In un contesto di crescente attenzione verso la tutela dei minori, il Consiglio direttivo della Camera penale di Trento ha dichiarato la propria opposizione alle ‘Linee guida sulle modalità di segnalazione e denuncia all’autorità giudiziaria’ predisposte dalla vicepresidente della Provincia, Francesca Gerosa. Questo protocollo, firmato in collaborazione con le Procure ordinarie e quella dei minorenni, ha suscitato un acceso dibattito all’interno della comunità legale e pedagogica.
La posizione degli avvocati trentini
La Camera penale di Trento ha ufficialmente preso posizione, esprimendo una netta distanza rispetto ai metodi impiegati e agli esiti formulati nel protocollo. Gli avvocati sottolineano come le pratiche operative suggerite per il corpo docente possano sostituire approcci ben consolidati che prevedono la collaborazione tra insegnanti, famiglie e servizi sociali. La preoccupazione è che un approccio riduzionista e legalitario possa minare la qualità delle relazioni tra gli attori coinvolti nel processo educativo, compromettere la risoluzione pacifica delle problematiche sociali ed esacerbare le condotte problematiche da parte dei minorenni.
Questa presa di posizione è una chiara richiesta di confronto e dialogo. Gli avvocati ritengono fondamentale coinvolgere tutte le parti interessate, non solo per coniugare le esigenze legali con il benessere dei giovani e delle loro famiglie, ma anche per garantire che i diritti di difesa siano sempre tutelati. La Camera penale si è dichiarata pronta a contribuire attivamente con idee ed esperienze, al fine di affrontare in modo informato e costruttivo le questioni sollevate nel protocollo.
L’assenza di coinvolgimento delle istituzioni
Il documento contestato ha suscitato non poche perplessità, in particolare riguardo al mancato coinvolgimento del Garante per i Minori della Provincia Autonoma di Trento e di altre figure professionali essenziali per la gestione delle delicate questioni che riguardano i minori, come psicologi e neuropsichiatri. Questo aspetto, per gli avvocati, evidenzia una certa lacuna nella preparazione del protocollo stesso.
Secondo il codice processuale penale, è esplicitamente previsto che figure professionali specializzate possano fungere da ausiliari del giudice per quanto riguarda l’ascolto dei minori. Questo richiamo alla normativa vigente evidenzia la necessità di seguire criteri rigorosi e consolidati per garantire il trattamento adeguato dei minori coinvolti in situazioni difficili. La Camera penale ha anche evidenziato come non ci sia stata alcuna richiesta di parere o confronto con le associazioni e rappresentanze istituzionali dell’Avvocatura, creando un primo evidente punto di criticità.
Il dibattito attorno a queste linee guida sta portando in luce un’importante questione che abbraccia il diritto, l’educazione e la protezione giuridica dei più giovani, situando la Camera penale di Trento in prima linea per tutelare non solo i diritti dei minori ma anche i doveri e le responsabilità degli educatori e delle istituzioni coinvolte.
Ultimo aggiornamento il 12 Dicembre 2024 da Sofia Greco