La censura di Meta sulla libertà di informazione professionale

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La censura di Meta sulla libertà di informazione professionale - Gaeta.it

Un contesto di censura digitale ha portato il nostro giornale, ilfaroonline.it, a scontrarsi ripetutamente con le policy di Meta, la società proprietaria di Facebook. Le restrizioni imposte hanno impedito la diffusione di articoli riguardanti eventi di rilevanza sociale, come l’attacco alle Twin Towers dell’11 settembre, sottolineando la rigida e discutibile interpretazione dell’algoritmo che ha portato al ban di contenuti sensibili e con forte impatto storico e sociale.

La lotta contro la limitazione di informazione

Nonostante il giornale non promuova violenza, razzismo o odio, si è spesso trovato di fronte al blocco arbitrario di post che trattavano tematiche importanti come abusi, violenza domestica, regimi totalitari e conflitti bellici. Queste restrizioni hanno evidenziato il contrasto tra la missione giornalistica di raccontare la realtà e la percezione distorta degli algoritmi sui social media, spingendo a riflettere sull’utilizzo delle piattaforme digitali come Facebook e Meta per la divulgazione di notizie rilevanti.

La lotta contro la censura digitale e la difesa della libertà di stampa

Tale atteggiamento censorio ha raggiunto l’apice durante una conferenza stampa per le elezioni europee, dove la pubblicazione di un’intervista al sindaco di Roma è stata considerata “contenuto ingannevole“. Questo episodio ha sollevato interrogativi sulla validità delle decisioni automatizzate prese dalle piattaforme social, mettendo in discussione il ruolo del giornalismo nel contesto digitale e la necessità di difendere la libertà di stampa dall’ingiustizia della censura algoritmica.

Ultimo aggiornamento il 1 Maggio 2024 da Armando Proietti

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