La Campania e il vino: crescita e sfide nel settore vitivinicolo nel 2024

La Campania e il vino: crescita e sfide nel settore vitivinicolo nel 2024

Il settore vitivinicolo campano cresce del 30% nel 2024, ma affronta sfide legate a digitalizzazione, cambiamento climatico e formazione professionale per migliorare competitività e qualità dei vini.
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La Campania e il vino: crescita e sfide nel settore vitivinicolo nel 2024 - Gaeta.it

Il settore vitivinicolo campano ha segnato un’importante crescita nel 2024, producendo 614.000 ettolitri di vino, un incremento del 30% rispetto all’anno precedente. Tuttavia, le aziende vitivinicole non si trovano a vivere un periodo senza difficoltà. Dovranno infatti affrontare molteplici sfide, come il cambiamento climatico, le oscillazioni del mercato e le nuove preferenze dei consumatori. In questo contesto, la digitalizzazione si profila come una risorsa importante per ottimizzare la produzione e migliorare la qualità dei vini campani sul piano internazionale.

Gli attori in gioco: PIDMed e Vinitaly

Durante l’inaugurazione di Vinitaly, uno dei più rinomati eventi internazionali dedicati al vino, il PIDMed, Punto Impresa Digitale della Camera di Commercio di Salerno, ha fatto un annuncio significativo. È stata presentata una ricerca sul grado di digitalizzazione delle aziende vitivinicole della provincia di Salerno, molte delle quali stanno prendendo parte alla fiera a Verona fino al 9 aprile. L’indagine, condotta con l’Università Federico II di Napoli e il Consorzio Vita Salernum Vites, ha coinvolto 31 aziende vitivinicole, mettendo in evidenza un tessuto economico composto per oltre la metà da piccole realtà. La ricerca ha rivelato che il 58,2% delle ditte sono individuali e il 42,3% possiede vigneti di dimensioni comprese tra 5 e 10 ettari.

La digitalizzazione nel settore vitivinicolo

Sebbene ci sia un’alta vocazione alla qualità e alla sostenibilità , il livello di digitalizzazione rimane piuttosto basso. Sono state evidenziate solo alcune tecnologie 4.0, come l’ecommerce e i pagamenti digitali , rispetto a un utilizzo della sensoristica di campo e dei sistemi GIS/GPS per la mappatura dei vigneti che si attesta al 35,5%. Questo scenario evidenzia una mancanza di strutture digitali integrate nelle piccole aziende, che fatica a stare al passo con le esigenze emergenti del mercato.

Opportunità e difficoltà delle aziende locali

Andrea Ferraioli, presidente del Consorzio Vita Salernum Vites, ha sottolineato che le aziende della provincia di Salerno sono piccole e sparse su un territorio vasto, da Positano a Sapri. Nonostante la giovane età del settore vitivinicolo locale, c’è bisogno di differenziazione e di un approccio più sistemico, basato sulle DOC territoriali, per emergere in un mercato sempre più competitivo. Tuttavia, il cammino è ostacolato dalla carenza di figure professionali preparate e dalla difficoltà di formare il personale. Circa il 48,4% delle imprese intervistate ha riportato problemi nell’accesso a una formazione adeguata, evidenziando il mismatch tra le competenze richieste e quelle disponibili sul mercato.

Le prospettive future

Andrea Prete, presidente di Unioncamere e della Camera di Commercio di Salerno, ha fatto notare che l’urgenza di figure professionali specializzate nel digitale e nel green è crescente. L’investimento nella formazione e nelle risorse umane è cruciale per superare le barriere all’innovazione e per preparare le aziende a cogliere le opportunità che la digitalizzazione offre. Progetti di alta specializzazione, in collaborazione con il sistema degli ITS, stanno già prendendo forma, dedicati a formare figure professionali nel settore dell’Agritech, fondamentale per il futuro del settore vitivinicolo campano.

Sfide culturali e cambiamenti generazionali

Nonostante le resistenze culturali e la carenza di infrastrutture, si scorge un’apertura verso modelli più sostenibili e cooperativi, in particolare tra le nuove generazioni di imprenditori. Alex Giordano, direttore scientifico del programma Rural Hack, ha ribadito l’importanza di una digitalizzazione che non sia solo un obiettivo tecnologico, ma un volano per costruire filiera intelligenti tra le microimprese vinicole. Le sfide globali richiedono collaborazioni e risposte collettive, e il digitale potrebbe rivelarsi un efficace catalizzatore per vincere tali sfide e sviluppare un settore vitivinicolo più attivo e resiliente.

Il percorso verso una maggiore digitalizzazione del vino campano si sta tracciando, con l’obiettivo di rafforzare non solo la qualità del prodotto, ma anche la competitività nel panorama vitivinicolo globale.

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