Un’importante evoluzione si profila per la Chiesa Cattolica con l’annuncio della prossima Assemblea ecclesiale che si svolgerà nel 2028. Questo evento segue un itinerario di accompagnamento avviato da Papa Francesco l’11 marzo, finalizzato a rafforzare le conclusioni del Sinodo del 2024, senza avviare un nuovo Sinodo. Il cardinale Mario Grech, segretario generale della Segreteria del Sinodo, ha condiviso dettagli importanti su questo processo attraverso una lettera indirizzata ai vescovi e alle autorità ecclesiastiche.
Un percorso di accompagnamento verso il futuro
L’iniziativa dell’Assemblea ecclesiale del 2028, che si terrà a Roma, si contraddistingue per il suo approccio inclusivo, non limitandosi a seguire semplicemente le direttive superiori, ma incentivando un processo di “ricezione” delle indicazioni contenute nel Documento finale del Sinodo del 2024. Questo Documento, focalizzato su temi di comunione, partecipazione e missione, rappresenta una parte fondamentale del magistero pontificio e richiede una risposta concreta da ogni Chiesa locale. Le comunità sono quindi esortate a implementarne le direttive in modo che siano adeguate alle specificità culturali e ai bisogni delle persone che compongono ciascuna realtà ecclesiale.
La responsabilità delle Chiese locali
Il cardinale Grech sottolinea come la fase attuativa del Sinodo non debba essere vista come una semplice applicazione di linee guida dall’alto, ma piuttosto come un’opportunità per coinvolgere nuovamente tutte le componenti della Chiesa, inclusi presbiteri, diaconi, laici e consacrati. L’invito è a garantire che siano attive le “équipe sinodali”, nelle quali i membri collaborano per facilitare l’ascolto e il discernimento. Queste équipe, che dovrebbero includere rappresentanti di tutte le sfere della vita ecclesiale, saranno cruciali nel tradurre le intenzioni del Sinodo in azioni pratiche nelle comunità.
Gruppi di lavoro e commissioni per il futuro
Il processo di implementazione include anche il lavoro svolto da gruppi di studio e da una Commissione canonistica, istituiti da Papa Francesco nel marzo 2024. Questi gruppi hanno il compito di analizzare le questioni emerse durante la prima sessione della XVI Assemblea sinodale, contribuendo in modo significativo al dialogo interno e a un’ulteriore elaborazione delle indicazioni sinodali. L’interazione tra le varie componenti organizzative e strutturali della Chiesa è dunque vista come un elemento chiave per il successo delle fasi a venire.
Prossimi appuntamenti e festività sinodali
Un momento significativo in questo cammino di accompagnamento sarà il “Giubileo delle équipe sinodali“, programmato dal 24 al 26 ottobre. Questo evento non solo celebrerà i progressi compiuti, ma agirà anche come un simbolo di rinnovamento e speranza. Durante il giubileo, i partecipanti avranno l’opportunità di raccogliere le esperienze maturate, valutare l’andamento dei progetti sinodali e ripensare le strategie per coinvolgere sempre più persone nel processo sinodale.
Preparazione all’Assemblea ecclesiale del 2028
Verso l’Assemblea ecclesiale del 2028, il cardinale Grech ha delineato una serie di tappe che porteranno alla sua realizzazione: a partire da assemblee di valutazione in diocesi e conferenze nazionali tra il 2027 e il 2028, fino alla composizione dell’”Instrumentum laboris” che guiderà i lavori del meeting di ottobre 2028. Questo lavoro di preparazione è essenziale per assicurarsi che l’Assemblea rifletta realmente le esperienze e le necessità di tutte le comunità, garantendo un profondo coinvolgimento e un’efficace partecipazione.
Un appello alla preghiera
In chiusura della sua lettera, il cardinale Grech ha esortato i fedeli a unirsi in preghiera per la salute di Papa Francesco. La sua attuale situazione di salute, con ricoveri all’ospedale, rappresenta una preoccupazione per la Chiesa, che cerca di rimanere unita e forte di fronte alle sfide. L’invito alla comunità è un promemoria della centralità del Papa nel percorso sinodale e come guida spirituale, così che l’impegno di ogni Chiesa possa continuare a prosperare anche in momenti difficili.