La brutale rapina a Modena: disabile ucraino aggredito e derubato da presunti intermediari

La brutale rapina a Modena: disabile ucraino aggredito e derubato da presunti intermediari

Aggressione a Modena: un uomo disabile di origini ucraine è stato picchiato e derubato da due falsi intermediari, ora arrestati. Il caso solleva preoccupazioni sulla sicurezza delle persone vulnerabili.
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La brutale rapina a Modena: disabile ucraino aggredito e derubato da presunti intermediari - Gaeta.it

Un episodio di violenza tra le strade di Modena ha sconvolto la comunità locale, colpendo un uomo di 42 anni, disabile e di origini ucraine. La vittima, illusa da due uomini che si erano presentati come intermediari per aiutarlo a trovare una casa in affitto, si è ritrovata coinvolta in una terribile aggressione lo scorso 10 gennaio. I due uomini, risultati essere due fratelli di origini moldave, adesso sono in carcere, accusati di rapina aggravata e lesioni volontarie. La dinamica dell’episodio è una testimonianza della brutalità del crimine e delle insidie che possono presentarsi anche in situazioni apparentemente innocue.

La trappola degli intermediari

Il 42enne, in cerca di un alloggio, aveva accettato di incontrare i due presunti intermediari, che lo avevano contattato con l’intento di aiutarlo. Durante la conversazione telefonica, gli uomini avevano suggerito di portare con sé una somma di denaro contante per dimostrare la propria capacità economica di affittare una casa. Il disabile, seguendo le indicazioni, prelevò i risparmi dal proprio conto corrente e si diresse verso una fermata dell’autobus, aiutato dal suo deambulatore.

Quella che doveva essere una giornata di speranza si trasformò rapidamente in un incubo. I due uomini, presentatisi come amici, lo raggiunsero e gli offrirono un passaggio. Una volta in auto, però, la situazione si è rapidamente deteriorata. Accusato di un furto mai avvenuto, il 42enne è stato aggredito. I fratelli lo hanno picchiato brutalmente, infliggendo calci e pugni che gli hanno causato gravi ferite, tra cui la frattura di due costole e lesioni per cui è stata diagnosticata una prognosi di 20 giorni.

La violenza e la minaccia

Ma non è stata solo l’aggressione fisica a segnare l’evento. Durante il violento pestaggio, i due uomini sono riusciti anche a sottrarre il telefono cellulare e 2.160 euro in contante custoditi nelle tasche della vittima. Un atto di violenza aggravato ulteriormente dalla minaccia di morte che hanno rivolto all’uomo dopo l’aggressione: “Se parli o denunci, ti uccidiamo” hanno dichiarato. Queste parole hanno creato un clima di paura e angoscia, sia nella vittima che nel contesto circostante.

Dopo essere stati abbandonati in via del Mercato, a Modena, l’uomo è stato soccorso dagli operatori del 118 e dai Carabinieri, che, in seguito alla denuncia, hanno avviato un’inchiesta. Grazie alle indicazioni fornite dalla vittima e un’attività di indagine mirata, i due fratelli sono stati individuati e arrestati. Attualmente si trovano in carcere, con una custodia cautelare emessa dal Gip, a seguito di una richiesta della Procura.

La risposta delle autorità

L’intervento tempestivo delle forze dell’ordine ha reso possibile l’arresto dei sospetti, ma il caso ha sollevato importanti questioni sui diritti dei disabili e sulla loro sicurezza, oltre a porre l’accento sul fenomeno delle truffe e delle aggressioni a danno di persone vulnerabili. La comunità di Modena si interroga su queste problematiche, mentre le autorità promettono un impegno maggiore a favore della protezione delle persone in difficoltà.

Il fatto ha non solo colpito la vittima e le sue famiglie, ma ha anche gettato un’ombra su un sistema che deve garantire maggior sicurezza a tutti i cittadini, specialmente ai più fragili. Il caso proseguirà nelle aule di giustizia, e la speranza è che episodi di questo tipo possano essere evitati in futuro, affinché la città di Modena possa tornare a essere un luogo sicuro per tutti.

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