La villa di Neruda, celebre per essere stata il set del film Il Postino con Massimo Troisi, ha evitato la demolizione. La decisione è stata presa dal consiglio di giustizia amministrativa, che ha accolto favorevolmente il ricorso straordinario presentato dal proprietario Giuseppe Cafarella, che contestava un provvedimento del Comune di Malfa.
Origini del provvedimento del comune e il ruolo della denuncia
Il Comune di Malfa aveva dichiarato parte della villa “abusiva”, in seguito a una segnalazione da parte di una vicina. Questa denuncia ha sollevato il sospetto di un ampliamento non autorizzato della struttura durante una fase di ristrutturazione. Gli abitanti dell’area, preoccupati per possibili irregolarità , avevano chiesto l’intervento delle autorità comunali e dei carabinieri. La reazione del Comune è stata rapida e ha portato a una verifica della situazione, con conseguente provvedimento di sospensione dei lavori e dichiarazione di abuso.
La risposta del proprietario e il ricorso straordinario
Di fronte a questa situazione, Giuseppe Cafarella ha deciso di difendere la sua proprietà . Ha presentato un ricorso straordinario al presidente della Regione, illustrando le ragioni per cui considerava ingiusta la decisione comunale. Cafarella ha sostenuto di aver operato nel rispetto della normativa vigente e che le modifiche apportate alla villa non costituivano un abuso ma, al contrario, un miglioramento della struttura. Il giudice Nino Caleca, insieme al presidente Ermanno de Francisco, ha esaminato il caso e deciso di sospendere il provvedimento comunale.
La decisione del consiglio di giustizia amministrativa
L’organo giudiziario ha ritenuto che vi fossero motivi sufficienti per riconsiderare la situazione e ha accolto il ricorso di Cafarella, salvando così la famosa villa. La decisione è stata accolta con favore non solo dal proprietario ma anche dagli appassionati del film Il Postino, poiché la villa rappresenta un punto di riferimento culturale e storico, legato a una delle opere più amate della cinematografia italiana.
Riflessioni sul patrimonio culturale e sulla tutela delle case storiche
La questione ha sollevato interrogativi più ampi sulla salvaguardia del patrimonio culturale italiano. La villa di Neruda non è solo una residenza privata ma anche un simbolo di arte e storia, visitato da turisti e cinefili. Situazioni come questa mettono in evidenza l’importanza di proteggere luoghi significativi e l’azione della giustizia in casi di presunti abusi. La vicenda della casa di Neruda ha dimostrato la complessità di bilanciare protezione, proprietà privata e esigenze della comunità .
La salvaguardia della casa sull’isola di Salina è quindi un passo positivo per il riconoscimento della sua importanza storica e culturale.