La Bce abbassa i tassi e i mutui diventano più convenienti per le famiglie italiane

La Bce abbassa i tassi e i mutui diventano più convenienti per le famiglie italiane

La Banca Centrale Europea riduce il tasso d’interesse al 2,25%, favorendo mutui più accessibili e rate mensili più leggere per le famiglie italiane, ma si registra un calo nelle erogazioni di prestiti.
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La Banca Centrale Europea ha ridotto il tasso d'interesse dal 2,50% al 2,25%, portando a rate mensili più leggere per i mutui in Italia, soprattutto per quelli a lungo termine. Questo abbassamento potrebbe incentivare le famiglie a investire nel mercato immobiliare, nonostante un calo del 5,4% nelle erogazioni di prestiti. Anche il credito al consumo beneficerà di tassi più bassi, - Gaeta.it

Il recente intervento della Banca Centrale Europea ha portato il tasso del costo del denaro dal 2,50% al 2,25%. Questa decisione potrebbe influenzare significativamente il mercato dei mutui in Italia. Le banche sono pronte a rivedere i tassi d’interesse applicati ai prestiti per le famiglie. Secondo un’analisi della Federazione Autonoma Bancari Italiani , i benefici di questo abbassamento si manifesteranno in rate mensili più leggere per i mutuatari, specialmente per chi ha prestiti di lunga durata.

Le nuove prospettive sui tassi di interesse

La riduzione dei tassi di interesse avrà un impatto diretto sui mutui già esistenti e su quelli futuri. Il tasso fisso medio è atteso a scendere intorno al 2,55%, un significativo abbassamento rispetto al 4% di un anno fa. In particolare, la Fabi ha messo in evidenza che il calo delle rate mensili sarà più marcato per i mutui a lungo termine. Per esempio, chi stipula un mutuo per un periodo di 30 anni beneficerà di un abbattimento delle spese mensili, che può ammontare a cifre considerevoli. Questo è un fattore che può incentivare le famiglie italiane a rivedere le proprie scelte abitative e considerare nuovi investimenti nel settore immobiliare.

Impatti concreti sui mutui: esempi pratici

Per capire meglio la portata di questo cambiamento, è utile esaminare numeri specifici. Su un prestito decennale, l’ammontare del risparmio può variare da 37 a 182 euro, a seconda dell’importo finanziato. Se si guarda a mutui di 30 anni, il risparmio mensile supera addirittura i 200 euro. Ad esempio, un mutuo di 100 mila euro con una durata di 20 anni avrà una rata mensile ridotta di circa 76 euro, mentre per un prestito della stessa cifra a lungo termine di 30 anni, il risparmio sarà di 81 euro. In caso di un finanziamento di 250 mila euro su un periodo di 30 anni, la rata si abbassa di 203 euro, traducendosi in più di 2.400 euro di risparmio annuale. Questo ridimensionamento sarà più evidente nei mutui di lunga durata, dove il peso degli interessi è più sensibile alle variazioni dei tassi.

L’effetto positivo sui mutui concessi

Questo abbassamento dei tassi di interesse potrebbe fungere da stimolo per la crescita del mercato dei mutui. Secondo la Fabi, una maggiore accessibilità finanziaria con tassi di interesse più bassi potrebbe incentivare le banche a concedere in modo più attivo prestiti per l’acquisto di immobili. Già nei primi mesi del 2024 si è notato un incremento nei prestiti per la casa, passando da 420,8 miliardi di euro a 427,3 miliardi, con un aumento complessivo di 6,5 miliardi. Le famiglie, quindi, potrebbero sentirsi più incentivate a investire in immobili, grazie a condizioni più favorevoli.

Vantaggi anche per il credito al consumo

Non solo i mutui trarranno vantaggio dall’abbassamento dei tassi. Anche il settore del credito al consumo ne beneficerà. La media dei tassi d’interesse applicati potrebbe assestarsi intorno al 7,65%, rendendo l’acquisto di beni a rate più conveniente rispetto agli anni precedenti. Per esempio, un’acquisto di una lavatrice da 700 euro, finanziata su un periodo di 5 anni, comporterà una rata mensile di 14 euro. Similmente, un viaggio da 5.000 euro, finanziato in 3 anni, porterà a una rata mensile di 161 euro. Ciò permette alle famiglie di pianificare acquisti più grandi con condizioni di rimborso più leggere.

Erogazioni di prestiti in calo

Nonostante il contesto favorevole per i tassi di interesse, c’è una preoccupante flessione nelle erogazioni di prestiti. Gli ultimi dati indicano una diminuzione del 5,4% nei prestiti personali, scesi da 120,5 miliardi a 113,9 miliardi di euro. Anche il credito al consumo ha subito una caduta, con una diminuzione di 1,7 miliardi, scendendo da 123 a 121,2 miliardi. In totale, il credito per spese varie ha visto un abbassamento di 8,2 miliardi, attestandosi a 235,2 miliardi. Questo evidenzia una preoccupazione per gli effetti a lungo termine sull’accesso al credito da parte delle famiglie italiane, nonostante le condizioni più favorevoli sui tassi.

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