La Corea del Sud, un Paese ricoperto per il 70% da colline e montagne, si trasforma in un capolavoro naturale durante il mese di novembre. In questo periodo, le sfumature calde di arancio, oro e carminio colorano il paesaggio, creando un’atmosfera incantevole che invita a esplorare la bellezza dei suoi parchi naturali, templi e villaggi storici. L’autunno in Corea è un modo per immergersi nella cultura locale, vissuta da secoli in armonia con la natura.
Il parco nazionale di Seoraksan: un miracolo naturale
A pochi chilometri dal confine con la Corea del Nord, il Parco Nazionale di Seoraksan è una meta imperdibile per gli amanti della natura. Questo parco offre sentieri che si snodano attraverso paesaggi mozzafiato, caratterizzati da cascate, ponti sospesi e templi buddisti. Il massiccio dell’Ulsanbawi, una montagna di granito, è avvolto da leggende che narrano della sua sacralità , ritenuta la dimora dello spirito che ha dato vita alle 12mila cime della Corea.
La scalata verso la vetta, lunga 9 chilometri, presenta sfide anche per gli escursionisti più esperti. Tuttavia, la vista panoramica dalla cima ripaga ogni sforzo. Gli appassionati di trekking, compresi gli anziani, affrontano con determinazione le ripide scalinate che portano al culmine, dimostrando quanto sia radicata la passione per l’escursionismo nella cultura locale. Oltre la sfida fisica, la natura offre un rifugio sereno da esplorare.
Templi e spiritualità : un’immersione nella cultura buddista
Tra le gemme spirituali della Corea del Sud spicca il Tempio di Naksansa, affacciato sul Mar del Giappone. Questo luogo incantevole offre l’opportunità di partecipare a una pratica unica chiamata templestay. Quest’iniziativa, avviata in occasione della Coppa del Mondo di calcio del 2002, permette ai visitatori di vivere a stretto contatto con i monaci buddisti e di sperimentare la meditazione immersi nella tranquillità del paesaggio circostante. Questa esperienza è profondamente radicata nella cultura coreana, dove la spiritualità e il rispetto per la natura si intrecciano.
Un altro esempio di bellezza e spiritualità è il Tempio di Guinsa. Questo luogo, avvolto tra le montagne, è apprezzato per le sue decorazioni dorate e i tetti d’argilla che creano un magnifico contrasto con i colori dell’autunno. La posizione di questi templi è una scelta voluta dalla dinastia Joseon, che governò la penisola coreana dal XIV al XX secolo, riflettendo un profondo rispetto per la natura e la spiritualità .
Villaggi storici: un tuffo nel passato
Un’altra tappa culturale affascinante è il villaggio di Hahoe, riconosciuto dall’UNESCO per il suo valore patrimoniale. Qui, le tradizionali case coreane, con i loro tetti di paglia e tegole d’argilla, raccontano storie di un passato che affonda le radici nel XV secolo. Nel cuore del villaggio si trova la casa della famiglia Ryu, che ha dato origine alla comunità e continua a vivere qui con i propri discendenti.
In un viaggio verso sorrisi del passato, Gyeongju, l’antica capitale del regno di Silla, offre un ricco patrimonio di tumuli sepolcrali. Questi monumenti storici, che si ergono tra le strade trafficate, rappresentano le tombe dei re e delle regine che hanno unificato la penisola nel primo millennio dopo Cristo. Meno conosciuta ma altrettanto significativa è Changnyeong, dove i tumuli erbosi si integrano con le colline boscose, lontano dalle rotte turistiche più frequentate.
La ricchezza della tradizione: Haeinsa e Jeonju
Un altro tesoro da non perdere è il Tempio di Haeinsa, situato nel cuore delle montagne. Qui si trova la più grande biblioteca al mondo di testi buddisti, contenente 80.000 tavole del Tripitaka Coreano. Grazie a un innovativo sistema di ventilazione naturale, questi testi sono stati preservati per secoli. Il paesaggio del monte Gaya, con le sue foreste di aceri e ruscelli scintillanti, aggiunge un tocco straordinario a questo sito di grande importanza.
Jeonju, un’altra città ricca di storia, è famosa non solo per essere la culla della dinastia Joseon, ma soprattutto per la sua specialità gastronomica: il bibimbap. Qui, il patrimonio culturale si manifesta nel quartiere di hanok, composto da case tradizionali, testimoni di un’epoca passata. Sebbene modernizzata da negozi e caffè, Jeonju riesce a mantenere viva la connessione con la natura, grazie ai suoi vicoli che invitano i visitatori a scoprire la cultura coreana.
L’autunno in Corea del Sud è, senza dubbio, un periodo magico, in cui tradizione e paesaggi naturali si fondono in un’armonia unica. I visitatori possono riscoprire un antico rapporto tra uomo e natura, godendo di una bellezza che ha superato la prova del tempo.
Ultimo aggiornamento il 18 Novembre 2024 da Elisabetta Cina