La battaglia per la casa a Ischia: Maria Grazia Buono e la sua famiglia in difficoltà

La battaglia per la casa a Ischia: Maria Grazia Buono e la sua famiglia in difficoltà

La storia di Maria Grazia Buono, madre ischitana minacciata di sgombero, evidenzia la crisi abitativa sull’isola e il bisogno urgente di riforme legislative per garantire il diritto alla casa.
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La battaglia per la casa a Ischia: Maria Grazia Buono e la sua famiglia in difficoltà - Gaeta.it

Il dramma di Maria Grazia Buono, una madre ischitana il cui destino abitativo è in bilico, getta una luce sulla problematica della casa nell’isola. La sua storia, purtroppo non unica, solleva interrogativi sull’applicazione delle leggi in materia di edilizia e il destino di numerosi cittadini onesti. La situazione di crisi abitativa che sta investendo Ischia è sintomo di dinamiche sociali e politiche complesse che meritano attenzione.

La vita di Maria Grazia e la sua famiglia

Maria Grazia Buono, una donna già provata dalla vita, ha visto il peso di una minaccia incombente: la demolizione della propria casa. In questi mesi ha perso peso e speranza, trovando conforto solo nel suo cane Prince, che le offre amore incondizionato. La sua situazione è particolarmente critica, poiché la casa che abita da trent’anni rappresenta l’unico rifugio per lei e i suoi familiari. La famiglia, composta dal marito Mario, un operaio, e dal figlio Luca, studente universitario, vive con una pensione di invalidità e con poche risorse economiche. In questo clima, Maria Grazia è costretta a farsi portavoce di una battaglia oltre la sua personale causa, quella per il diritto alla casa.

Maria Grazia ricorda il lungo percorso di sacrifici che l’ha portata a costruire la sua abitazione, senza però mai perder di vista l’onestà e il lavoro duro. Con rassegnazione e dignità, ha dichiarato: “Noi siamo lavoratori, non delinquenti. Abbiamo sempre fatto sacrifici.” La sua vita è stata caratterizzata da privazioni e rinunce, tutte orientate a far fronte alle spese per la casa, e ora si sente nel mirino, mentre il sindaco e le istituzioni locali sembrano ignorare il suo appello. I timori su come sarà il futuro si amplificano di giorno in giorno, affollando i pensieri di una madre che si vede costretta a scegliere tra una dignitosa vita abitativa e l’ignoto.

La voce di Mario: un padre e operaio in difficoltà

Dal canto suo, Mario Buono condivide l’angoscia e l’ingiustizia subita dalla sua famiglia, esprimendo la frustrazione di chi ha dedicato una vita intera al lavoro, solo per veder minacciato ciò che ha costruito. In un racconto che trasmette profonda umanità, affronta la questione con la consapevolezza della sua condizione di salute e dell’effetto che la situazione ha sulla sua famiglia. “Dopo quarant’anni di lavoro,” spiega, “l’unico regalo che ho ricevuto è vedere la mia casa demolita.” Le sue parole non sono solo un grido di aiuto ma anche un richiamo alla responsabilità sociale, affinché altre famiglie non vivano lo stesso inferno.

Mario critica apertamente l’assenza di un intervento efficace da parte delle autorità locali, rimarcando di non voler apparire come un semplice oggetto di pietà. Al contrario, la sua è una richiesta di sostegno e solidarietà. È una figura che, schietta e diretta, ha l’intento di non essere silenziosa di fronte all’ingiustizia. Questo, insieme alla forza e alla determinazione di una persona che ha sacrificato tutto per il proprio lavoro e la propria famiglia, rappresenta un esempio di resistenza civica e di dignità.

L’amarezza di Luca: un giovane studente e il suo impegno

A condividere il dolore della situazione familiare ci sono anche le parole di Luca, il figlio ventisettenne, che esprime la sua angoscia di fronte alla drammatica situazione in cui versa la sua famiglia. Come studente universitario, la sua vita si stava costruendo su sogni e aspirazioni, ma ora si sente sopraffatto dalla realtà della vulnerabilità economica e dalla possibilità di perdere la casa in cui è nato. Luca considera l’importanza di avere un’abitazione, sottolineando come la sua condizione contrasti con quello che prevede la Costituzione, che riconosce il diritto alla casa come fondamentale per il benessere di ogni cittadino.

Nonostante le difficoltà, Luca cerca di rimanere forte e di sostenere i genitori in questo momento critico. Le sue parole riflettono non solo una personale comprensione della situazione di disagio, ma anche un sentire collettivo, un richiamo alla responsabilità di tutti verso le problematiche sociali. “Mi sto facendo forza pensando che ci sono molte persone che mi vogliono bene,” afferma, evidenziando l’importanza dei legami sociali.

La questione del diritto alla casa a Ischia

A breve avverrà lo sgombero della casa di Maria Grazia, previsto per il 25 febbraio. Ma intanto, comitati e cittadini si battono per il diritto alla casa, richiamando l’attenzione delle istituzioni sul dramma che rischia di colpire non solo Maria Grazia, ma molte altre famiglie in condizioni simili. Le proposte di intervento politico si fanno ogni giorno più pressanti, con la richiesta di misure urgenti che possano arginare una crisi abitativa in crescita.

Il fenomeno dell’abusivismo edilizio si acuisce, crescendo esponenzialmente negli ultimi quarant’anni a causa di piani urbanistici non attuati, che hanno privato molti cittadini della possibilità di costruire case legalmente. Ci si trova di fronte a circa 10.000 abitazioni a Ischia con difformità urbanistiche, che se abbattute, metterebbero a rischio la vita di migliaia di famiglie. La giustizia deve, perciò, andare oltre il rispetto delle leggi. Non può continuare a ignorare le condizioni di emergenza che il contesto urbano attuale ha creato.

La richiesta di un cambiamento legislativo è pressante. È fondamentale che le istituzioni si facciano carico delle problematiche sociali e abitative, dando concretezza al diritto alla casa per tutti i cittadini. La legalità non può essere un mero adempimento burocratico, ma deve necessariamente incarnare una risoluzione effettiva alle difficoltà che quotidianamente affrontano famiglie come quella di Maria Grazia.

Ultimo aggiornamento il 4 Febbraio 2025 da Donatella Ercolano

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