L’analisi del benessere nella Basilicata, condotta attraverso il report BesT dell’Istat, mette in luce la condizione attuale della regione in relazione a diversi aspetti socio-economici. I dati raccolti presentano un quadro interessante, mostrando come la Basilicata si colloca in una situazione di benessere non solo rispetto alle province del Mezzogiorno, ma anche rispetto alla media nazionale. Gli indicatori utilizzati per la valutazione del benessere sono settantaquattro e rivelano tanto le criticità quanto i punti di forza della regione.
Profili di benessere e confronto tra province
Il report rivela che le due province della Basilicata, Potenza e Matera, condividono profili di benessere molto simili. Circa il 27% degli indicatori si trovano nelle fasce di alta prestazione, mentre il 50% nelle classi più basse. Tuttavia, Potenza risulta leggermente avvantaggiata con una maggiore incidenza negli indicatori di classe alta rispetto a Matera , mentre Matera presenta un’incidenza più alta nella classe bassa . Questa situazione illustrerebbe una sorta di competizione interna tra le province, con Potenza che si distingue per alcuni aspetti, ma con entrambe che condividono significative difficoltà su molti fronti.
L’analisi approfondita ha sollevato questioni critiche nei domini del paesaggio e patrimonio culturale, dove ogni indicatore collocato nella fascia bassa mostra la necessità di interventi mirati per migliorare la valorizzazione delle risorse culturali regionali. Anche nel contesto dell’innovazione e creatività, gli indicatori provinciali rimangono relegati nelle ultime classi, evidenziando una carenza di investimenti e sviluppo in settori fondamentali per il futuro della regione.
Le difficoltà nel benessere economico e occupazionale
Un altro aspetto preoccupante emerge dal dominio del benessere economico, dove l’80% degli indicatori si colloca nelle classi più basse, mentre soltanto il 10% risulta in livelli elevati. L’occupazione si dimostra un problema significativo: i tassi di infortuni mortali e invalidità permanenti in Basilicata raggiungono valori più elevati rispetto alla media nazionale, con un tasso di 16,1 infortuni per diecimila occupati, rispetto ai 10,0 nazionali. Questo stressa l’importanza di politiche attive a livello occupazionale volte a migliorare la sicurezza sul lavoro e a creare iniziative di formazione.
Le statistiche mostrano anche che la quota di giornate retribuite ai lavoratori dipendenti si attesta al 72,4%, un valore significativamente al di sotto della media nazionale. Non sorprende quindi che la ricerca di impiego e le condizioni lavorative siano ulteriormente sfidanti, con tassi d’occupazione inferiori rispetto alla media italiana in entrambe le province. Nonostante la situazione attuale, si registra un miglioramento generale dal 2019, con indicatori che hanno mostrato progressi più marcati rispetto a quanto avvenuto nel contesto nazionale.
Punti di forza: sicurezza e ambiente
A fronte delle difficoltà, il report mette in luce anche dei punti di forza. La Basilicata presenta buoni risultati in materia di sicurezza e qualità ambientale, frutto di politiche pubbliche orientate alla tutela del territorio. Rispetto alla produzione di rifiuti urbani, la regione si distingue per il suo impegno a contenere i rifiuti, contribuendo così alla sostenibilità ambientale.
In ambito economico, la distribuzione del reddito disponibile equivalente mette in risalto che, sebbene la Basilicata registri livelli inferiori alla media italiana, è in una posizione migliore rispetto ad altre regioni del Mezzogiorno. Nel 2022, il 50% degli abitanti aveva accesso a redditi annui non superiori a 14.600 euro, in confronto ai 17.500 euro della media nazionale. Potenza, con un reddito medio di 14.800 euro, si dimostra leggermente più fortunata rispetto a Matera, ma la disuguaglianza economica risulta superiore.
L’analisi globale sottolinea l’importanza di affrontare le criticità e valorizzare i punti di forza per costruire uno sviluppo più equilibrato nel territorio lucano, mirando a un futuro più prospero e sostenibile per la regione.
Ultimo aggiornamento il 22 Novembre 2024 da Donatella Ercolano