadde milioni di anni fa qui significa analizzare non solo gli elementi biologici ma anche quelli cosmici e geofisici che hanno potuto influenzare la vita nel lago.

La scoperta degli isotopi radioattivi e la supernova

I ricercatori hanno svolto analisi sugli isotopi di ferro presenti negli strati sedimentari marini e lacustri. In particolare il ferro-60, un isotopo raro e radioattivo, prodotto solo da esplosioni stellari come le supernovae. Misurando quanto ferro-60 si era trasformato in forme più stabili, gli scienziati hanno stabilito due periodi di deposizione: uno risalente a 6,5 milioni di anni fa e un altro più recente di 2,5 milioni.

La “ bolla locale ” e il ferro-60

La presenza di ferro-60 più vecchio si spiega considerando che il sistema solare si trova all’interno della cosiddetta “Bolla Locale”, una regione di spazio meno densa. La Terra ha attraversato il bordo carico di polveri stellari circa 6,5 milioni di anni fa, depositando tracce di ferro in quel momento. Ma l’aumento di ferro-60 più recente è attribuito all’esplosione di una supernova vicina avvenuta tra 2 e 3 milioni di anni fa. Questa esplosione ha sparso materiale radioattivo nello spazio, parte del quale si è depositato sul nostro pianeta, soprattutto sulle superfici di laghi e oceani.

Simulazioni al computer e l ’ impatto dei raggi cosmici sulla Terra

Per capire come la supernova abbia influenzato la Terra, il gruppo di ricerca ha ricostruito in dettaglio l’evento attraverso modelli al computer. Le simulazioni hanno mostrato che la Terra è stata bombardata da un’onda di raggi cosmici durata circa 100.000 anni dopo l’esplosione stellare. Questa tempesta di radiazioni avrebbe avuto la forza di rompere il DNA degli organismi viventi entro quel periodo.

Il danno al codice genetico potrebbe aver provocato mutazioni, spingendo virus e altre forme di vita ad adattarsi o a cambiare rapidamente. Si ipotizza che le radiazioni abbiano facilitato la comparsa di nuove specie virali nel lago tanganica, alterando l’ecosistema acquatico. Questi risultati spiegano un mistero che aveva lasciato per anni sconvolti gli astronomi: un picco di radiazioni in quel periodo geologico senza cause certe fino ad oggi.

La Rift Valley e la diversità virale in un contesto biologico

I ricercatori hanno confrontato questi eventi con uno studio precedente dedicato alla biodiversità virale nella Rift Valley. Quella ricerca aveva dimostrato un aumento significativo del numero di virus, proprio in un lasso di tempo simile a quello dell’esplosione stellare e del deposito di ferro-60. Per quanto non si possa confermare una connessione diretta, la coincidenza temporale è rilevante.

Un contesto di rapida evoluzione

La Rift Valley infatti è una zona ecologica complessa, dove fattori geologici e biologici si intrecciano. Qui la velocità di mutazione e adattamento può essere rapida, soprattutto sotto la pressione di eventi esterni come radiazioni e cambiamenti ambientali. Il salto di diversità virale in questo contesto sarebbe stato allora conseguenza di una tempesta cosmica, in grado di alterare il DNA e portare a un’ampia varietà di nuove forme virali, sconosciute e mai osservate prima.

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