La barca a vela Safira salpa da Lampedusa per la nuova missione umanitaria di Mediterranea Saving Humans

Mediterranea Saving Humans avvia la Missione 20 con la barca a vela Safira, mentre la nave Mare Jonio è ferma per un fermo amministrativo. L’ong continua il suo impegno nel soccorso ai migranti.
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La barca a vela Safira salpa da Lampedusa per la nuova missione umanitaria di Mediterranea Saving Humans - Gaeta.it

Mediterranea Saving Humans ha dato il via alla Missione numero 20, salpando dal porto di Lampedusa con la barca a vela Safira, dopo una settimana intensiva di preparazione e addestramento dell’equipaggio. Questa missione segna un importante passo nell’impegno della ong nelle operazioni di soccorso in mare, soprattutto in un contesto sempre più difficile per i migranti che tentano di raggiungere l’Italia.

La situazione della nave Mare Jonio

La nave Mare Jonio, altro indispensabile strumento di soccorso di Mediterranea, è attualmente costretta a una sosta forzata. La ong ha comunicato che la nave è stata oggetto di un terzo fermo amministrativo considerato illegittimo, basato sulla normativa del decreto legge Piantedosi. Questo intervento si è reso necessario dopo il salvataggio di 83 persone avvenuto nell’ottobre scorso, che ha sollevato interrogativi sulla gestione delle operazioni di soccorso in mare.

Mentre Mare Jonio entra in cantiere per la visita a secco prevista ogni tre anni secondo le disposizioni del registro navale italiano , Safira assume un ruolo cruciale come sostituta, offrendo supporto nelle operazioni di monitoraggio e soccorso nelle acque internazionali. È chiaramente un momento di sfide e di adattamenti per Mediterranea, che continua a cercare di mantenere attivo il suo lavoro di salvataggio nonostante le leggi e le restrizioni che complicano l’operato delle ong.

Preparazione e equipaggio della missione

Danny Castiglione, capomissione a bordo della Safira, ha dichiarato che l’equipaggio ha lavorato duramente per preparare la barca per le missioni in mare. Il team è composto da volontari di Mediterranea, inclusi soccorritori, medici e paramedici, tutti pronti a intervenire in caso di necessità. La barca è stata attrezzata con dispositivi tecnici necessari per garantire la sicurezza e l’efficacia delle operazioni di soccorso.

“Nei prossimi giorni navigheremo nelle acque internazionali a sud di Lampedusa,” ha spiegato Castiglione. La decisione di operare in quest’area è motivata dalla crescente affluenza di imbarcazioni di migranti che affrontano il Mediterraneo, una traversata che continua a presentare notevoli rischi. La preparazione meticolosa dell’equipaggio e del materiale dimostra un forte impegno verso i valori umanitari che guidano l’operato della ong.

Il ruolo delle organizzazioni non governative nel soccorso in mare

Le organizzazioni come Mediterranea Saving Humans giocano un ruolo fondamentale nel panorama del soccorso in mare, specialmente in un contesto caratterizzato da normative sempre più stringenti. Le operazioni delle ong sono essenziali per garantire la sicurezza delle persone in difficoltà durante le traversate maritime, visto che l’emergenza migratoria nel Mediterraneo richiede una risposta coordinata e tempestiva.

L’impegno delle ong non si ferma solamente al soccorso, ma si estende anche alla denuncia delle violazioni dei diritti umani che si verificano lungo queste rotte. Spesso, le loro attività sono ostacolate da misure governative che limitano l’operato, creando un clima di sfiducia e di ostilità nei confronti di chi si propone di salvare vite umane. La missione della Safira rappresenta un simbolo di resilienza e di dedizione alla causa umanitaria, continuando a portare avanti il messaggio di aiuto e solidarietà nel mar Mediterraneo.

Ultimo aggiornamento il 26 Novembre 2024 da Armando Proietti

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