La Cassazione annulla l'assoluzione del carabiniere Manganaro: si riapre il caso Hjorth

La Cassazione annulla l’assoluzione del carabiniere Manganaro: si riapre il caso Hjorth

La Cassazione annulla l’assoluzione di Fabio Manganaro, carabiniere accusato di abuso durante il fermo di Gabriel Natale Hjorth, aprendo la strada a un nuovo processo e possibili risarcimenti.
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La Cassazione annulla l'assoluzione del carabiniere Manganaro: si riapre il caso Hjorth - Gaeta.it

Il recente intervento della Cassazione ha portato a una svolta significativa nel caso di Fabio Manganaro, carabiniere accusato di un abuso durante il fermo di Gabriel Natale Hjorth. Questa decisione potrebbe avere ripercussioni importanti sul sistema giudiziario e sull’immagine delle forze dell’ordine in Italia. Manganaro era stato assolto da una precedente sentenza, ma i legali di Hjorth hanno ricorso a un appello bis per ottenere giustizia e un possibile risarcimento.

Dettagli del caso e accuse contro Manganaro

Il caso che ha scosso Roma ha avuto inizio nella notte tra il 25 e il 26 luglio 2019, quando Mario Cerciello Rega, vicebrigadiere dei carabinieri, fu assassinato con 11 coltellate. Gabriel Natale Hjorth, arrestato in relazione all’omicidio, avrebbe subito un trattamento inadeguato da parte delle forze dell’ordine. Manganaro è accusato di aver bendato il giovane in caserma, una misura di rigore ritenuta non consentita dalla legge. La Cassazione ha ritenuto che le azioni del carabiniere potessero configurare una condotta penale.

Nel primo grado di giudizio, il tribunale aveva stabilito per Manganaro una condanna a solo due mesi di pena, la quale era stata poi sospesa. Tuttavia, i legali della parte civile non hanno accettato tale decisione e si sono appellati contro l’assoluzione successiva, affermando che l’azione del carabiniere dovesse essere considerata illegittima e meritevole di un processo penale.

La posizione degli avvocati e la reazione alla sentenza

Francesco Petrelli e Fabio Alonzi, legali di Gabriel Natale Hjorth, hanno espresso soddisfazione per la decisione della Cassazione, descrivendo l’assoluzione di Manganaro come “visibilmente errata in fatto e in diritto”. Questo commento sottolinea la loro convinzione che ci siano stati elementi sufficienti per configurare un reato. Secondo loro, le condotte adottate da Manganaro durante l’interrogatorio di Hjorth costituirebbero un abuso non tollerabile all’interno di uno stato di diritto.

Gli avvocati hanno fatto notare come la decisione della Cassazione rappresenti un passo fondamentale verso una giustizia più equa e la necessità di garantire che le forze dell’ordine operino all’interno dei parametri legali. Hanno anche sottolineato l’importanza di reprimere comportamenti abusivi nelle forze armate, per mantenere la fiducia dei cittadini nelle istituzioni.

Prospettive future e ricadute legali

Dopo l’annullamento della sentenza di assoluzione, si aprono ora nuove strade legali nel caso di Manganaro. La Cassazione ha disposto un appello bis, con focus specifico sul risarcimento degli eventuali danni subiti da Hjorth a seguito delle azioni del carabiniere. Questo sviluppo potrebbe richiedere nuovi accertamenti e un’analisi più approfondita delle procedure adottate dalle autorità durante l’arresto di Hjorth.

Il caso di Manganaro e Hjorth non è solo un episodio di singolo abuso, ma solleva interrogativi più ampi sul funzionamento e sulla responsabilità delle forze dell’ordine in Italia. La necessità di un bilanciamento tra sicurezza e rispetto dei diritti umani è più pertinente che mai. Gli esiti di questo nuovo processo potrebbero avere implicazioni significative per le future condotte delle forze di polizia e la loro accountability.

Ultimo aggiornamento il 9 Gennaio 2025 da Sofia Greco

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