La bellezza del Rinascimento a Castel Gandolfo: esposizione di capolavori al Palazzo Apostolico

La bellezza del Rinascimento a Castel Gandolfo: esposizione di capolavori al Palazzo Apostolico

Il 5 aprile 2025, il Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo ospiterà una mostra che celebra due capolavori rinascimentali: “Compianto sul Cristo morto” di Bellini e “Cristo morto sorretto da angeli” di Bazzi.
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La bellezza del Rinascimento a Castel Gandolfo: esposizione di capolavori al Palazzo Apostolico - Gaeta.it

Il 5 aprile 2025, il Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo si trasformerà in un palcoscenico artistico di grande valore, con un’esposizione che mette in risalto due opere fondamentali del Rinascimento italiano. La mostra raduna il “Compianto sul Cristo morto” di Giovanni Bellini, proveniente dalla Pinacoteca Vaticana, e il “Cristo morto sorretto da angeli” di Giovanni Antonio Bazzi, noto come il Sodoma, in prestito dalla Venerabile Arciconfraternita di Santa Maria dell’Orto di Roma. Questi due capolavori, esposti nel contesto liturgico della Quaresima e della Pasqua, offrono ai visitatori un’esperienza che unisce bellezza estetica e riflessione spirituale.

Capolavori rinascimentali in dialogo

L’iniziativa, curata dal Reparto per l’Arte dei secoli XV-XVI dei Musei Vaticani, ha come obiettivo quello di promuovere un dialogo tra due opere di eccellenza che si intersecano nella medesima tematica di meditazione sulla Passione di Cristo. La mostra non è solo un’occasione culturale, ma anche una proposta di esplorazione interiore, che invita a riflettere sul significato del sacrificio e sulla sofferenza umana. La scelta del periodo quaresimale per l’allestimento conferisce alle opere una valenza altamente simbolica, risuonando con le celebrazioni che caratterizzano questo momento dell’anno liturgico.

Il “Compianto sul Cristo morto” di Giovanni Bellini rappresenta una sintesi di emozione e maestria tecnica. Quest’opera, un tempo parte della pala d’altare dedicata a San Francesco a Pesaro, è stata una delle opere dei grandi maestri a essere trafugata al tempo delle guerre napoleoniche. Dopo un lungo viaggio, la tela è tornata in Italia, grazie all’intervento di Antonio Canova, ed è ora conservata con orgoglio alla Pinacoteca Vaticana, dopo essere stata sottoposta a restauro. I colori vivaci e l’uso sapiente delle trasparenze rivelano l’abilità di Bellini nell’evocare la pietà e la devozione.

L’intensità del Cristo morto sorretto da angeli

Accanto al capolavoro di Bellini, il “Cristo morto sorretto da angeli” di Giovanni Antonio Bazzi offre un’interpretazione distinta della medesima scena. Realizzato intorno al 1505, quest’opera si colloca nel periodo della prima maturità artistica di Bazzi e presenta una composizione ricca di eleganza. I quattro angeli che sorreggono il corpo di Cristo rivelano non solo una grande forza espressiva, ma anche un legame con le correnti artistiche del tempo, in particolare con l’influenza della tradizione padana e delle opere di Leonardo.

La bellezza di questa tela emerge attraverso i gesti delicati e la luce che avvolge la scena, creando una meditazione visiva che si allontana dalla mera rappresentazione per trasformarsi in un dialogo con il sacro. Questo confronto tra le due opere offre quindi una lettura ricca di sfumature, dove la dolcezza del gesto di Maria Maddalena si confronta con la maestà degli angeli, invitando il visitatore a riflettere sul profondo significato della sofferenza e del dolore.

Un’opportunità unica per il pubblico

Barbara Jatta, Direttore dei Musei Vaticani, ha messo in evidenza l’importanza di questa esposizione nel “valorizzare l’identità delle collezioni vaticane, che uniscono la tradizione e l’apertura alla ricerca”. Il curatore Fabrizio Biferali ha sottolineato come le opere si prestino a molteplici letture, offrendo un’esperienza polifonica che possa toccare i visitatori più umili e quelli più esperti. Sarà quindi un’ottima occasione per studiosi, fedeli e appassionati d’arte di avvicinarsi a due opere di incommensurabile valore artistico.

L’ingresso alla mostra è incluso nel biglietto ordinario del Palazzo Papale di Castel Gandolfo, permettendo a tutti di accedere a questa esperienza culturale. L’allestimento, curato nei minimi dettagli, mira a offrire un ambiente contemplativo, arricchito da pannelli didattici bilingui per facilitare una migliore comprensione delle opere in esposizione. Con l’inaugurazione, sarà possibile immergersi in un dialogo d’arte e spiritualità che attraversa i secoli, rendendo omaggio a due espressioni sublime del genio rinascimentale.

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