La campagna del Monzino: un'iniziativa per sensibilizzare sulle malattie cardiologiche femminili

La campagna del Monzino: un’iniziativa per sensibilizzare sulle malattie cardiologiche femminili

La campagna “Le donne nel cuore” del Monzino di Milano mira a sensibilizzare sulle manifestazioni dell’infarto femminile, spesso trascurate, per migliorare la consapevolezza e ridurre i ritardi diagnostici.
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La campagna del Monzino: un'iniziativa per sensibilizzare sulle malattie cardiologiche femminili - Gaeta.it

La campagna “Le donne nel cuore” lanciata dall’Irccs Centro cardiologico Monzino di Milano si propone di aumentare la consapevolezza sui sintomi dell’infarto nelle donne, spesso trascurati. Attraverso un cortometraggio che sfida gli stereotipi, la campagna invita a informarsi e riconoscere le manifestazioni cliniche specifiche dell’infarto femminile, contribuendo così a cambiare la narrazione storicamente concentrata sui sintomi maschili.

Provini e la rappresentazione degli infarti

In un’atmosfera di grande concentrazione, si svolgono i provini per il cortometraggio. Davanti alla telecamera ci sono attrici di diverse età, ognuna intenta a interpretare emozioni e situazioni richieste da una voce fuori campo. Le ragazze si cimentano in frasi come “Ridi perché sei felice” e “Reagisci a un tradimento”, ma l’attenzione si concentra su una scena decisiva: la simulazione di un infarto.

Quando la voce fuori campo ordina di “simulare un infarto femminile”, le attrici, dopo aver toccato il cuore, crollano al suolo. Tuttavia, il regista interrompe. “No, non va bene, deve essere un infarto femminile.” Questa richiesta sottolinea una realtà preoccupante: il 93% delle donne non riconosce i sintomi dell’infarto, prevalentemente descritti attraverso la lente maschile in film e media. Con questo cortometraggio, la campagna del Monzino vuole sensibilizzare il pubblico su questo tema critico.

La campagna “Le donne nel cuore”

La campagna “Le donne nel cuore” è nata dalla collaborazione tra il Monzino e l’agenzia Vml Italy, con l’obiettivo di informare le donne sui sintomi specifici dell’infarto. Gli esperti mettono in evidenza che l’infarto può manifestarsi in forme diverse rispetto ai modelli classici: sintomi come affaticamento, tachicardia, nausea, e fastidi in zone non convenzionali come schiena o mandibola sono comuni. Questa variabilità nei sintomi rende essenziale una maggiore consapevolezza tra la popolazione femminile, per ridurre i ritardi diagnostici e migliorare i risultati clinici.

Il cortometraggio non solo mira a informare, ma anche a combattere errori di percezione. L’infarto femminile è spesso stigmatizzato; le immagini e le narrazioni veicolate nei media storicamente si sono concentrate su personaggi maschili, privando le donne di una rappresentazione accurata delle loro esperienze.

L’importanza della consapevolezza

Ogni anno in Italia, più di 123.000 donne perdono la vita per malattie cardiovascolari, che costituiscono la prima causa di mortalità femminile. Questo dato allarmante è accompagnato dalla mancanza di consapevolezza. Molte donne, infatti, ritengono che l’infarto non le riguardi; sette su dieci pensano che sia un problema esclusivamente maschile.

La specialista Daniela Trabattoni sottolinea che questo pregiudizio è radicato nel modello di ricerca medica, che si è prevalentemente concentrato sugli uomini. Di conseguenza, i sintomi femminili sono stati spesso trascurati, contribuendo a una scarsa conoscenza del tema. Le malattie cardiache tendono a colpire le donne più tardi negli anni, ma quando ciò accade, le conseguenze sono spesso più gravi.

Sintomi atipici e decisioni tempestive

Il Monzino ha evidenziato che dopo i 50 anni, una donna su due presenta un rischio significativo di infarto, mentre fra le over 60, il 32% degli infarti colpisce donne. È fondamentale riconoscere i sintomi spesso atipici, fra cui dolore toracico irradiato a braccio, gola, schiena, insieme a malessere e nausea, che possono essere scambiati per stress o stanchezza quotidiana. Questa scarsa consapevolezza porta a diagnosi tardive, riducendo seriamente le possibilità di trattamento efficace.

Intervenire tempestivamente è cruciale: il detto “il tempo è muscolo” evidenzia che l’azione immediata può salvare il muscolo cardiaco. Riconoscere i sintomi precoci consente un intervento entro le prime sei ore.

Educazione e cambiamento della narrazione

La dottoressa Trabattoni afferma che è essenziale cambiare il modo di parlare dell’infarto e della salute delle donne. Educazione, social media, televisione e cinema sono strumenti potenti nella diffusione di queste informazioni. Se riusciremo a far conoscere le modalità peculiari dell’infarto femminile, molte vite possono essere salvate.

Il Monzino si impegna a sensibilizzare sia il pubblico che la comunità medica, affinché si possa interpretare correttamente i sintomi. La campagna “Le donne nel cuore” rappresenta un passo significativo per affrontare un argomento che, fino ad ora, ha ricevuto solo un’attenzione parziale. La salute cardiaca femminile merita una narrazione completa, per dare voce a tutte le donne.

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