La Bce taglia ancora i tassi: come cambiano i mutui tra effetti economici e guerre dei dazi

La Bce taglia ancora i tassi: come cambiano i mutui tra effetti economici e guerre dei dazi

La Bce riduce ancora i tassi per sostenere l’economia europea, con mutui variabili in calo e fissi stabili; tensioni Usa-Cina influenzano i mercati, mentre la surroga offre flessibilità ai mutuatari.
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La BCE ha ridotto ancora i tassi, favorendo mutui variabili con rate in calo, mentre i mutui fissi restano più stabili. In un contesto di instabilità legata ai dazi USA-Cina, la scelta tra tasso fisso e variabile richiede attenzione, con la surroga come opzione flessibile per adattarsi ai cambiamenti del mercato. - Gaeta.it

Dopo la settima riduzione consecutiva dei tassi da parte della banca centrale europea, si fanno i conti con il riflesso sui mutui. Gli interventi arrivano in un contesto segnato dall’incertezza che proviene anche dal confronto commerciale tra Usa e Cina. Ecco cosa cambia per chi ha o vuole accendere un mutuo a tasso fisso o variabile nei prossimi mesi.

la banca centrale europea e la nuova riduzione dei tassi di interesse

La Bce ha deciso un nuovo taglio del costo del denaro di 25 punti base, la settima volta consecutiva da giugno 2024. Questa decisione fa parte delle azioni messe in campo per rispondere ad alcuni segnali di rallentamento dell’economia europea e ai rischi legati alla guerra commerciale lanciata dagli Stati Uniti di Donald Trump, con dazi su merci e alimentando tensioni con altre economie, in particolare la Cina.

Il tasso di riferimento scende ancora, favorendo il credito e mantenendo l’eurozona in una fase in cui si cerca di evitare il deterioramento troppo rapido della crescita. In questo scenario, chi ha un mutuo a tasso variabile può aspettarsi una riduzione dell’onere mensile. Secondo stime di Facile.it e Mutui.it, una rata standard di un finanziamento a tasso variabile deve scendere dai 640 euro attuali a circa 623 euro, con un risparmio di 17 euro a seguito del taglio.

futures ed euribor

Queste mosse di Francoforte possono proseguire anche nei prossimi mesi. I Futures sugli Euribor a tre mesi indicano una discesa graduale dell’indice, che potrebbe passare dal 2,07% di giugno 2025 all’1,76% entro dicembre, prima di stabilizzarsi. Se ciò si concretizzasse, la rata mensile per un mutuo tipo a tasso variabile potrebbe arrivare a circa 598 euro in dicembre, con un risparmio complessivo di quasi 42 euro rispetto ad oggi.

impatto dei dazi Usa-Cina sui mercati finanziari e sul costo del mutuo

L’introduzione dei dazi reciproci tra Stati Uniti e Cina ha avuto effetti immediati sui mercati finanziari a livello globale. All’inizio di aprile 2025, l’aumento delle tensioni ha fatto precipitare le borse in tutto il mondo. In particolare, il mercato obbligazionario americano ha vissuto turbolenze a causa della massa di vendite di titoli Treasury da parte della Cina. Questo ha portato a un aumento dei rendimenti di questi titoli.

I mutui fissi in Europa subiscono indirettamente queste variazioni tramite il legame con l’IRS , il tasso di riferimento usato per calcolare i tassi fissi praticati dalle banche. L’aumento dei rendimenti obbligazionari americani ha spinto al rialzo anche l’IRS europeo, causando in qualche caso un innalzamento minimo dei tassi fissi per i mutui. Gli operatori di Facile.it segnalano però che questo aumento riguarda pochi punti base e che negli ultimi giorni i tassi stanno tornando a calare.

situazione instabile sul fronte mutui

In questo contesto, la situazione resta instabile e suscettibile di nuovi cambiamenti a breve termine, ma le condizioni dei mutui continuano a rimanere favorevoli rispetto agli standard degli anni passati.

confronto tra mutuo a tasso fisso e variabile nel 2025

Chi deve chiedere un mutuo oggi si trova davanti a una scelta delicata: fissare la rata a un tasso certo o puntare sul variabile in attesa di eventuali risparmi nel futuro. I numeri mostrano che il tasso fisso rimane ancora più conveniente rispetto al variabile. Le offerte migliori online indicano un Tan fisso a partire dal 2,76%, con una rata media di 582 euro mensili. Quella variabile, invece, parte da un tasso di 2,97%, corrispondente a una rata di 596 euro.

Il quadro potrebbe però cambiare presto. L’Euribor, principale riferimento per i mutui variabili, è sceso sotto all’IRS. Quando le banche cominceranno a ridurre i margini aggiunti ai tassi variabili, questo tipo di mutuo tornerà competitivo, anche dal punto di vista economico.

prospettive di mercato

Gli esperti di Facile.it prospettano una possibile inversione nei prossimi mesi, con i mutui a tasso variabile che potrebbero risultare più vantaggiosi rispetto a quelli fissi. L’opzione più adatta, dicono, va scelta considerando diversi aspetti: la situazione economica, la stabilità del reddito, la propensione al rischio e le caratteristiche dell’immobile da acquistare.

Scegliere il fisso significa pagare subito una rata inferiore e mantenere questa cifra fissa fino alla fine del finanziamento, senza sorprese. Il variabile, invece, può far risparmiare se i tassi rimangono bassi, ma espone a salti e oscillazioni delle rate, aspetto da considerare in un periodo in cui i mercati restano incerti.

opzioni di surroga come soluzione flessibile per mutuatari

Per chi sceglie oggi un tasso fisso, esiste sempre la possibilità di surrogare il mutuo in futuro. Si può partire con un tasso fisso più conveniente, per poi passare al variabile se e quando la situazione di mercato dovesse offrire vantaggi concreti.

La surroga permette di cambiare banca e condizioni del mutuo senza costi e spese accessorie, seguendo l’andamento dei tassi. Questa strategia può essere utile per mantenere un equilibrio tra sicurezza e risparmio, davanti a mercati finanziari ancora carichi di incertezze.

Le valutazioni devono sempre essere fatte caso per caso, considerando che la situazione nei prossimi mesi potrà evolversi e che le offerte di banche e istituti di credito possono cambiare rapidamente. Chi deve sottoscrivere un mutuo oggi deve dunque valutare con attenzione le proprie esigenze e monitorare i movimenti dei tassi per cogliere il momento migliore per modificare eventualmente la propria posizione.

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